Per anni, il basket NBA a Salt Lake City ha significato una sola cosa: Stockton to Malone. Il pick and roll più letale nella storia del gioco, John Stockton e Karl Malone al loro massimo, una carriera (o quasi) spesa per gli Utah Jazz. Per 18 anni hanno giocato insieme: si diceva che non fossero amici, che limitassero le chiacchiere al minimo sindacale (e forse nemmeno a quello) e che addirittura tra di loro non corresse buon sangue; sul parquet erano come una cosa sola.



Soprattutto, con loro Utah ha toccato vette mai toccate prima – nemmeno ai tempi di New Orleans: due finali NBA consecutive. Che, con tutta probabilità, sarebbero state vinte se di fronte non ci fossero stati i Chicago Bulls e Michael Jordan. L’epica di quei due episodi è scritta e scolpita nei libri delle leggende: la pizza avvelenata nel cuore della notte, Jordan in campo con febbre e spasmi ma capace di 38 punti, la tripla decisiva di Steve Kerr e ancora “The Shot”, quello che MJ sparò in faccia a Bryon Russell dopo averlo messo a terra con una finta leggendaria. Quegli Utah Jazz si sono riuniti la scorsa notte, sfruttando la presenza a Salt Lake City di Jeff Hornacek.



Di quella squadra era la guardia, oggi allena i New York Knicks e sfidava i Jazz in regular season; un sensazionale Rudy Gobert (13/14 per 35 punti e 13 rimbalzi) ha avvicinato la franchigia dello Utah ai playoff, ma i tifosi la partita l’hanno guardata di striscio perchè a tenere banco è stata la presenza di quei campioni, che erano allenati da un Jerry Sloan che per 26 anni si è speso come allenatore a Salt Lake City (i primi due come assistente) e un bel giorno, senza un apparente motivo (anche perchè eravamo a metà stagione), ha deciso di lasciare.

Per dirla tutta Malone non c’era, ma ha comunque inviato un messaggio che i presenti hanno gustato sul jumbotron della Vivint Smart Home Arena (Delta Center era decisamente più semplice ed evocativo): “Voi tifosi siete i veri responsabili del fatto che ogni sera giocassi al massimo” ha detto l’ex ala grande, che nel 2003 quando Stockton disse basta cercò un ultimo giro di giostra nei Los Angeles Lakers, fallendo miseramente. Prima del match c’è stato anche un momento singolare: John Stockton ha ricreato con l’ausilio di Bryon Russell il famoso tiro che in gara-6 della finale di Conference 1997 – contro gli Houston Rockets – diede a Utah il primo viaggio di sempre alle Finals, dopo tre tentativi falliti. Hornacek taglia profondo verso la riga laterale, Malone effettua il blocco sul quale si stampa Clyde Drexler, Charles Barkley esce a contrastare il tiro ma Stockton brucia lui e la retina.



A distanza di 20 anni il playmaker – non ci è però dato di sapere con quanti tentativi – ha ricevuto ancora il passaggio sulla rimessa e ha segnato da oltre l’arco in t-shirt e jeans; quello che sappiamo è che in quella partita Houston era avanti 96-86 con 2’50’’ sul cronometro e Stockton portò Utah in finale con 11 punti e 2 assist.