I campioni d’Italia vincono al PalaDesio e, con questa affermazione, chiudono il girone d’andata con il record di 13-2 rimettendo due partite di distanza tra sè e la Reyer Venezia. Grande paura per l’Olimpia che rischia di capitolare nel primo tempo, quando Cantù è ispiratissima e con Tremell Darden, JaJuan Johnson e Pat Calathes provano ad allungare. Dura poco: Milano entra in campo dopo l’intervallo lungo trasformata e segna 28 punti nel terzo periodo, chiudendo avanti di 14 e di fatto chiudendo i conti. La Forst ha un’ultima reazione di orgoglio entrando nel quarto quarto con un parziale di 7-0, ma è un fuoco di paglia: Kruno Simon domina in lungo e in largo tenendo lontana Cantù che, però, si riavvicina sul -6 (75-81) con la tripla di Johnson. Mantas Kalnietis, freddissimo, risponde da oltre l’arco e consente all’Olimpia di respirare; in questo campionato però Milano è spesso e volentieri riuscita a complicarsi la vita e lo fa anche questa sera, prendendosi una pausa in difesa (Darden ringrazia) e perdendo palla in attacco con Ricky Hickman (prova negativa come dimostrano valutazione bassa e plus/minus in negativo). Quando Calathes sbaglia sotto canestro a meno di un minuto dal termine la partita è definitivamente andata: per l’Olimpia ci sono 26 punti con 9 rimbalzi e 4 assist di uno straordinario Simon da 11/15 dal campo, 14 per un ritrovato Zoran Dragic e 12 di Milan Macvan; inutili per Cantù i 20 di JaJuan Johnson e i 19 (con 8 rimbalzi) di Calathes, bene anche Darden (17) e Zabian Dowdell (14) mentre Alex Acker chiude con 0 punti e 0/4 al tiro, pur se la sua prova nelle piccole cose non è stata del tutto negativa.



Manca un solo quarto al termine del derby lombardo che chiude il girone di andata di basket Lega A. La squadra di Jasmin Repesa ha deciso di fare sul serio: con più di metà periodo andato la Forst ha segnato appena 6 punti, la difesa Olimpia ha girato le canoniche due viti e quando Zoran Dragic, a 4’06’’, appoggia al tabellone il lay-up del suo decimo punto – dopo un recupero di palla – Milano è avanti 58-51 avendo segnato 17 punti, gli stessi che aveva messo in tutto il secondo quarto. Vento girato soprattutto grazie a Kruno Simon, il solito all around in grado di migliorare e trascinare tutti i compagni; la Forst non riesce più a entrare in area e si vede dalla scarsa produzione di JaJua Johnson, mentre Tremmell Darden si difende come può ma cala alla distanza come anche Pat Calathes. Bolshakov si affida a Fran Pilepic che fa una buona cosa in attacco trovando Darden ma poi si perde totalmente l’uomo in difesa, tornando subito in panchina e avvicinando Cantù al bonus. Simon con 3’20’’ si inventa una tripla in faccia a Johnson per il massimo vantaggio Olimpia (53-61); sembra definitivamente chiusa ma Johnson si vendica arrivando fino in fondo e ridando un’iniezione di fiducia alla Forst. Risponde Zoran Dragic per il 55-64 e il nuovo massimo vantaggio; Calathes spende il fallo su Andrea Cinciarini per frenare l’emorragia ma mancano meno di due minuti e Milano dà la sensazione di poter volare. Cosa che fa anche nel finale di quarto, costringendo ancora Cantù all’errore e poi trovando un rimbalzo offensivo con Fontecchio che concede l’ultimno tiro a Cinciarini che appoggia al ferro per il massimo vantaggio.



Intervallo lungo al PalaDesio dove il derby lombardo sta diventando bellissimo. La Forst inizia a fare sul serio e vola sulle ali di JaJua Johnson, che si iscrive alla partita e riprende il discorso dove lo avevano interrotto Tremmell Darden e Pat Calathes; aiutato da Alex Acker il club canturino arriva anche al +5 (42-37) con 1’40’’ da giocare. Milano ha troppo poco da Miroslav Raduljica e un Milan Macvan che non riesce a incidere, la reazione è affidata al solito Krunoslav Simon perchè anche Ricky Hickman, dopo aver trovato il primo canestro della serata, torna a vivacchiare e non ha ancora messo a segno un assist nella sua partita. Cantù però è fin troppo viva e sembra andare a velocità doppia: Darden torna a produrre con la tripla del +6 (45-39), i tiri della Forst sono sempre ben presi e all’Olimpia va bene che dall’altra parte Simon abbia il talento necessario a tenere lì i campioni d’Italia. Con 22’’28 da giocare Darden commette una sanguinosa violazione di passi; ultimo possesso allora per l’Olimpia, Mantas Kalnietis traghetta palla dall’altra parte e si affida a Simon che sceglie l’uscita di Dragic. Errore e rimbalzo di Calathes che costruisce una buonissima tripla per Parrillo: ferro dall’angolo, ma Cantù chiude avanti.



