L’Italia del basket ha chiuso con due sconfitte e una sola vittoria il Torneo di Capodistria; l’ultima partita è stata persa contro la Slovenia ma Simone Pianigiani ha dovuto rinunciare ad Andrea Cinciarini (in permesso paternità) e Danilo Gallinari che è stato tenuto a riposo precauzionale. Ora mancano due settimane all’inizio degli Europei 2015 (prima fase in Germania per Simone Pianigiani e il suo gruppo), sufficienti speriamo per mettere a punto le ultime cose, per recuperare soprattutto gli infortunati come Gigi Datome e il già citato Gallinari; gli ultimi impegni amichevoli prima della partenza riguardano il Torneo di Trieste, dove da venerdì l’Italia affronterà la Georgia (già battuta di 20 punti a Tbilisi), la Russia e l’università di Michigan State. Per parlarci dell’Italia del basket e del percorso di avvicinamento al 2015, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Oscar Eleni.
Italia ancora in rodaggio verso gli Europei, cosa manca per essere competitivi? Diciamo che manca un centro, poi comunque non siamo così messi male visto che abbiamo una buona squadra. Dovremo solo cercare di non farci scoprire dai nostri avversari e di poterci esprimere come in effetti siamo capaci.
Risultati a parte, come giudica queste prime prove? In certi incontri potevamo dare di più; ci sono vantaggi che abbiamo dilapidato in partite dove il risultato finale poteva essere migliore. Questo significa che sono importanti testa e concentrazione, capire che non bisogna giocare sempre per se stessi ma essere più squadra. Con la Slovenia poi che aveva dalla sua il fattore campo e l’arbitraggio la sconfitta ci poteva stare.
Sarebbe stato meglio affrontare squadre più competitive? Credo sia importante arrivare all’inizio degli Europei poco a poco, recuperando anche quei giocatori che hanno qualche problema fisico come lo stesso Datome e Gallinari; sarebbe inutile giocare contro le big se non serve davvero per recuperare la condizione e amalgamare il gruppo.
L’Italia sembra una squadra fatta di troppi individualismi? Come dicevo prima è importante che i giocatori non si sentano tutti dei numeri uno: questo alla fine è negativo, non produce risultati positivi per l’economia della squadra.
Quali sono i punti di forza della Nazionale? Abbiamo diversi giocatori che possono fare bene, da Gallinari che sa giocare in tutti i ruoli e che sa essere collante per tutta la squadra, a Gentile che sta esplodendo sempre di più, allo stesso Belinelli e a Datome.
Che dire invece di Bargnani? Lui ha potenzialmente delle grandi doti, il problema è che deve finalmente metterle in mostra, cosa che non è riuscito a fare neanche in America; e aggiungo anche Hackett che ha tanti motivi di riscatto.
Quale potrebbe essere un problema? Siamo forti in attacco e questo potrà essere un vantaggio, ma non potremo puntare solo sull’attacco, bisognerà capire che anche e soprattutto la difesa conta tanto nel basket.
Nei lunghi non siamo un po’ carenti? Come dicevo prima abbiamo solo Cusin e Bargnani, non siamo eccezionali sotto canestro. Qualcosa potremmo sistemare…
In regia basteranno Cinciarini e Hackett? Credo di sì. Cinciarini potrà dare tutto il suo spirito di sacrificio, Hackett la sua forza fisica. Non dimentichiamo inoltre che Belinelli da giovane ha spesso giocato anche in questo ruolo, potrebbe dare un grande contributo all’Italia come playmaker.
(Franco Vittadini)