Ha organizzato una reunion per celebrare e ricordare il titolo NBA che i Boston Celtics vinsero nel 2008; presenti tanti degli ex compagni, non Ray Allen. The Undefeated ha ricostruito la vicenda: l’ex playmaker dei Celtics, oggi nei Chicago Bulls, sta mettendo in piedi un viaggio insieme ai suoi ex compagni, che nove anni fa superarono i Los Angeles Lakers per 4-2 tornando a mettersi un anello al dito che mancava da 22 anni.
Di quella squadra Rondo era il playmaker: uscito da Kentucky nel 2006 e scelto con la ventunesima chiamata al draft (dai Phoenix Suns, che lo scambiarono subito per Brian Grant e una scelta dell’anno seguente), quando il GM Danny Ainge rivoluzionò il roster portando al TD Garden Kevin Garnett e Ray Allen, che formarono i Big Three con il capitano Paul Pierce, Rondo fu il playmaker scelto per andare a vincere subito il titolo. Scelta azzeccata: il giocatore di Louisville fu un fattore decisivo per il titolo di Boston, che tornò in finale due anni più tardi (sempre contro i Lakers, ma questa volta perdendo).
Poi qualcosa si ruppe: nello specifico Ray Allen, estate 2012, decise di non rinnovare con la squadra e si unì ai Miami Heat campioni in carica. “Eravamo in guerra contro quei tizi e unirsi al nemico è una cosa rara”: queste le parole di Rondo a Marc Spears di The Undefeated nel ricordare quel periodo. Una dichiarazione che dice tutto, sottoscritta da Paul Pierce: ad alimentare la faida il fatto che Allen, stando alle ricostruzioni, non abbia mai risposto alle chiamate nè abbia avvisato i compagni della sua firma con Miami.
Che era campione in carica, e che aveva in squadra un certo LeBron James; “avevamo una mentalità e non si poteva fare quello che Ray ha fatto”, continua Rondo, che ha anche avanzato sospetti sulla finale di Conference dell’anno prima, che Miami vinse 4-3 rimontando da 3-2. “Da che parte stava lui? Non sanguinava verde” ha detto il playmaker. Per farla breve, il “tradimento” di Allen non è mai stato digerito dai senatori e il gruppo, che forse avrebbe potuto vincere almeno un altro titolo, ha iniziato a sfaldarsi in quel momento.
Prima Garnett (nel 2013) poi Pierce (l’anno dopo) hanno lasciato, Rondo lo ha fatto qualche mese più tardi ma nelle sue avventure seguenti (Dallas, Sacramento e ora Chicago) non ha mai ritrovato le stesse prestazioni di Boston, lasciando intendere in maniera piuttosto inequivocabile la nostalgia reale e provata degli otto anni in biancoverde e del gruppo del titolo. Per dirla tutta, come anche confermato da Pierce, i rapporti tra Rondo e Allen non sono mai stati idilliaci, tanto che l’addio del tiratore potrebbe essere una diretta conseguenza di questo; resta il fatto che l’estate 2012 ha portato una frattura insanabile nel gruppo.
Spaccatura che dura ancora oggi, anche se non è condivisa da tutti: Leon Powe, uno dei partecipanti alla reunion dei Celtics – oggi fa lo scout per la franchigia – e assoluto protagonista in gara-2 della finale contro i Lakers (21 punti con 6/7 al tiro) – ha fatto sapere che “Ray è uno dei miei ragazzi, preferirei che un invito gli sia comunque esteso”.