Trento-Venezia 67-73: finisce un’appassionante gara-3, la serie di finale scudetto è adesso sul 2-1 in favore della Reyer che gira nuovamente campo e inerzia e avvicina lo scudetto. Trento produce lo sforzo per girare la partita, trova un 4-0 di parziale per aprire il quarto ma la risposta della Reyer arriva con Ejim e Bramos e l’Aquila si ritrova ancora a -4. Quando torna in partita Benjamin Ortner e riprende da dove iniziato il cronometro ha già oltrepassato la boa di metà quarto, Trento perde palloni su palloni e Venezia ha tutta l’inerzia. La chiave? Julyan Stone, tornato nella versione 2014-2015: il playmaker è un’arma in più e permette ai vari Haynes e Peric di prendersi qualche giro di pausa in attacco, lusso che invece Trento senza Dominique Sutton non si può concedere. Joao Gomes, Aaron Craft e Toto Forray sono encomiabili ma Dustin Hogue fatica tantissimo (2/7 e 2/6 dalla lunetta) e senza peso specifico sotto i tabelloni l’Aquila non può aprire il campo come vorrebbe perchè la difesa non si chiude a riccio e tiene le marcature sul perimetro. Va bene ai padroni di casa che Ariel Filloy spara a salve e fa un paio di regali agli avversari, ma dove Venezia è manchevole in attacco recupera con la difesa, che costringe Trento a utilizzare tanto tempo sul cronometro e tirare sempre in equilibrio precario. Hogue continua inoltre a litigare con la lunetta (come tutta la squadra che tira malissimo dalla linea della carità), fa 1/4 in un momento che avrebbe potuto riportare i suoi a -4 e invece il cronometro scorre e arriva una tripla di Stone che significa +10 (60-70), PalaTrento di ghiaccio e Venezia vicina all’obiettivo. L’Aquila allunga la difesa e forza una palla persa di Peric (passi), Craft segna con interferenza ma Haynes è concentrato e si prende il fallo (di Hogue, fattore negativo nella gara dei padroni di casa), 1/2 e i possessi di distanza restano due. Stone fa un’altra grande cosa sporcando un possesso della Dolomiti, che sbaglia un altro tiro e abbandona le ostilità anche se gioca con il fallo sistematico provandoci fino alla fine. Adesso per l’Aquila si fa dura: la Reyer si è ripresa il fattore campo, gara-4 diventerà decisiva. (agg. di Claudio Franceschini)
Trento-Venezia : finisce un’appassionante gara-3, la serie di finale scudetto è adesso sul 2-1 in favore . Trento produce lo sforzo per girare la partita, trova un 4-0 di parziale per aprire il quarto ma la risposta della Reyer arriva con Ejim e Bramos e l’Aquila si ritrova ancora a -4. Quando torna in partita Benjamin Ortner e riprende da dove iniziato il cronometro ha già oltrepassato la boa di metà quarto, Trento perde palloni su palloni e Venezia ha tutta l’inerzia. La chiave? Julyan Stone, tornato nella versione 2014-2015: il playmaker è un’arma in più e permette ai vari Haynes e Peric di prendersi qualche giro di pausa in attacco, lusso che invece Trento senza Dominique Sutton non si può concedere. Joao Gomes, Aaron Craft e Toto Forray sono encomiabili ma Dustin Hogue fatica tantissimo (2/7 e 2/6 dalla lunetta) e senza peso specifico sotto i tabelloni l’Aquila non può aprire il campo come vorrebbe perchè la difesa non si chiude a riccio e tiene le marcature sul perimetro. Va bene ai padroni di casa che Ariel Filloy spara a salve e fa un paio di regali agli avversari, ma dove Venezia è manchevole in attacco recupera con la difesa, che costringe Trento a utilizzare tanto tempo sul cronometro e tirare sempre in equilibrio precario. Hogue continua inoltre a litigare con la lunetta (come tutta la squadra che tira malissimo dalla linea della carità), fa 1/4 in un momento che avrebbe potuto riportare i suoi a -4 e invece il cronometro scorre e arriva una tripla di Stone che significa +10 (60-70), PalaTrento di ghiaccio e Venezia vicina all’obiettivo. L’Aquila allunga la difesa e forza una palla persa di Peric (passi), Craft segna con interferenza ma Haynes è concentrato e si prende il fallo (di Hogue, fattore negativo nella gara dei padroni di casa), 1/2 e i possessi di distanza restano due. Stone fa un’altra grande cosa sporcando un possesso della Dolomiti
