Il re ha le spalle al muro. Il campionato di basket italiano si trova ad un punto di non ritorno: gara-5 delle semifinali scudetto tra Milano e Sassari si presenta come potenzialmente decisiva. L’Olimpia campione d’Italia in carica è sotto 1-3 nella serie, ciò significa che con un’altra sconfitta sarebbe eliminata. Sabato 6 giugno 2015 l’appuntamento è per le ore 18:15, quando al Mediolanum Forum di Assago Milano riceverà una Dinamo carica a mille per il match da dentro o fuori. Per un’analisi preliminare di gara-5 ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Guido Bagatta, stimato giornalista ed esperto di pallacanestro.
Milano sotto 1-3 nella serie contro Sassari: te lo aspettavi anzitutto? La risposta è nì. Sassari è una squadra unica ma nel totale del basket mondiale, io credo non ci sia niente di simile. E’ una squadra veramente assurda, nel senso buono del termine; Meo Sacchetti è pazzesco, l’allenatore più imprevedibile. Aspettarsi un 1-3 sarebbe stato presuntuoso, però questa Dinamo può lasciarci immaginare di tutto. Tra l’altro c’è un fattore impressionante.
Quale? Radendo al suolo la squadra dell’anno scorso, a parte tre giocatori italiani che sono rimasti, hanno fatto ancora meglio. Un anno fa avevano i due Diener, Caleb Green, Omar Thomas: sono ripartiti da zero o quasi costruendo una squadra che si sta rivelando migliore, questo è incredibile.
A questo punto quante chance di ribaltone possiamo dare a Milano, tenendo conto che Hackett è squalificato e tornerebbe solo in gara-7? Intanto vorrei spendere due parole su Hackett. Io lo conosco bene ed è un ragazzo meraviglioso, intendo come persona. Da quando è arrivato a Milano gli è cambiata probabilmente la vita, è cambiato qualcosa ed è un peccato clamoroso perché è un talento pazzesco. Tra l’altro le sue proteste in gara-4 non avevano veramente senso, perché aveva commesso un classico fallo tattico, il fischio non era un ingiustizia; purtroppo gli è scappato via qualcosa a livello nervoso.
Senza di lui cosa cambia nell’economia del gioco milanese? Senza Hackett viene a mancare una risorsa importante in termini di punti, letture e soluzioni offensive. Non bisogna dimenticare però che Milano ha anche un giocatore come Jonathan Tabu, che tre anni fa a Cantù faceva veramente la differenza. Non posso pensare che abbia disimparato a giocare a basket, quindi Banchi gli darà probabilmente più spazio e il problema a livello di ruolo potrà essere colmato anche così.
Quanto alle speranze di rimonta? Vincerne tre è durissima. Però al contempo penso che solo Milano potrebbe riuscirci, avere una chance del genere. L’Olimpia è una squadra che ha tutto per portare a casa questo tipo di risultato, però è veramente dura soprattutto perché Sassari adesso è ben messa anche mentalmente. Sono rimasto colpito dalle rotazioni della Dinamo.
In che senso? Esclusi gli italiani hanno tre guardie americane perfette, poi tre-quattro lunghi che si alternano in maniera precisa. Poi ci sonno anche gli italiani che escono dalla panchina e portano mattoni importanti, basti pensare a come ha contribuito difensivamente Devecchi in gara-4. Sassari è una squadra costruita veramente molto bene.
Ancora un pò imprevedibile, nel bene e nel male… Come il suo allenatore del resto. In gara-4 c’è stato un momento in cui invece di gestire un vantaggio di +6 i giocatori di Sassari hanno tentato una giocata in alley-oop per andare a schiacciare, quando chiunque avrebbe tenuto la palla. Questo è indicativo della situazione, della mentalità di coach e squadra. Pronostici non ne faccio, però rimontare da 1-3 è un caso rarissimo, non solo in Italia ma anche in NBA. E’ vero che Milano avrebbe due partite in casa, però in mezzo c’è nè una in Sardegna che non sarebbe semplicissima, tenendo conto di quanto può spingere il pubblico di Sassari.
Le difficoltà di Milano nelle partite contro Sassari sono solamente tecniche? Oppure si è formata anche una sorta di complesso mentale? Il punto è che con Sassari è molto difficile accoppiarsi, perché ci sono tanti giocatori cosiddetti tweener, ovvero a metà tra un ruolo e un altro. Per la Dinamo d’altro canto sta risultando impossibile marcare Alessandro Gentile, però lui è uno mentre dall’altra parte ce ne sono quattro. Rakim Sanders ad esempio: come lo marchi? Può tirare da tre, giocare spalle a canestro, palleggia bene, è meno di due metri ma prende 7 rimbalzi a partita. Lo stesso Logan: lo contieni per trenta minuti magari con un giocatore un pò più lungo, poi ti distrai un attimo e lui ti segna 8 punti in faccia vincendo la partita.
