Gara-3 della finalissima NBA: Cleveland Cavaliers-Golden State Warriors. Alle 21.00 alla Quicken Loans Arena, dove la serie si è spostata da Oakland, é andato in scena il terzo atto della finale NBA. Cleveland sfrutta il calore del proprio pubblico, e trascinata da uno straordinario LeBron James, sconfigge gli avversari. Terza gara, terza battaglia sul filo di lana. Ora la serie é sul 2-1 per i Cavs, ma sicuramente ci regalerà altre sorprese. Ma andiamo con ordine: inizio fortissimo, al primo time-out la gara é ferma sul 10-5 per Cleveland.



I Warriors provano il gioco da tre, ma non riescono mai ad essere pericolosi: allora cambiano strategia, e dal ferro Golden State pare finalmente entrare nel match. Dall’altra sponda, James e JR Smith sono due fantasmi, ci pensano gli uomini meno attesi a tenere in vita i Cavaliers. In più, la scarsa vena da tre punti degli avversari (solo 1/7) spinge il primo quarto a chiudersi sul 24-20 per Cleveland. Vantaggio minimo, ma la sensazione é che l’equilibrio penda verso i Cavaliers. Poi nel secondo quarto, Andre Iguodala (Warriors) e James (Cavaliers) iniziano a prendersi la scena: il primo gioca e trova il pareggio, e nonostante Golden State giochi malissimo, tiene a galla la propria squadra nel secondo quarto. Si ripresenta anche il grandissimo LeBron: si sveglia nel secondo quarto, e combatte come un leone, risponde al bel gioco da due di Green con una tripla vicino alla sirena, e porta la propria squadra al risposo con quello che sarà il massimo vantaggio nei primi tre quarti: più sette, e le due squadre si trovano sul a 24 dalla fine della gara. Poi dopo il riposo, le squadre entrano sul campo con piglio differente: Matt Dellavedova dei Cavs gioca in 4 minuti meglio dei primi trenta e segna 8 punti, i Warriors cercano di sopravvivere con Curry (che fino ad ora ha messo a segno solo 5 punti), ma nulla possono contro lo strapotere di King James: il campione mette il turbo e guida la sua squadra ad un massimo vantaggio di 20 punti, che al termine del terzo quarto saranno 17. Partita che pende sempre più verso la squadra di Cleveland, che gioca il più bel terzo tempo della serie. Gli uomini di Kerr sembrano essere completamente in balia degli avversari, l’ultimo tempo si apre nei primi minuti come il terzo. James sembra incontenibile, ma accade qualcosa, e quel qualcosa ha nome e cognome: David Lee. Il giocatore di Golden State fino ad adesso aveva fatto solo 18 punti nei play-off, entra e cambia il volto alla gara. Guidati da David Lee, i Warriors mettono dentro una parziale di 13-2 che incredibilmente li porta ad un meno 6 che dire inaspettato é un eufemismo. James e Tristan Thompson mantengono il vantaggio, ma Curry sa di poter girare la partita (MVP della regular season) ed entra in gara, e nonostante tutto gioca un buon quarto. E la gara si fa bellissima tecnicamente: alley oop di pura violenza di James (viziato dai soliti passi non fischiati, questa volta a Dellavedova che ci mette l’assist), bomba da tre punti di Curry per il meno 1 che sembra riaprire tutto, giocata della serata con canestro e fallo di Dellavedova e altra tripla di James. Tutto questo quando mancavano 2 minuti e 45 secondi sul cronometro. Risultato 87-80 per i Cavaliers, Curry e Lee combattono, la Curry prima sbaglia un penalty ma si rifà con un altra tripla che vale il meno 4. James non sbaglia i liberi, ma Curry fa tripla e meno tre. A 18 secondi dalla fine, i Cavs hanno la rimessa in mano, situazione strana tra Dellavedova e Thompson: gli arbitri prima danno la palla ai Warrios, poi cambiano idea e tutto in mano ai Cavs che segnano ancora un tiro libero e chiudono il match sul 96-91. Poco talento (James escluso) ma tanta voglia di vincere permettono ai Cavs di vincere, ma il quarto tempo di Curry e Lee fa ben sperare Golden State. I migliori del Match sono sicuramente LeBron James e David Lee: il primo é MVP della gara, il campione indiscusso di Cleveland, talento tra i gregari, grandissimo trascinatore: non ripete la tripla doppia, ma segna 40 punti con 12 rimbalzi e 8 assist. Non é pulitissimo al tiro (14-34) ma combatte sempre e lotta come un leone per tutti i minuti della gara, ringhiando ai suoi nei momenti di necessità. Lee entra e risveglia i suoi Golden State: ultimo quarto da urlo, che mette un po’ di pepe al giocatore fin qui deludete. Tra i peggiori, Harrison Barnes e Draymond Green: il primo zero punti, il secondo solo 7 e mai veramente in gara. E’ questo il vero problema: Golden State non trova aiuto da “gregari” che fino a qui erano stati decisivi, Cleveland attinge risorse da chi non ti aspetti. Come Matthew Dellavedova, 20 punti e ancora una volta un fattore, e che fattore. Che finale combattuta!



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