Alla Oracle Arena di Oakland, i Cleveland Cavaliers di David Blatt impattano la serie finale dei playoff NBA imponendosi per 95-93 sui Golden State Warriors di Steve Kerr. Anche in gara-2 c’è stato bisogno di un tempo supplementare per decidere il vincitore della sfida, e questa volta è stata la formazione ospite a chiudere avanti, seppure di soli 2 punti, portando così il punteggio sull’1-1. Per la serie finale dei playoff NBA si tratta della prima volta nella storia che gara 1 e gara 2 terminano entrambe al supplementare. Ora la serie si trasferisce per due gare a Cleveland, dove la prima partita si gioca nella notte tra martedì e mercoledì, alle ore 3.00 italiane.



Serie che dopo le due gare in Ohio andrà avanti con gare in alternanza sui due campi fino a quando necessario. Come previsto la formazione di David Blatt si presenta a gara-2 senza il suo play titolare Kirye Irving, infortunatosi nel finale di gara 1 e fuori per tutta la serie. Al suo posto nel quintetto iniziale l’australiano Matt Dellavedova, con Lebron James che quindi vede aumentare ancora di più le proprie responsabilità nella conduzione della squadra dopo i 44 punti segnati in gara 1, che però non sono stati sufficienti per vincere. Da sottolineare che oltre ad Irving, i Cavaliers sono anche senza Kevin Love già dalle serie precedenti dei playoff, e che la maggior parte della stampa americana e dei commentatori televisivi davano per certa un’altra vittoria dei Warriors. Il piano partita del coach ex Maccabi Tel Aviv è chiaro: togliere il più possibile la palla dalle mani di Stephen Curry e costringere gli altri a giocarsela, un piano partita che in questa gara 2 la sua difesa ha eseguito meglio rispetto a gara 1 e che è stato una delle chiavi di volta del successo esterno di James e compagni. Il “prescelto”, questa volta si è “limitato” a soli 39 punti in 50 minuti sul parquet, a cui ha aggiunto anche 16 rimbalzi e 11 assist confezionando così la sua quinta tripla doppia in carriera nelle partite di finale NBA. Lebron James si è conquistato anche 18 viaggi in lunetta, mettendo a segno 14 liberi, ed anche se non ha tirato al meglio, solo 11 su 35, ma 3 su 5 da oltre l’arco, è stato ancora una volta il fattore determinante per il successo. Sottocanestro si è fatto sentire anche il russo Timofej Mozgov, che ne h messi 17 catturando anche 11 rimbalzi; dalla panchina buon contributo da parte di J.R. Smith e di James Jones, mentre non è stato incisivo Miller, ma il problema principale per Blatt nel proseguo della serie sono i soli 8 uomini schierati in campo e la possibile stanchezza dei suoi uomini. In casa Warriors ottima prova di Klay Thompson che ha messo a referto 34 punti tirando con il 50% dal campo, mentre Curry ha sparato a salve per tutta la sera, con 5 / 23 totale e 2 / 15 da oltre l’arco, con alcune forzature contro la difesa ed i raddoppi dei Cavaliers. Penalizzante per i Warriors anche la conta dei liberi visto che sono riusciti a procurarsene solo 25 contro i 40 della formazione avversaria, anche se li hanno tirati con migliore percentuale. James e compagni hanno vinto anche il duello a rimbalzo, arpionandone 55 contro i 45 dei padroni di casa, che sono stati sospinti alla grande da una Oracle Arena molto rumorosa e tutta vestita di giallo.



