Uno dei giocatori più importanti per la vittoria di Venezia a Trento in gara-3 della finale scudetto di basket è stato certamente Ariel Filloy, l’italo-argentino che ha messo a segno 5 punti per la Reyer. Non tantissimi, ma 3 sono arrivati con una tripla da oltre metà campo sul filo della sirena per l’intervallo lungo. Un momento fondamentale, che ha dato molta fiducia a Venezia in vista di un secondo tempo nel quale la Reyer ha effettivamente ribaltato la situazione. Un momento molto significativo, anche se naturalmente da solo non può bastare a spiegare la netta crescita della Umana nel secondo tempo, che lo stesso Filloy ha spiegato così: “Abbiamo cominciato a giocare come loro, duri su ogni palla, compatti, prendendo rimbalzi e lanciando il contropiede”. Filloy comunque invita tutti a non volare con la fantasia e pensare solamente alla prossima partita: “Non faccio calcoli, con Trento non te li puoi permettere”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
Venezia espugna il parquet di Trento in gara-3 della finale scudetto della Serie A di basket con il punteggio di 67-73, una vittoria che restituisce il fattore campo alla Reyer perché adesso Venezia è in vantaggio per 2-1 nella serie e ha ‘neutralizzato’ la sconfitta casalinga in gara-1, anche se in una serie nella quale finora abbiamo avuto due vittorie in trasferta su tre partite il fattore campo potrebbe avere un valore relativo. La differenza è stata fatta nel secondo tempo: Trento infatti era arrivata in vantaggio all’intervallo lungo per 38-33, ma il parziale dei secondi 20 minuti è stato di 29-40 in favore di Venezia. Uno degli elementi decisivi in favore dei veneti è stata la maggiore precisione nei tiri liberi: 14/18 contro il 10/23 di Trento, sotto il 50% dunque i padroni di casa. Venezia ha fatto meglio anche nei rimbalzi, sia pure di poco (39-42), mentre alla Dolomiti Energia non è bastato fare più assist (11-7). A livello individuale i migliori marcatori sono stati Craft, Forray e ed Haynes – i primi due di Trento, il terzo di Venezia – con 14 punti a testa, ma i padroni di casa hanno avuto punti solamente da sei giocatori contro i dieci di Venezia, dunque la profondità della panchina ha fatto la differenza.
Questa è l’analisi a fine partita di Walter De Raffaele, allenatore della Reyer Venezia: “Avevamo avuto un buon impatto, senza però concretizzare il vantaggio iniziale per via delle troppe palle perse e per aver lasciato a Trento la cosa che sa fare meglio, ossia il contropiede. All’intervallo abbiamo sistemato qualcosa, soprattutto la difesa sul pick and roll.Ha funzionato bene l’alternanza di zona e uomo e anche il quintetto con Stone da ala pivot ed Ejim da centro”. Naturalmente meno soddisfatto Maurizio Buscaglia, allenatore di Trento: “Dobbiamo convogliare meglio le prove dei singoli in una prestazione di squadra. Serve maggiore collaborazione, possiamo fare la stessa partita ma farla meglio. Abbiamo perso tanti palloni non su passaggi o ribaltamenti, ma dal palleggio: dobbiamo fare maggiore attenzione a queste cose, lavorarci in vista della prossima partita”.