Trento-Venezia 53-56: gli sforzi della Reyer per rientrare sono inizialmente frustrati da una tripla totalmente senza ritmo di Joao Gomes che dimostra come l’Aquila sia diversa da gara-2, assioma confermato anche da Toto Forray dopo la risposta dall’arco di Julyan Stone, finalmente presente anche con canestri di peso. Il terzo quarto è totalmente diverso dal secondo: le due squadre trovano finalmente fluidità offensiva, MarQuez Haynes può diventare un problema per la difesa della Dolomiti Energia ed è lui a segnare la tripla del nuovo -2 Reyer (45-43). Da quel momento si prosegue di fatto punto a punto: le due squadre accusano un po’ di stanchezza e allora si mette in moto Haynes, che segna sulla testa di Craft e per la prima volta dopo lungo tempo la Reyer impatta. Trento accusa il momento, perde palla e fronteggia una tripla in transizione di Haynes, con metri di spazio e in ritmo: il playmaker di Venezia grazia l’Aquila, ma ci pensa Stone con una monumentale entrata chiusa da schiacciata a spingere avanti gli ospiti. Avere il contributo dell’eclettico americano anche in attacco è decisivo per Walter De Raffaele: Stone raggiunge 10 punti ai quali aggiunge 2 rimbalzi e 2 assist e la differenza si sente eccome. McGee allunga con 3’04’’ sul cronometro e obbliga Maurizio Buscaglia a chiamare timeout: è una partita di parziale e controparziale ma l’Aquila non può permettersi di perdere. Peccato che Venezia sia totalmente dentro la gara, e che chiuda l’area impedendo qualunque conclusione ravvicinata; come conseguenza qualche cardine difensivo di Trento si allenta, e Shavon Shields viene pescato a commettere il terzo fallo che porta Hrvoje Peric a portare la Reyer sul +6 (48-54) con 1’40’’ da giocare. Finalmente Craft ricuce lo strappo dalla media, si entra nell’ultimo minuto di partita e Trento torna a correre con Forray, che trova un canestro e fallo di pura energia e voglia, rimettendo pienamente in partita il PalaTrento e avvicinando ulteriormente i suoi. Per lui sono 14 punti personali; per Trento una scarica, ma Hogue deraglia e consente a McGee di piantare la schiacciata in campo aperto che vale il nuovo +3. Il momento passa: Craft sbaglia la penetrazione e la Reyer si salva, chiudendo a 10’ dalla fine sul +3. (agg. di Claudio Franceschini)
Trento-Venezia 38-33: nel secondo quarto succede quello che non ti aspetti, ovvero che Trento scava un parziale pazzesco di 9-0 che è in realtà un 13-0 considerando anche il finale di primo quarto. Grandi protagonisti Flaccadori, Joao Gomes e Aaron Craft; Venezia non segna mai, spezza finalmente il parziale con una schiacciata di Tyrus McGee in transizione ma l’Aquila, del tutto in partita, ha girato totalmente l’inerzia e adesso è lei che arriva prima su tutti i palloni e controlla i rimbalzi. Con la tripla di Toto Forray l’Aquila arriva anche a +10 (35-25), Venezia cerca di rallentare i ritmi perchè in questo momento della partita far correre Trento sarebbe un suicidio; la tattica paga qualche dividendo perchè l’Aquila perde ritmo in attacco e arriva un mini-parziale di 4-0, rovinato da Ejim che commette infrazione di passi ed è già l’undicesima palla persa per la Reyer. Walter De Raffaele e i suoi non crollano solo perchè anche i