Reggio Emilia-Avellino 82-72: con un finale convincente la Grissin Bon conferma il fattore campo e si porta sul 3-2 nella serie di semifinale playoff di basket, vincendo gara-5. Sono tutte vittorie interne: la serie prosegue sui binari del grande equilibrio, anche se poi all’interno di ciascuna partita chi ha vinto lo ha fatto più o meno in maniera netta, nel senso che non si è mai arrivati punto a punto e con piccoli dettagli a decidere. Così anche questa sera: la Reggiana nel quarto periodo ha rintuzzato gli assalti della Scandone, che si era portata fino al -3 (68-65); due liberi di Andrea De Nicolao e un canestro di Achille Polonara hanno rimesso 5 punti di distanza tra le due squadre, poi ancora due liberi di Polonara e un canestro in transizione di De Nicolao (8), che ha strappato palla a Marques Green, hanno dato il +9 alla Reggiana che ha di fatto chiuso i conti. Finalmente Pietro Aradori è tornato sui livelli della regular season: 16 punti, 9 rimbalzi e 4 assist, una prova a tutto tondo con la quale ha messo in ritmo i compagni (10 punti a testa per Rimas Kaukenas e Darjus Lavrinovic). Bene anche De Nicolao e il solito Achille Polonara, 8 punti e 9 rimbalzi. Reggio Emilia ha perso Ojar Silins per 5 falli a 57’’82 sul cronometro, ma Avellino aveva già perso un negativo Ivan Buva (2/7 dal campo per 6 punti e 2 rimbalzi), per una volta poco in grado di fare la differenza sotto canestro. Il paradosso per la Scandone è stato proprio questo: in una serata in cui James Nunnally e Joe Ragland hanno prodotto 44 punti combinati, i lunghi non hanno inciso. Di fatto – e bisognerà capire se per scelta precisa di Sacripanti o oggettive difficoltà – la palla sotto è arrivata molto meno: Riccardo Cervi si è preso 4 tiri ed è stato messo fuori partita. Sui due tiri liberi di Pietro Aradori Avellino ha mollato il colpo, anche se Nunnally – ultimo a mollare – è andato in lunetta per il punto numero 22 della sua partita, da livello MVP solo per i punti segnati (per il resto nessun rimbalzo e 2 assist). Gara-6 si gioca al PalaDelMauro: se il trend sarà confermato Avellino forzerà la settima e decisiva partita in Emilia, ma non è escluso che la Grissin Bon faccia il colpo esterno. Di sicuro lo cercherà.



Reggio Emilia-Avellino 57-50: prova a scappare la Grissin Bon che al 30’ minuto è avanti di 7 punti e mette un’ipoteca sulla vittoria di gara-5. La partita è comunque ancora in equilibrio; si procede punto a punto per buona parte del periodo, poi Reggio trova le contromisure a Nunnally (solo un punto in questo quarto) e scappa con Amedeo Della Valle (9) e un Darjus Lavrinovic efficace in attacco (10 punti con 3 rimbalzi), ispirata dalla regia di Andrea De Nicolao che all’occorrenza ci mette anche i punti (4). Avellino prova a rispondere, ma questa sera i suoi lunghi non producono punti; continuano a essere presenti a rimbalzo (7 per Pini, 6 per Cervi e Leunen) ma non vedono il canestro. Questo rende monotematico l’attacco della Scandone, che si inceppa (4/19 da 3 punti) e consente alla Grissin Bon di scappare. Bene comunque Joe Ragland, 12 punti per il playmaker anche se con 1/5 da oltre l’arco.



Reggio Emilia-Avellino 39-38: intervallo lungo al PalaBigi con la Grissin Bon che torna davanti propior nel finale di quarto, quando Vladimir Golubovic viene perso dalla difesa di Avellino e inchioda la schiacciata sull’assist di Della Valle. Il centro che sostituisce Vereemenko è finalmente un fattore: per lui 7 punti (3/3 al tiro) e 4 rimbalzi, e la Reggiana acquisisce certezze e fiducia anche sul perimetro con un Pietro Aradori finalmente dentro la serie, 10 punto con 4/5 e 4 rimbalzi per il giocatore della nazionale. Dall’altra parte James Nunnally gioca un secondo quarto sontuoso: ifila 13 punti da realizzatore puro (0 rimbalzi e 0 assist) e permette alla Scandone di rimanere a contatt. Stavolta per la squadra di Pino Sacripanti i punti arrivano maggiormente dagli esterni: ne ha 7 Joe Ragland, mentre il trio Cervi-Buva-Leunen ne ha realizzati 10 in totale. Per il momento però i tre funzionano sotto i tabelloni, dove il conto dei rimbalzi non a caso è tornato a favore di Avellino. Ci attende comunque un secondo tempo spettacolare, con l’alta probabilità che si vada punto a punto fino in fondo.