L’inizio di gara 2 non è molto bello, con le due squadre che faticano a trovare la via del canestro; per Golden State c’è un ottimo Thompson, ma i due falli rapidi commessi costringono Kerr a richiamarlo in panchina sostituendolo con Leandro Barbosa. E’ proprio una tripla del brasiliano che porta i padroni di casa al massimo vantaggio della prima frazione, sul 20 – 12, con David Blatt che chiama il time-out. I Cavaliers escono molto bene dalla sospensione ed arriva il pareggio a quota 20, con i Warriors che in attacco forzano alcune conclusioni. Con il risultato in parità proprio a quota 20 e con James già a 10 punti e Klay Thompson a 9 si va al primo mini intervallo della gara. La seconda frazione inizia con un ritmo più alto, ma sul parquet regna costantemente l’equilibrio tra le due formazioni. Thompson, tornato in campo, segna sette punti consecutivi e porta i suoi Warriors a + 4, ma dalla parte di Cleveland c’è la risposta di James Jones, uscito dalla panchina e capace di una mini striscia di 8 punti che riporta in vantaggio la formazione di Blatt, 35 – 33 quando mancano 5 minuti all’intervallo lungo. Nel finale del secondo quarto Curry trova la prima conclusione da oltre l’arco della sua gara, e Golden State arriva sul – 1, poi Mozgov fa 1/2 dalla linea della carità, ed alla sirena di metà gara il tabellone della Oracle Arena vede in vantaggio i Cavaliers per 47 – 45. Il terzo periodo vede un calo nelle realizzazioni da parte di entrambe le squadre; la difesa di Dellavedova su Stephen Curry è efficace ed il play di Steve Kerr accumula diverse palle perse. Mentre in attacco tutti i giochi dei Cavaliers finiscono con la palla in mano a LeBron James, in difesa la squadra di Blatt è efficace ed è proprio questo che gli consente di restare in vantaggio. Una tripla di J.R. Smith dà un margine di 6 punti, che viene però ridotto prima della fine del terzo quarto dai canestri messi a segno da Thompson e dal libero di Livingston. Dopo aver aperto l’ultima frazione con un possibile gioco da 4 punti di Thmpson, che però fallisce il libero supplementare, Golden State attraversa un momento di calo con Dellavedova che prende in mano il gioco dei suoi segnando due canestri facili. Quando poi arrivano le triple in sequenza di James e di Smith ed un altro canestro da media distanza di Dellavedova, i Warriors precipitano a – 11 quando mancano solo 5 minuti alla sirena finale. Gli attacchi dei padroni di casa sono sterili e la formazione di Kerr sembra tutt’altra cosa rispetto a quella che ha dominato sin qui la stagione. Quando mancano poco più di 3 minuti, Cleveland è ancora a + 11 con James che segna ancora da oltre l’arco.



La tripla di Andre Igoudala, i liberi di Thompson ed un’altra conclusione pesante di Curry riportano i Warriors a – 5 e fanno di nuovo salire i decibel all’interno della Oracle Arena. Il canestro del pareggio a quota 87 arriva con un “sottomano” di Curry quando mancano solo 8 secondi alla fine. Ultimo attacco nelle mani di James che se lo gioca in avvicinamento a canestro, e sbaglia, così come non va il tap-in di Tristan Thompson, e per la seconda volta in tre giorni le due squadre si giocano la vittoria al supplementare. Il trend favorevole a Golden State sembrerebbe portare ad una vittoria dei padroni di casa che hanno recuperato una partita che sembrava impossibile, ma invece è Cleveland a partire forte ed a confezionare il +5. Padroni di casa che si affidano allora a Green e due canestri dell’ala dei Warriors riportano il punteggio sul – 1. Subito dopo lo stesso Green piazza una grande stoppata su James e Curry dalla lunetta riporta in vantaggio Golden State dopo molto tempo. Sull’azione successiva ancora una stoppata di Green ed ancora su James, palla a Jones che sbaglia la tripla, ma sul rimbalzo il più veloce è Dellavedova, che subisce fallo e poi è glaciale dalla linea dei liberi riportando i Cavaliers a + 1. Con 10 da giocare palla a Curry che però sbaglia la conclusione e poi sul rimbalzo catturato da James a soli 4 secondi dal termine Golden State lo manda in lunetta. Per James 1/ 2 ma è quello che basta per vincere visto che i Warriors non riescono nemmeno a prendersi l’ultimo tiro e devono quindi lasciare la vittoria alla formazione di Blatt.