padroni di casa si bloccano, almeno fino a che capitan Forray non segna dall’arco raggiungendo la doppia cifra; risponde di forza Ejim che pesca il fallo del numero 10 trentino (secondo personale) e la lunetta è ossigeno puro per Venezia che ritrova punti a cronometro fermo (ma è solo 1/2). Craft gioca con il cronometro sfruttando tutti i 24 secondi o quasi; sbaglia la penetrazione, Ejim per Stone che apre per Jeff Viggiano che però ha pestato la riga laterale e regala a Trento l’ultimo possesso con 2’’16. E qui canestro pazzesco da parte di Ariel Filloy che pesca il jolly e chiude a -5 il primo tempo. (agg. di Claudio Franceschini)
Trento-Venezia 15-20: gara-3 inizia senza Dominique Sutton (in panchina, ma di fatto indisponibile a meno di miracoli) ed Esteban Batista. Assenze pesanti, la prima a risentirne è Trento che paga il grande inizio di Benjamin Ortner (due isolamenti, due canestri) e scivola 1-4. Poi arriva la reazione nervosa: Shavon Shields sente di dover diventare leader e con un 2/2 dal campo spinge la rimonta dell’Aquila, che mette in partita anche il PalaTrento e genera il primo tentativo di fuga interna (11-8). Dall’altra parte però MarQuez Haynes riparte dal grande finale di gara-1 e segna il pareggio; dopo un avvio freddino da ambo le parti le due squadre sembrano sbloccarsi, anche se Toto Forray sbaglia e Michael Bramos non controlla una genialata di Julyan Stone (come al solito entrato dalla panchina) a dimostrazione della tensione presente in campo. La differenza per ora sta nel fatto che la Reyer trova punti nel pitturato, mentre Trento non scardina la difesa interna degli ospiti: l’esperienza di Tomas Ress porta Luca Lechthaler a prendere due “pali” e Venezia scappa con Stone (11-15). La Reyer è più reattiva: il lay up di Jeff Viggiano amplia a 12-0 il parziale e in difesa la squadra di Walter De Raffaele sporca tutti i palloni rendendo difficile per Trento imbastire un azione fluida. Toto Forray spezza il sortilegio e dà fiducia ad Aaron Craft che si prende il fallo di Ejim, ultimo possesso per Trento ma Craft pasticcia, rimessa con 4”51 da giocare e Shields trova la magata che potrebbe essere molto importante. (agg. di Claudio Franceschini)
Trento-Venezia prende il via. Venezia ha ristabilito la parità nelle finali scudetto, battendo Trento per 79-64 in gara-2- Per l’Aquila si è trattato del primo ko esterno in questi playoff: in precedenza aveva ottenuto 1 successo a Sassari e ben 3 ad Assago contro l’Olimpia Milano, eliminata in semifinale; la squadra di Repesa era stata anche l’unica capace di battere Trento in postseason, in gara-3 della serie precedente. Venezia dal canto suo è riuscita a stringere le viti difensive, concedendo agli avversari solo 64 punti che rappresentano il minimo in questa postseason alla voce punti subiti; per Trento invece i 64 punti all’attivo costituiscono il terzo peggior bottino offensivo dell’intera stagione (ha fatto peggio alla prima giornata di campionato contro Brindisi, fermandosi a quota 61 e alla ventisettesima con Sassari, quando ne ha segnati 57). Inoltre, in gara-2 la Dolomiti Energia ha messo a referto 10 assist, minimo in questi playoff: non a caso il playmaker Craft, leader di squadra in questa voce statistica (media di 5,1 nei playoff), è rimasto a secco. Ricordiamo infine il calendario delle finali scudetto: gara-4 si giocherà ancora a Trento venerdì (16 giugno) dalle ore 21:15, mentre per gara-5 si tornerà al Taliercio domenica 18 alle ore 18:15. Eventuale gara-6 al PalaTrento martedì 20 giugno (ore 21.15), eventuale gara-7 giovedì 22 a Venezia dalle 21:30. (aggiornamento di Carlo Necchi)