Reggio Emilia-Venezia 18-13: il primo quarto di gara-5 si chiude con una tripla centrale di Amedeo Della Valle che scava il primo solco a favore della Reggiana. Primi punti della serata per il giovane azzurro, al secondo tiro tentato; Reggio Emilia come al solito divide equamente i suoi punti e il miglior realizzatore è Vladimir Golubovic, autore di 4 punti con 2/2 dal campo. Per il momento Avellino non sta vincendo la lotta sotto i tabelloni, ed è sotto per questo: non controllare il pitturato significa anche trovare meno spazi per le conclusioni da fuori, e infatti si tira con il 3/15 dal campo che fa tutta la differenza del mondo. Un 5/9 dalla lunetta ha dato un po’ di ossigeno alla Scandone, che però al momento non sta trovando il consueto apporto da Riccardo Cervi e Maarten Leunen – entrambi a quota 0 punti – e nemmeno da James Nunnally (0/2 da 3).

Reggio Emilia-Avellino comincia: gara-5 della semifinale playoff di basket è una partita vitale. Al PalaBigi una delle due prenderà il vantaggio nella serie e avrà a disposizione il match point al PalaDelMauro; la Grissin Bon spera di ritrovare gioco e certezze per presentarsi alla sesta partita con la possibilità di andare alla seconda finale consecutiva, ma deve innanzitutto scrollarsi di dosso i fantasmi del clamoroso -42 andato in scena martedì sera. La Sidigas sa bene che Reggio Emilia sarà ben altra rispetto a quella di gara-4; Pino Sacripanti ha già avvisato tutti, in una serie di playoff ogni partita fa a sè e non ci stupiremmo nemmeno di vedere una Reggiana dominare in lungo e in largo. La chiave ancora una volta potrebbero essere i lunghi di Avellino pronti a punire le difficoltà di Reggio sotto canestro; importante anche l’apporto di James Nunnally, che nelle due gare al PalaBigi è stato ben al di sotto del suo livello mentre al PalaDelMauro è tornato a giocare da MVP della stagione regolare, premio assolutamente meritato. Ora parola al campo, perchè la palla a due si sta per alzare…

In una squadra come la Reggiana che può disporre di tante e diverse bocche da fuoco, è comunque necessario che alcuni giocatori alzino l’asticella del rendimento offensivo. Pietro Aradori ad esempio è stato spesso il marcatore principe della Grissin Bon e nelle giornate di piena efficienza può rappresentare il vero X factor della squadra, quel giocatore capace di ‘infuocarsi’ e deprimere la difesa avversaria a suon di canestri nei momenti delicati. Come tutti i suoi compagni Aradori è chiamato a riscattare prontamente la debacle di gara-4, in cui la guardia ex Cantù e Venezia ha firmato solamente 3 punti. Dall’altra parte invece il pericolo pubblico numero 1 sta diventando Ivan Buva, miglior marcatore nei playoff per Avellino a quota 17,3 punti di media. Il croato, che Sacripanti aveva già allenato a Cantù, sta vivendo una stagione molto positiva assicurando un rendimento elevato anche in pochi minuti. La difesa di Reggio Emilia dovrà studiare qualche misura di sicurezza in più nei suoi confronti, anche se al contempo i vari Nunnally, Ragland e Veikalas saranno pronti a colpire da oltre l’arco. 