Primo quarto di grande intensità nel derby lombardo. Ritmi altissimi e palle perse, contropiede e qualche errore di troppo; forse non una partita tecnicamente impeccabile ma di certo ci stiamo divertendo no poco. L’Olimpia resta sempre avanti nel punteggio ma perde una serie di sanguinosi palloni in campo aperto, Cantù ne approfitta un paio di volte con Tremmell Darden che nella terza occasione invece di andare a schiacciare sbaglia un clamoroso appoggio. Anche senza Rakim Sanders Milano riesce comunque a essere efficace, grazie alla mano calda da oltre l’arco (che condivide con la Forst) e agli 8 punti a testa per Krunoslav Simon e Zoran Dragic, la coppia balcanica che segna quasi tutti i punti Olimpia. Jasmin Repesa mischia le carte: Ricky Hickman si vede soltanto negli ultimi due minuti del periodo, così come Davide Pascolo che sfrutta la prima palla della sua partita per segnare in penetrazione. Cantù però è viva: Pat Calathes all’esordio in Serie A dimostra di avere utilità per la squadra e con 5 punti in fila riportea Cantù a -1. La palla del sorpasso con 30 secondi sulla sirena ce l’ha ancora il greco, che non sbaglia: 25-24, Kariniauskas ha un fallo da spendere e lo spende con 6’’88 da giocare. Ultimo possesso Olimpia con Simon che si alza da tre punti ma finisce corto sul primo ferro, Pascolo raccoglie dalla spazzatura ma viene stoppato da Darden.

Alla vigilia di Cantù-Olimpia Milano sono arrivate anche le parole del presidente meneghino Livio Proli, intervistato dal Corriere della Sera. Il patron ha parlato del difficile momento della sua squadra, quasi fuori dalla corsa ai playoff di Eurolega ma anche in calo in campionato. “E’ come se qualcuno avesse improvvisamente spento la luce nella stanza” ha detto Proli, che ha dato la “colpa” alla confusione comunicativa e tecnico-tattica che si è venuta a creare. “Come si riparte? Con un minimo di rincorsa, e con la conferma di tutti: abbiamo vinto insieme, ora siamo caduti insieme”. Vale a dire la seconda strada possibile, visto che la prima sarebbe stata quella di ribaltare tutto tradendo però il cammino intrapreso. Ci sono state alcune parole anche per qualche singolo: la solita stoccata a Jasmin Repesa (“deve allenare di più, tornare in palestra e parlare di meno”) e un ennesimo commento sulla separazione con Alessandro Gentile, sul quale ha detto che “le parole che ha detto allora arrivarono per una situazione creatasi in estate e durante la preparazione”, ammettendo che l’addio potrebbe essere un errore che tutti pagheranno caro. Infine una possibile notizia di mercato quando ha detto che “Nicolò Melli resta affettivamente uno dei nostri” e, soprattutto, che “è sempre nei nostri radar”.

Può rappresentare un altro importante tassello nella rimonta della Forst in campionato: i brianzoli erano partiti malissimo, ma da quando Kyryll Bolshakov è stato promosso capo allenatore, prendendo il posto di Rimas Kurtinaitis cui faceva da assistente, la squadra ha cambiato passo ed è attualmente una delle più in forma nel campionato di basket Lega A. Con Kurtinaitis Cantù aveva vinto due partite sulle nove giocate, consecutivamente contro Pesaro (77-68) e Sassari (90-69); Bolshakov ha preso in mano la squadra il 30 novembre, tre giorni dopo la sconfitta interna contro Torino, l’ha subito condotta alla vittoria esterna nel derby contro Varese e attualmente ha un record di 4-1, avendo perso soltanto a Pistoia ma riuscendo a battere Avellino e Trento (quest’ultima fuori casa). Un grande rendimento da parte del 54enne ucraino, che dunque sta dando ragione alla scelta operata dal presidente Dmitrij Gerasimenko che inizialmente gli aveva anche dato in gestione il settore giovanile. La carriera di Bolshakov si è sviluppata, prima dell’avventura di Cantù, interamente in patria: i trofei in bacheca sono tre, due coppe d’Ucraina con il Ferro-ZNTU e un campionato di basket femminile vinto nel 2007 con il Dnipro, la squadra della città in cui è nato.