Dopo il ko nel secondo round della serie, il coach di Trento Maurizio Buscaglia ha fatto i complimenti alla Reyer Venezia che ha suo dire ha approcciato bene la partita, aggredendo la Dolomiti Energia e mettendola in difficoltà sin dalle prime battute di gioco. Per l’allenatore dell’Aquila non sono mancate le indicazioni positive, in particolare dal secondo quarto che ha visto Craft e compagni ritornare in parità con un parziale di 15 punti a 22. L’infortunio di Sutton ha complicato i piani della Dolomiti Energia che dopo l’intervallo lungo non è riuscita a rispondere al break veneziano. Questa l’analisi di Buscaglia: “Nel terzo quarto però la nostra buona circolazione di palla è venuta meno, e forse abbiamo iniziato a tenere troppo fermo il pallone in attacco. Sutton? (…) Di certo sono contento di come la squadra ha reagito alla sua uscita dal campo, perché tutti hanno provato a fare il proprio per salire di livello”. In gara-3 Sutton non potrà scendere in campo: assenza di peso ma Trento sin qui ha dimostrato di sapersi arrangiare molto bene in situazioni di difficoltà. (aggiornamento di Carlo Necchi)
Si avvicina la palla a due di Trento-Venezia, gara-3 delle finali scudetto nel massimo campionato di basket. In casa orogranata l’uomo più caldo è sicuramente MarQuez Haynes, che lunedì ha registrato la miglior prestazione al tiro della sua stagione chiudendo con il 75% complessivo, frutto di 6 canestri (tutti da tre) su 8 tentativi totali (7 dei quali da oltre l’arco). Il precedente record personale di Haynes era il 72,7% dal campo messo a referto alla ventesima giornata della regular season, nel match contro Cremona terminato con 8 canestri su 11 tiri. Non solo: il playmaker di Venezia ha stabilito anche la sua miglior prestazione da tre punti nei playoff (6/7); meglio ancora fece in regular season nella stagione 2015-2016, quando con la canotta di Sassari mise a segno 7 triple su 9 sul parquet di Caserta. Per la Reyer, Haynes rappresenta un importante riferimento offensivo (13,9 punti di media nei playoff con il 45,1% da tre) ma anche una variabile impazzita, grazie alla sua capacità d’accendersi all’improvviso che può essere un’ottimo rimedio alla ben organizzata difesa di Trento. (aggiornamento di Carlo Necchi)
Al termine di gara-2, che ha segnato il punto del pareggio nella serie finale contro Trento, l’allenatore di Venezia Walter De Raffaele ha individuato la chiave del successo: ”La difesa, assolutamente: abbiamo tenuto Trento a 60 punti. Poi dall’energia messa in difesa anche con intelligenza siamo riusciti a stenderci bene in attacco prendendo i nostri tiri”. Secondo il coach orogranata però la sua squadra è in grado di rendere ancora meglio, sistemando alcuni aspetti del gioco come ad esempio la difesa da contropiede, una situazione che ha fruttato diversi punti agli avversari. De Raffaele ha subito rivolto la sua attenzione a gara-3, la prima della serie al PalaTrento: “Adesso andiamo a Trento con l’obiettivo di portarne a casa una. Rotazioni accorciate? Hanno funzionato era importante dare continuità. Ora valuteremo l’infortunio di Esteban Batista, che non è rientrato per un infortunio alla gamba”. (aggiornamento di Carlo Necchi)
Tra Trento e Venezia sarà diretta dagli arbitri Tolga Sahin, Dino Seghetti e Gianluca Sardella. Si gioca mercoledì 14 giugno 2017 al PalaTrento, palla a due alle ore 20:45: la serie, al meglio delle 7 partite (vincerà lo scudetto chi se ne aggiudicherà 4), vede le contendenti in parità con una vittoria a testa, dopo le due sfide disputate al Taliercio. In gara-1 Trento ha sbancato il parquet avversario imponendosi per 74-83, trascinata dal season high della guardia Shavon Shields a quota 18 punti.