Tra i protagonisti di questa serie delle semifinali playoff anche due volti nuovi per il campionato italiano. Il primo è Derek Needham, playmaker nato ad Harvey nell’Illinois (USA) il 20 ottobre 1990. Nelle 7 partite disputate con la canotta della Grissin Bon, Needham ha prodotto 5,9 punti, 2 rimbalzi e 2,1 assist di media tirando con il 31,3% da due e con il 42,9% da oltre l’arco dei tre punti. Sinora coach Massimiliano Menetti lo ha impiegato per 16,9 minuti per gara, indice di fiducia considerando il breve tempo trascorso dal suo arrivo. Per quanto si è visto sino adesso Needham sembra un play di scorta adatto a Reggio Emilia, perché capace di entrare velocemente in partita incidendo anche e soprattutto nella metacampo difensiva; chissà che il suo apporto nelle pieghe della serie non possa contribuire a spostare nuovamente gli equilibri dalla parte della Reggiana. In gara-4 ha fatto il suo esordio in maglia avellinese Taylor Ongwae, il cui inserimento nelle rotazioni rimane però legato alla presenza o meno di Alex Acker; quest’ultimo valuterà se scendere in campo in gara-5 mentre per la gara-6 di sabato sarà sicuramente indisponibile, perché negli Stati Uniti per il funerale della mamma. In ogni caso, nel debutto di martedì Ongwae si è fatto trovare pronto: per lui 9 punti con 3/4 al tiro dal campo e 2 rimbalzi, in 15 minuti sul parquet. Vedremo se il suo ruolo in questa serie si limiterà a quello di comparsa, o se Sacripanti lo chiamerà in causa con maggiore continuità. Ala classe 1991, 1,99 d’altezza, Ongwae può giocare in entrambi i ruoli di ala a questa duttilità potrebbe tornare utile per Avellino. 

Ad un Max Menetti di poche parole ha fatto da contraltare un Pino Sacripanti visibilmente soddisfatto in sala stampa, dopo la netta affermazione della Sidigas nel match di martedì. Il calendario dei playoff però lascia poco tempo alle squadre, sia per godersi le vittorie che per leccarsi le ferite; l’allenatore della Scandone ne è consapevole e dopo gara-4 ha dichiarato: “Abbiamo giocato con grande intensità eseguendo tutto ciò che avevamo preparato. Ora però, anche se sono qui a parlare con voi, già sto pensando a gara 5, dove vorrei che la mia squadra ripetesse la partita di stasera. E’ giusto che i tifosi festeggino un qualcosa di storico, visto che è la prima volta che Avellino vince due partite in semifinale, ma non dobbiamo abbassare la guardia”. Sacripanti si è poi soffermato su due giocatori della sua squadra: il primo è Alex Acker, che prima di gara-4 ha ricevuto notizia della morte della mamma; il coach ha dedicato la vittoria a lui a nome di tutto il club. In secondo luogo Sacripanti ha speso parole d’elogio per il lituano Benas Veikalas, tornato a fornire un contribuito tangibile (13 punti e 5 rimbalzi) dopo un inizio di serie più difficile: “Il giocatore – ha dichiarato il coach – dopo un momento di appannamento ha fornito una buona prova questa sera”. (fonte www.scandonebasket.it). 

In gara-5 la Grissin Bon è chiamata ad offrire un forte segnale risveglio, dopo la batosta incassata martedì al PalaDelMauro. L’allenatore Massimiliano Menetti non è apparso troppo scosso dopo il pesante ko di gara-4, ma la sua analisi nel post gara è stata per forza di cose più coincida del solito: “C’è poco da commentareriporta www.gazzettadiparma.it. Non ci siamo presentati, non giocando la partita. Complimenti ad Avellino ora concentriamoci su quello che accadrà tra 48 ore senza pensare più a questa gara. Non temo contraccolpi, ma dopo una partita così dovrei cambiare tutto. Facciamo quello che sappiamo fare cercando di essere quelli visti in tutta la stagione”. Per Reggio Emilia la classifica giornata tutta storta e da dimenticare in fretta, di quelle che nello sport come nella vita possono capitare: ha comunque sorpreso l’atteggiamento dei giocatori biancorossi che quasi mai in questa stagione erano stati così nettamente inferiori agli avversari. Menetti spera che da un grosso tonfo la sua squadra sappia rialzarsi con maggiore veemenza e forza, il che non è da escludere vista la classe e l’orgoglio di Rimantas Kaukenas e compagni. Oltretutto si può ammettere che sul campo di una squadra come Avellino, di ottima qualità complessiva e in forma, è più facile incappare in una scoppola. 