Quale giocatore nella storia di Cantù e Milano incarna entrambe le squadre, rappresentandole nello stesso momento? Viene in mente un nome in particolare: quello di Antonello Riva. Un giocatore che sicuramente ha legato la maggior parte dei suoi destini a Cantù, con cui ha infatti giocato un totale di 16 anni più la trafila delle giovanili; ma che tra il 1989 e il 1994 è passato anche dall’Olimpia. Ancora oggi Riva è considerato uno dei più grandi giocatori che l’Italia del basket abbia prodotto, forse il più grande; basti qui dire che ancora oggi è lui ad avere il record di punti segnati nel massimo campionato. Con Cantù Riva, che giocava come guardia ma sapeva fare il “3” (in un basket nel quale i ruoli erano ancora abbastanza definiti) ha vinto uno scudetto, due Coppe Campioni, tre Coppe delle Coppe e una Coppa Intercontinentale, portando la società brianzola sul tetto d’Italia, d’Europa e del mondo; ha poi giocato in una Milano in declino rispetto ai fasti degli anni precedenti. Arrivato subito dopo lo scudetto del giallo di Livorno, Riva ha comunque contribuito a vincere la Coppa Korac del 1993 insieme a giocatori come Sasha Djordjevic, Flavio Portaluppi, Riccardo Pittis, Antonio Davis e Davide Pessina, con Mike D’Antoni che era già passato dall’altra parte della barricata ed era dunque l’allenatore.

Parlare dei precedenti tra Cantù e Milano è esercizio impossibile: sono davvero troppi per due delle società che maggiormente hanno contribuito a scrivere la storia del basket italiano. Basta un solo dato: le partite totali che le due squadre hanno giocato una contro l’altra sono 157. Di queste, 91 le ha vinte Milano e 66 Cantù; se ci riferiamo soltanto alle sfide in Brianza il bilancio cambia e recita 45 vittorie per la Bennet e 29 per l’Olimpia. Ci sono anche quattro partite in campo neutro: Cantù è in vantaggio anche qui (3-1). Vale la pena ricordare che Cantù torna a giocare da oggi con lo sponsor Forst, che è stato celebre e ha accompagnato la squadra negli anni Settanta: nella stagione 1975-1976, così marchiata, Cantù vinse contro la Cinzano Milano per 115-92 e quella partita rimane ancora oggi la sfida con più punti complessivi mai giocata in Brianza. Quella con più punti a Milano è il 113-102 con cui la Tracer sconfisse la Arexons: era gara1 della semifinale playoff, Milano avrebbe vinto la serie 2-0 ma si sarebbe arresa per 2-3 alla Scavolini Pesaro. Da registrare anche il 79-54 del 2011-2012: è il massimo scarto a favore di Cantù, contro un’Olimpia che era allenata da Sergio Scariolo. Milano invece ha come scarto più ampio, in trasferta, un +22 targato addirittura 1957-1958: erano gli anni della grande Simmenthal, Cantù era Oransoda, Cesare Rubini era ancora a roster ma di fatto non giovava più e le Scarpette Rosse vinsero lo scudetto davanti a tre squadre di Bologna. 

, partita che sarà diretta dalla terna arbitrale Begnis-Vicino-Quarta, si gioca al PalaDesio dell’omonima città brianzola questa sera, martedì 10 gennaio 2017 alle ore 20.45, per la quindicesima giornata del campionato di basket Lega A 2016-2017. L’ultima di andata propone un grande derby lombardo con l’Olimpia Milano contro la Pallacanestro Cantù. Il parquet sul quale scenderanno in campo le due formazioni non sarà quello del “mitico” Pianella, ma quello del PalaDesio, campo sul quale gioca alcune partite anche la stessa Olimpia, quando il Forum è indisponibile. Se il parquet non è quello degli scontri più caldi tra queste due formazioni, un altro richiamo al passato comunque c’è ed è rappresentato dalle maglie di Cantù, che in questa occasione torneranno ad esibire lo storico sponsor Forst, con il quale i canturini di Marzorati e soci conquistarono diversi trofei, come scudetti e Coppa Campioni. Un giorno di ritardo a causa del complicato rientro da Istanbul della EA7 dopo la partita di Eurolega. 

La formazione di casa ha letteralmente cambiato marcia con l’avvento in panchina di Bolshakov, che ha sostituito il suo ex capo allenatore, Kurtinaitis, ottenendo una serie di quattro successi nelle ultime 5 partite, dopo che erano stati solo due nelle precedenti 9, con una striscia consecutiva di 5, che aveva portato alla sostituzione del tecnico lituano. Per Cantù, che ha sbancato il PalaTrento nell’ultimo turno, arriva l’impegno più difficile, quello contro la capolista. MNilano dal canto suo ha molti problemi, ed una rosa che settimana dopo settimana si sta sempre maggiormente indebolendo.