Più che un problema di valore tecnico è quindi il gioco d’incastri a sfavorire Milano… Sì anche perché probabilmente Luca Banchi a livello di tecnica è il miglior allenatore che abbiamo in Italia. Il problema è anzitutto di accoppiamenti. Certo, il coach ha costruito la squadra in estate assieme a Portaluppi, potevano immaginare di incontrare la Dinamo di Sacchetti nei playoff. Poi è vero che era più prevedibile un Milano-Sassari in finale, però a prescindere da questo durante l’anno ci si poteva adeguare.
In che senso? Il mercato è sempre aperto: Milano ha preso tre giocatori, si poteva pensare magari di cercare qualcos’altro. Non l’hanno fatto e forse anche questo ha acuito il gap rispetto ad una squadra come Sassari. Poi c’è il discorso Kleiza: magari in gara-5 farà un partitone, però sta raggiungendo livelli imbarazzanti.
Perché secondo lei il lituano non riesce a contribuire, ed anzi talvolta rimane un fantasma? E’ un giocatore a fine carriera, con un grande passato che gli ha fruttato un contratto esagerato rispetto a quello che è il suo contributo attuale. D’altra parte nell’Olimpia ci sono anche giocatori che stanno rendendo più del previsto, Gentile per esempio sta dimostrando di essere una superstar. Anche in gara-4 ha fatto una partita pazzesca, se Milano non ha perso di trenta punti è per due motivi: il primo è il 24/36 di Sassari ai tiri liberi, il secondo è stato la partita di Gentile.
In gara-5 Banchi potrebbe coinvolgere maggiormente Frank Elegar, per provare a limitare Shane Lawal assieme a Samuels?
E’ difficile da dire. Samuels è sicuramente il centro più d’impatto del campionato; Lawal è un verticalista, un atleta diverso e Samuels non lo può marcare, così come per certi versi Lawal non può accoppiarsi al meglio con il pivot di Milano. Non a caso in diverse situazioni sono stati altri giocatori ad occuparsi in prima battuta di Samuels, ed anche per questo l’impatto di Lawal sui due lati del campo è stato maggiore finora. Però forse più che questo confronto la differenza vera la fa Sanders, anche quando gioca una partita normale o poco più.
In caso di sconfitta e della conseguente eliminazione coach Banchi potrebbe essere al capolinea? Non lo so. In caso di sconfitta Milano dovrebbe capire come nonostante un proprietario appassionato, che ha concesso qualsiasi cosa, la società abbia cambiato di tutto ma vinto solo uno scudetto in una decina d’anni. L’Olimpia ha solo da sperare che Giorgio Armani non si stufi, chiunque altro si sarebbe un pò rotto le scatole: lui mette soldi in continuazione e nonostante le poche soddisfazioni è sempre molto partecipe, sarebbe difficile trovarne un altro così. Alla fine forse ci vorrà un dirigente forte, però aspettiamo ad impostare discorsi del genere prima di gara-5. Anche perché se Milano dovesse rimontare ad arrivare in finale gli accoppiamenti contro Venezia o Reggio Emilia sarebbero un pò più classici.
Sassari invece è ad un passo dalla finale… E’ uscita dal guscio, sono ormai tre-quattro anni che bussa, per così dire, e adesso sono riusciti a fare una squadra migliore, con un individualismo più sparso. I cugini Diener erano eccellenti ma monopolizzavano un pò il gioco, oggi abbiamo ad esempio uno come Edgar Sosa che non credevo potesse tornare così decisivo. Me lo ricordo dai tempi del college a Louisville, negli anni si è fatto veramente male, si è spezzato una gamba: oggi sta facendo anche lui la differenza, è un altro giocatore difficilissimo da marcare.
Un altro elemento del genere è MarShon Brooks: come si potrebbe coinvolgerlo di più, magari con un posto nel quintetto base? Con la squalifica di Hackett Banchi potrebbe far giocare Gentile playmaker e Brooks come guardia due, potrebbe essere un’idea. Gentile non è un play puro ma passa la palla divinamente, quindi anche in virtù dell’assenza di Daniel potrebbe essere l’idea per recuperare Brooks. Il problema è che MarShon va a corrente alternata, ci sono momenti in cui realizza 15 punti di fila ed altri in cui o non tira proprio oppure lo fa in situazioni sconvenienti, quando sarebbe meglio fare tutt’altra cosa. D’altra parte Milano potrebbe non avere più occasioni, quindi se i giocatori hanno qualcosa da dare lo dovranno tirar fuori.
(Carlo Necchi)