Venerdì 6 febbraio 2015 si completerà la sesta giornata delle Top 16 di Eurolega: partita probabilmente decisiva per l’Olimpia Milano che riceverà al Forum di Assago i turchi dell’Anadolu Efes Istanbul (ore 21:00). La classifica del gruppo F vede in testa il CSKA Mosca, unica formazione ancora imbattuta, poi Olympiakos (4 vittorie-1 sconfitta), Fenerbahçe (3-2), Anadolu Efes (3-2), Nizhny Novgorod (2-3), Laboral Kutxa Vitoria (2-3), Olimpia Milano (1-5) ed Unicaja Malaga (0-5). Nell’altro gruppo in testa Real Madrid e Maccabi Tel Aviv (4-1), seguite da Barcellona e Panathinaikos (3-2). Per introdurci alla partita di Milano ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Nando Gentile, ex playmaker scudettato con l’Olimpia nel 1996 e papà dell’attuale capitano Alessandro.



In Eurolega Milano continua a perdere male, come giudica questa situazione? Il problema è che ci sono alcune squadre molto più forti che hanno una maggiore struttura fisica ed anche giocatori più forti rispetto a Milano. Si conferma che vincere in Italia non è sempre sufficiente? No perché la superiorità tecnica e fisica degli avversari europei viene ribadita in ogni partita di coppa, è decisiva a livello di Eurolega.



Ora arriva l’Efes: partita decisiva per la qualificazione? Sarà una partita da dentro o fuori, questo si può dire; diciamo che se Milano non vincerà probabilmente dovrà dire addio alle speranze di qualificazione ai quarti di finale.

Come dovrà giocare Milano per vincere? Con una maggiore intensità fisica e con il giusto approccio mentale, come diciamo sempre. L’Efes è una delle squadre più temibili e forti dell’Eurolega, penso sia in grado anche di arrivare fino in fondo.

Cosa teme della squadra turca? E’ una squadra giovane che ha energia, guidata da un allenatore molto valido come Ivkovic. Quello che potrebbe avvantaggiare Milano sarà il fattore campo, spero che il Forum si faccia sentire nella maniera migliore.



Si aspetta una prestazione diversa da Alessandro? Mi aspetto che dia un contributo utile alla squadra, è meglio che ognuno porti il suo mattone piuttosto che puntare sugli exploit di uno o due singoli. Ci vorrà l’aiuto di altri giocatori, da Hackett fino a coloro che entreranno dalla panchina. Come vede suo figlio in questo momento? Mi sembra che stia crescendo e migliorando di giorno in giorno, non bisogna dimenticare che ha solo ventidue anni.

Parlate del suo possibile futuro in NBA? Per il momento aspettiamo, prima bisognerà rivincere lo scudetto con Milano poi a fine stagioni faremo i conti, è ancora presto per fare dei programmi.

Tornando all’Eurolega anche il Real Madrid ha perso, in casa del Maccabi: ci sono dei limiti nella squadra spagnola? Più che puntare sul limite del Real Madrid diciamo che la loro ultima sconfitta ribadisce che in questa coppa, e non certo da quest’anno, tutti possono battere tutti. Soprattutto nelle Top 16 c’è veramente tanto equilibrio.

Il CSKA Mosca è rimasta l’unica squadra imbattuta… In questo momento è la più forte, quella che sta interpretando meglio le singole partite e in questo c’entra anche la mano dell’allenatore, il greco Dimitris Itoudis: hya lavorato con Obradovic e questo non può che averlo aiutato.

(Franco Vittadini)