L’ultimo infortunato è l’italo-argentino Bruno Cerella che è stato operato al pollice destro, e solo tra alcuni giorni sarà possibile stabilire in maniera definitiva quanto dovrà restare lontano dal parquet. Quello di Cerella è solo l’ultimo infortunio di una lista molto lunga, con i vari Macvan. Simon e Sanders, oltre naturalmente alla rescissione del contratto da parte di Alessandro gentile, andato in Grecia, al Panathinaikos, che fu già per alcuni anni la squadra del padre Nando.

Per il derby con Milano, la Pallacanestro Cantù presenterà anche un volto nuovo, quello di Pat Calathes, fratello del play del Panathinaikos. Lungo di ruolo, di formazione statunitense come il fratello, il neo canturino arriva proprio da una prima parte di stagione giocata con la formazione greca, sia nel campionato ellenico che in Eurolega, ed approda in Italia per trovare uno spazio maggiore rispetto a quello che aveva con il club di Xavi Pasqual. Nelle file di Cantù va a prendere il posto di Gani Lawal, passato ormai da diverse settimane alla Dinamo Sassari.

Nella gara di Eurolega giocata venerdì ad Istanbul, l’Olimpia Milano ha dimostrato coraggio e poteva ottenere anche qualcosa di più nel finale contro il Fenerbache, ma la grande prestazione di Datome e Nunnally, oltre alle schiacciate di Udoh hanno costretto la formazione di Repesa alla nona sconfitta consecutiva. Il coach croato ha però ritrovato il connazionale Simon, che pur non essendo al meglio gli ha consentito di allungare le rotazioni, ed anche un buon Fontecchio, efficace nei minuti che è rimasto sul parquet. Migliorate, rispetto alle ultime uscite, anche le prestazioni di Raduljca, atteso ad un ulteriore passo in avanti anche in campionato.

La Pallacanestro Cantù di Bolshakov ha iniziato bene il 2017, ottenendo un bel successo al PalaTrento mettendo in evidenza lo strapotere dal punto di vita fisico della coppia Johnson – Callahan sotto le plance ed il tiro da fuori di Pilepic. Canturini subito in vantaggio dopo il primo quarto, chiuso a + 5, poi prova ad allungare nel secondo, trovando un buon Johnson che porta i suoi al + 14 dell’intervallo. Trento recupera dopo il riposo sino al – 7 di fine terzo periodo, poi dopo aver raggiunto il – 5 viene affossata da Pilepic che insieme ad Acker fa tornare Cantù a + 10. La formazione brianzola poi non deve fare altro che controllare per il 68 – 77 finale. Doppia cifra per Dowdell e Darden, oltre a Pilepic e Johnson. L’Olimpia Milano vince con la Consultinvest Pesaro anche se nel finale soffre ancora di qualche amnesia e concede alla formazione di Bucchi di ritornare sotto, anche se il successo non viene mai messo seriamente in pericolo. Con questo successo Milano mantiene l’imbattibilità del parquet di casa, con McLean, Fontecchio, Abass, Pascolo e Macvan in doppia cifra.

Nel dopogara a Trento, il coach canturino Kiril Bolshakov mette l’accento sui meriti dei suoi ragazzi nella conquista dei due punti, ed anche parlando dello 0 / 20 della Dolomiti Energia, il tecnico ucraino segnale che molto del merito va alla difesa canturina che ha messo i tiratori avversari in cattive condizioni di tiro. Oltre a questo particolare, per Bolsahakov è stato molto importante anche aver negato a Trento la possibilità di transizioni veloci, una delle cose migliori della formazione di Buscaglia. Ora la testa va immediatamente al derby contro l’Olimpia Milano.

Per Jasmin Repesa, quella contro la Consultinvest Pesaro è stata esattamente la gara che si aspettava, con la giusta tensione, mentre è arrivato sorprendentemente il calo a livello di energia avvenuto alla fine del terzo periodo. In questo momento anche una vittoria di pochi punti, continua Repesa, è ossigeno per noi. Il coach croato, che ha dato maggiore spazio ai suoi italiani, ne ha segnalato le buone prestazioni, ma pretende da tutti maggiore continuità.

Cantù-Milano sarà un’esclusiva in diretta tv per gli abbonati al satellite: appuntamento su Sky Sport 2 e in assenza di un televisore sarà possibile avvalersi anche del servizio di diretta streaming video, che senza costi aggiuntivi si può attivare grazie a Sky Go. Ricordiamo inoltre che sul sito ufficiale www.legabasket.it troverete tutte le informazioni utili su questa partita, come il tabellino play-by-play e le statistiche dei giocatori.