Ci sono voluti 22 anni, ma Torino può festeggiare ora il ritorno in serie A, che arriva al termine di una serie combattutissima contro Agrigento chiusa in gara-5 con un risultato pesante nei confronti della formazione siciliana: . La squadra di Luca Bechi, che in gara 4 era riuscita a sbancare il campo di Agrigento riprendendosi così il fattore campo, ha potuto contare sul gruppo dei suoi veterani e su due americani che hanno dato molto alla causa piemontese.
Agrigento ha subito in questa gara-5, ma ha portato a termine una stagione piena di soddisfazioni. I siciliani, da neopromossi in categoria, sono riusciti ad arrivare ottavi nella stagione regolare, poi hanno battuto prima Verona e poi Casale, sempre con il fattore campo a sfavore, e stavano per fare altrettanto con Torino, che poi ha avuto un colpo di coda in gara-4 e si è aggiudicata il passaggio in serie A senza colpo ferire in gara 5. Certamente tra la formazione di Bechi e quella di Ciani non ci sono paragoni possibili sia dal punto di vista tecnico che dell’esperienza, ma nelle prime quattro gare questo non si è notato, con Agrigento spinta dal suo grande orgoglio e da una città intera che la sosteneva. Per la serie A, il ritorno di Torino significa quello di una piazza storica, dove il basket ha davvero contato qualcosa negli anni precedenti la retrocessione, quando al PalaRuffini giostravano americani come Darryl Dawkins, od italiani come gli azzurri Della Valle e Sacchetti, che in contemporanea ha portato la sua Dinamo Sassari a battere l’Olimpia Milano in gara 7 al Forum. Per la formazione di Ciani questa sarà comunque un’annata da ricordare, con i tifosi agrigentini che hanno tributato i giusti onori alla squadra al termine di un campionato superlativo. Torino ha avuto una stagione altalenate dal punto di vista dei risultati, e nel corso della stagione in molti hanno pensato che nemmeno questa volta potesse essere quella buona, poi la squadra si è ricompattata, Bechi ha trovato una risposta importante dai suoi veterani, Mancinelli e Giachetti su tutti, in questa gara ha messo in mostra anche un eccellente Fantoni ed ha ritrovato anche la coppia degli americani, ancora una volta entrambi in doppia cifra. Al PalaRuffini per l’ultima della stagione erano accorsi in 5000 per sostenere la squadra e questo ha dato ancora maggiore carica agli uomini di Bechi, che ha avuto dalla sua anche una “connection” tutta toscana, potendo contare, lui livornese purosangue, sui concittadini Giachetti e Fantoni, sull’empolese Rosselli e sul senese Bruttini. A inizio gara Bechi schiera in quintetto Giachetti e Lewis nei ruoli di esterni, Rosselli da ala e la coppia Mancinelli–Fantoni sotto le plance; Ciani risponde con Piazza nel ruolo di play, Williams in guardia, Evangelisti da ala, e la coppia formata dall’italo argentino Chiarastella e dal polacco Duzinski sottocanestro. Si parte con un primo allungo della formazione di casa che ha un Lewis in grande forma. Dal 18–10 Agrigento riesce a risalire sino al 18–14 mettendo fine alla sua sbandata iniziale. La Manital Torino ha però più carica dei siciliani e su una tripla del subentrato Gergati raggiunge il +8 per poi chiudere la prima frazione in vantaggio per 28–21. All’inizio della seconda frazione emerge la tensione tipica delle partite decisive, con Torino che mostra di avere maggiore dimestichezza, rispetto agli ospiti, con queste situazioni e proprio con due dei più esperti in campo, Fantoni e Rosselli, riesce a raggiungere il vantaggio in doppia cifra. Sul 33–21 interno, la formazione di Ciani cerca di reagire, ma si trova di fronte una formazione avversaria che riesce a chiudere bene tutti i varchi ed impedire di attaccare il ferro. Il punteggio sale sul 45-31, e poi si fissa sul +12 quando le due formazioni raggiungono gli spogliatoi, senza che nel frattempo la formazione siciliana sia mai riuscita a rientrare in singola cifra di svantaggio (49-37). Al rientro in campo tutti si attendono uno sforzo da parte di Piazza e compagni per rientrare, ma è invece la Manital ad effettuare un nuovo allungo che la porta sul +17, 63–46.
Nell’ultimo periodo c’è all’inizio una debole fiammata della formazione di Ciani per il –13, ma poi arrivano in rapida sequenza tre conclusioni da oltre l’arco da parte di Miller, che sanciscono l’allungo definitivo dei piemontesi. Torino in questo momento maramaldeggia sui siciliani, i quali ora non riescono ne ad attaccare ne a difendere; il vantaggio di Giachetti e soci arriva fino a +26 ed Agrigentio subisce alla fine un distacco che non è l’esatta fotografia dei valori espressi in campo dalle due formazioni nel complesso della serie, che è stata certamente equilibrata. Per i padroni di casa alla fine il top scorer è Giachetti a quota 20 punti personali, seguito da Miller che ne mette 18 e da Stefano Mancinelli che si ferma a quota 17. Nella formazione ospite buoni numeri per il giovane Saccaggi, 17 punti, e per i due lunghi Dudzinski, a quota 15 , e Chiarastella, a quota 13. Per quanto riguarda i numeri Agrigento ha tirato più liberi rispetto a Torino, 29 contro 18, ma ha perso la battaglia rimbalzo ed anche quella degli assist che ha dimostrato il maggiore valore complessivo dei piemontesi. Con questo successo e soprattutto con quello di gara 4, che aveva rimesso in piedi la serie dopo la sconfitta interna di gara 2, Bechi conduce al successo la sua squadra, che all’inizio del campionato veniva data tra le favorite per il passaggio in serie A, alla fine puntualmente avveratoso, ma grande onore va anche alla formazione agrigentina, che ha forse avuto la colpa di non crederci abbastanza quando ha avuto il match point in gara 4 sul parquet di casa.