Lunedì le squadre sono tornate in campo per gara-2 e questa volta Venezia ha fatto valere il fattore campo, ottenendo inoltre il primo successo stagionale contro Trento al quarto tentativo (l’Aquila aveva avuto la meglio in entrambi i confronti di regular season). 79-64 il punteggio conclusivo a favore della Reyer che ha preso il largo nel terzo periodo, grazie ad un break di 24 punti a 11 ispirato dalle triple di Marquez Haynes, che in quei 10 minuti ha messo a segno 12 dei suoi 20 punti con 4/5 dalla lunga distanza (ha poi chiuso con 6/7 al tiro da tre). Il playmaker veneziano era rimasto ai margini nel primo tempo, frenato dal problemi di falli, ma nella ripresa è tornato il leader offensivo degli orogranata.
Trento non è riuscita a reggere l’onda d’urto avversaria anche a causa dell’infortunio occorso a Dominique Sutton: l’ala statunitense si è fatta male nel secondo quarto e dovrà saltare gara-3, a causa di uno stiramento al bicipite femorale della coscia destra.
Una pessima notizia per Maurizio Buscaglia: il coach dell’Aquila ha già dovuto rinunciare a Devyn Marble, che era stato ingaggiato a gennaio ma si è fatto male ad inizio aprile, finendo con lasciare anzitempo la squadra; in più l’Aquila deve sempre fare a meno anche di Filippo Baldi Rossi e Riccardo Moraschini, con l’assenza di Sutton le rotazioni per il terzo round delle finali si riducono a sette giocatori. Probabilmente Buscaglia chiederà qualche minuto in più ai giovanissimi Andrea Bernardi, playmaker classe 1997 ed Isacco Lovisotto, ala-pivot di un anno più piccolo: il loro aiuto potrà essere importante per evitare di spremere i titolari sino all’ultima goccia di sudore. Non ci sono invece problemi d’infermeria per Venezia, che dovrebbe confermare la distinta dei primi due match quindi senza Benjamin Ortner e Jamelle Hagins, i quali non hanno ancora partecipato alle finali per scelta tecnica.
Senza Sutton, che in questi playoff sta viaggiando a 10,7 punti, 4,5 rimbalzi e 2,1 recuperi di media, coach Buscaglia dovrebbe inserire Diego Flaccadori nel quintetto base: il ventenne bergamasco si calerà nel ruolo di guardia titolare, spostando Joao Gomes in ala piccola; confermati Shavon Shields e Dustin Hogue nel reparto lunghi così come il playmaker Aaron Craft. Vedremo se Venezia riproporrà l’esperimento di gara-2, con Stefano Tonut impiegato in marcatura su Craft; se così fosse avremo Haynes in cabina di regia, Michael Bramos e Hrvoje Peric nelle posizioni di ala e l’uruguaiano Esteban Batista (non al meglio dopo gara-2, ma dovrebbe esserci) sotto canestro.
Gara-3 delle finali scudetto fra Aquila Trento e Reyer Venezia sarà trasmessa in diretta tv su Rai Sport + HD, canale numero 57 del digitale terrestre e 227 di Sky: telecronaca dalle ore 20:45. Diretta in streaming video sul sito internet ufficiale www.raiplay.it, alla sezione Dirette. Gara-3 di Trento-Venezia sarà trasmessa in diretta tv anche da Sky: i canali di riferimento saranno Sport Mix HD (il numero 106) e Sport 1 HD (n.201), per gli abbonati al pacchetto Sport possibilità di seguire il match anche in diretta streaming video su pc, tablet e smartphone tramite l’applicazione SkyGo.