Sarà diretta dagli arbitri Paolo Taurino, Manuel Mazzoni e Gianluca Sardella. La semifinale dei playoff del massimo campionato di basket è giunta a gara-5, che inclinerà le sorti del confronto da una parte o dall’altra: la situazione vede Reggio Emilia ed Avellino in parità sul 2-2 dopo le prime quattro sfide, il match di giovedì 26 maggio 2016 (palla a due ore 20:45) si presenta quindi come decisivo o quasi.

La serie torna al PalaBigi e Reggio Emilia si augura che ritrovare il calore del proprio pubblico sia d’aiuto per rialzarsi e tornare alla vittoria, dopo una gara-4 a dir poco traumatica in cui Avellino si è imposta con il punteggio di 97-54. Lo scarto di 43 punti, nuovo record in una semifinale scudetto, sintetizza bene la differenza tra le due squadre a livello di prestazione: la Sidigas ha dominato sin dal primo quarto, chiuso avanti di venti lunghezze sul 30-10.

Nel secondo parziale la Reggiana è riuscita a rosicchiare qualche punto ma dopo l’intervallo il match si è definitivamente incanalato sui binari biancoverdi, trasformandosi in una passeggiata di salute per James Nunnally e compagni.

Nella sparatoria generale l’MVP della stagione regolare ha potuto tenere le marce più basse, lasciando il palcoscenico ad altri compagni e in particolare ad Ivan Buva; per il lungo croato 19 punti che hanno alzato la sua media in queste semifinali ad un ottimo 17,5, oltre al buon quantitativo di rimbalzi (7) cui ormai ci ha abituato. In doppia cifra per punti segnati anche Joe Ragland (15), Nunnally (11), Marques Green (10) e Riccardo Cervi (10), oltre al lituano Benas Veikalas (13) che ha rimpiazzato nel quintetto base Alex Acker.

Quest’ultimo è stato colpito da un grave lutto familiare avendo perso la mamma nelle ore precedenti a gara-4: ciononostante è rimasto in gruppo anche per la quinta sfida in cui potrebbe scendere in campo, nel week-end farà poi ritorno negli Stati Uniti per il funerale; il coach della Sidigas Stefano Sacripanti ha espresso il pensiero di tutta la società dedicando la grande vittoria di martedì alla trentatreenne guardia americana.

Dall’altra parte, una Grissin Bon mai così annichilita ha racimolato la miseria di 54 punti, che rappresentano il minimo stagionale in un campionato in cui non era mai scesa sotto i 60. Coach Massimiliano Menetti ha parlato di una squadra che ‘non si è presentata in campo, per merito degli avversari’, ora avrà il non semplice compito di ricaricare soprattutto le batterie mentali dei suoi, che oltretutto hanno incassato il secondo ko di fila dopo quello per 89-75 in gara-3.

Le semifinali tra Reggio Emilia ed Avellino si fanno sempre più interessanti: si torna a giocare al PalaBigi dove tra regular season e playoff la Reggiana non ha mai perso, di contro l’inerzia emotiva della serie è tutta a favore della Scandone. Situazione indisponibili: per la Grissin Bon ancora assente Veremeenko, infortunato alla caviglia destra, mentre la Sidigas valuterà l’impiego di Acker in base allo stato di forma del giocatore, dopo il recente lutto; se l’ex Milano non dovesse scendere in campo sarà mantenuto nel roster l’ala di nazionalità keniota Taylor Ongwae, autore di 9 punti in gara-4.

La partita di basket tra Reggio Emilia ed Avellino sarà trasmessa in diretta tv dal canale Rai Sport 1 HD, il numero 57 del digitale terrestre e 227 di Sky; diretta in streaming video invece sul sito www.rai.tv. Gara-5 tra Reggio Emilia ed Avellino sarà trasmessa in diretta tv anche da Sky Sport, sul canale Sport 2 HD (il numero 202): prepartita dalle ore 20:30 e telecronaca dalle 20:45. Per i clienti abbonati al pacchetto Sport possibilità di diretta anche in streaming video tramite l’applicazione SkyGo, disponibile per pc tablet e smartphone.