Oggi gioca in Champions League, ma il Partizan Belgrado che a minuti scende in campo per sfidare la Dinamo Sassari è una delle società più storiche del basket europeo. Una società capace di vincere cinque campionati della Jugoslavia unita e otto di Serbia, 13 coppe nazionali (sempre divise tra Jugoslavia e Serbia) e ben 10 trofei internazionali. Sei volte la Lega Adriatica (l’ultima nel 2013), tre volte la Coppa Korac (due consecutive, nel 1978 e 1979) e soprattutto la Coppa dei Campioni. Era l’anno 1992: la vittoria arrivava sulla Joventut Badalona grazie ad una tripla sulla sirena di Aleksandar Djordjevic, che all’epoca aveva 24 anni ed era una delle punte di diamante della squadra. Le altre? Zeljko Rebraca e Igor Perovic, soprattutto quel Pedrag Danilovic che sarebbe venuto in Italia a dominare – sei anni a Bologna, quattro scudetti e un’Eurolega – andando poi a realizzare più di 12 punti di media in una NBA ancora poco avvezza agli stranieri. Una formazione fantastica, in grado di rivaleggiare per blasone con la Stella Rossa e con la Jugoplastika, che fece il vuoto in campionato (ne vinse quattro consecutivi) e in generale in patria, e che si aggiudicò le tre Coppe dei Campioni precedenti a quella del Partizan. Da una parte Djordjevic e Danilovic, dall’altra Toni Kukoc, Velimir Perasovic e Zoran Savic; grandi tempi andati che il Partizan vuole tornare a vivere.



La Dinamo Sassari gioca oggi contro il Partizan Belgrado per uscire da una crisi: lo ha detto coach Federico Pasquini dopo la sconfitta interna contro la Vanoli Cremona, arrivata con un canestro di Tu Holloway sulla sirena ma soprattutto un vantaggio di 5 punti mal gestito negli ultimi tre minuti. “Bisogna cambiare” ha detto l’allenatore del Banco di Sardegna dopo la partita del PalaSerradimigni “non voglio fare tanta filosofia, stiamo attraversando una crisi importante”. Pasquini ha parlato di sfiducia, di panico e di una gara non chiusa a causa di questa paura che attanaglia il roster. “Ci dobbiamo guardare dentro” ha proseguito nella sua analisi “e dobbiamo farlo tutti, io per primo; sono convinto che ne verremo fuori, so esattamente quello che dobbiamo fare”. Pasquini ha anche avuto modo di commentare la giocata che ha deciso il match: a chi gli chiedeva se non fosse meglio spendere un fallo, così da avere l’ultimo possesso, il coach ha replicato che “con 7 secondi da giocare e senza timeout era meglio difendere; purtroppo non abbiamo aiutato dal lato debole e così Holloway ha facilmente battuto il nostro difensore”.



, in programma martedì 29 novembre presso la Pionir Arena, avrà la sua palla a due alle ore 20:30; è una partita valida per la settima giornata del girone E di basket Champions League 2016-2017. E’ una Dinamo Sassari che arriva da sei sconfitte consecutive, ottenute nella gare di campionato italiano e Champions League, quella che affronta nella trasferta di Belgrado il Partizan.

La formazione di coach Aleksandar Dzikic la affronta con una vittoria in più della formazione sassarese, che le garantisce la quarta posizione attuale nella classifica del gruppo E. Anche la formazione serba viene da una sconfitta nell’ultimo turno, battuta sul campo dell’AEK dai greci per 91-81. Anche se la società serba non ha più la forza di quanto giocava, e vinceva, nella massima competizione europea di basket, giocare alla Pionir Arena è senza dubbio molto difficile, con un pubblico che è sempre caldissimo nel sostenere i propri beniamini. Finora il Partizan ha giocato solo 2 gare sul parquet di casa, vincendone una, contro lo Stelmet Zielona Gora, e perdendo l’altra, contro il Proximus Spirou. 



Sassari in una settimana ha perso tre partite, con le ultime due di un solo punto e con canestri subiti allo scadere ed anche dal punto di vista del morale la formazione allenata da Pasquini sembra averne risentito. Nel confronto delle statistiche tra le due formazioni, Sassari comanda in quasi tutte, con esclusione dei rimbalzi, dove ai 35,7 per gara del Partizan, oppone i suoi 29,2, dato che rimarca la maggiore solidità sottocanestro dei serbi che si vede anche dalla maggiore capacità di produrre punti “nel pitturato”, rispetto alla Dinamo Sassari, 32,7 contro 28,3.

La formazione italiana è migliore sia nelle percentuali dal campo che in quelle dalla lunetta, negli assist, nei recuperi e nelle palle perse. Analizzando le prestazioni individuali dei giocatori, per il Partizan Bircevic, giocatore che fa parte anche della nazionale serba, è il miglior realizzatore oltre che miglior rimbalzista, con 11,8 punti a cui aggiunge 6,8 rimbalzi per gara. Tra gli uomini di Pasquini il migliore dal punto di vista dei punti segnati è Johnson-Odom, con 13,2, mentre il migliore a rimbalzo è l’americano, ex Pesaro, Trevor Lacey, con 4,8 per gara. 

Il Partizan Belgrado partecipa alla Lega Adriatica, competizione che riunisce le maggiori squadre dei paesi della ex Jugoslavia, ed è attualmente in terza posizione, alle spalle della Stella Rossa, formazione che partecipa all’Eurolega, e del Buducnost, dopo aver vinto nell’ultima gara disputata per 86 – 79 sul Mega leks, altra formazione che prende parte alla Champions League. Per Sassari invece, nel campionato italiano è arrivata una sconfitta in volata con canestro del play della Vanoli Cremona, Holloway, quando mancava meno di un secondo alla sirena finale. Cremona che si presentava sul parquet sassarese con l’ultima posizione in classifica. 

Nella precedente gara di Euroleague è arrivata l’ennesima “beffa” per i sassaresi con i tedeschi del Ludwigsburg che vincono allo scadere grazie ad una tripla segnata da uno dei migliori, lo statunitense Cotton. Per la Dinamo si è trattato di una brutta serata, che si è conclusa con il replay di quella contro il Besiktas di appena una settimana prima, ed iniziata con un parziale esterno di 0-8.

Dopo aver chiuso il primo ed il secondo quarto in ritardo, la Dinamo ha preso il comando delle operazioni nel terzo periodo chiuso in vantaggio di 1 punto, dopo averne avuti 11, principalmente grazie a Carter e Savanovic e la risposta del Ludwigsburg che non si è fatta attendere, con due conclusioni pesanti di Toppert. Quarta frazione sul piano dell’equilibrio, poi dopo la tripla di Sacchetti arriva anche quella di Cotton e la sconfitta per i sardi. Nel tabellino di Sassari, spiccano in negativo le prove di Olaseni e Johnson-Odom autori di 2 punti ciascuno. 

Alla Pionir Arena coach Aleksandar Dzikic dovrebbe schierare in avvio di gara un quintetto con l’americano Hatcher come playmaker, affiancato da Robinson come guardia, Lukovic come ala piccola e la coppia Bircevic ed Andric sottocanestro, uno starting five molto potente fisicamente, a cui coach Pasquini oppone lo stesso quintetto mandato in campo contro i turchi con il play Johnson – Odom affiancato in guardia da De Vecchi, con Carter ala piccola e Lydeka con Savanovic, sottocanestro, puntando sulla maggiore velocità della sua formazione, con un solo vero lungo di ruolo.