Le dimissioni di Luca Banchi dal Torino di basket ha lasciato veramente tutti senza parole. Questo lo si capisce dalle risposte che arrivano sui social network. Il nome del coach è finito infatti in poco tempo nella trend topic italiana nonostante per il basket sia davvero molto difficile finire negli argomenti di interesse nazionale. Il Torino però negli ultimi anni non era mai riuscita ad ottenere grandi risultati, ma con l’approdo in Europa si era deciso di puntare su Luca Banchi un allenatore davvero molto quotato per quanto fatto sulle panchine di Milano e Siena. Banchi stava inoltre conducendo una stagione importante con risultati interessanti in europa e una qualificazione alle finali di Coppa Italia che aveva sorpreso non poco. Sarà interessante capire cosa è successo davvero, nonostante le anticipazioni de La Stampa siano più che attendibili. Vedremo infatti quali saranno le parole dello stesso Luca Banchi quando deciderà di spiegare quello che è accaduto. (agg. di Matteo Fantozzi)
DIVERGENZE CON ANTONIO E FRANCESCO FORNI
Sulle improvvise e sorprendenti dimissioni di coach Luca Banchi da Torino arrivano altre voci: sembrano attendibili quelle de La Stampa, il quotidiano torinese molto vicino alle vicende della società di basket Auxilium. La quale ha sottolineato come le divergenze tra Banchi e la dirigenza avrebbero riguardato in particolare Antonio e Francesco Forni, rispettivamente presidente e vice presidente. Domenica la Fiat Torino era sotto di 11 punti a Varese all’intervallo lungo: i due dirigenti sarebbero entrati nello spogliatoio della squadra esprimendo dissenso per come Banchi stava gestendo la squadra e per come aveva preparato la partita. Alla fine l’Auxilium ha portato a casa la vittoria; il coach dunque si sarebbe lanciato in un lungo sfogo nel quale avrebbe sottolineato in particolar modo quelle che secondo lui sono state delle ingerenze nel suo ruolo di allenatore. Una frattura, scrive La Stampa, che ha portato alla decisione del tecnico grossetano di dimettersi da capo allenatore di Torino; sia come sia, adesso ricongiungere le parti sarà davvero difficile e il futuro della squadra piemontese, in corsa su più fronti e con ampie possibilità di fare strada in Eurocup ed essere protagonista in Serie A1 e Coppa Italia, appare decisamente nebuloso. (agg. di Claudio Franceschini)
IL NODO MBAKWE
Le dimissioni di Luca Banchi da capo allenatore di Torino basket sono ancora freschissime, tanto che – come già riportato – la società starebbe provando a far cambiare idea al proprio coach. Avevamo già ipotizzato che alla base delle fantomatiche “divergenze” e “differenze di vedute” ci fossero situazioni di mercato; già all’inizio della stagione c’era stato qualche screzio e ora, provando a tracciare un primo quadro, sembra che nello specifico la figura di Trevor Mbakwe sia stata centrale nella decisione di Banchi di lasciare l’Auxilium. Il centro americano – di passaporto sportivo nigeriano – ha tenuto 13,1 punti e 8 rimbalzi di media ma ha saltato le ultime due partite di campionato e le prime due di Top 16 Eurocup per problemi alla schiena: situazione complessa, per la quale la società torinese stava pensando di cedere l’ala britannica Quinton Stephens (5 minuti di media in campo per appena 6 partite giocate) per fare spazio a un nuovo pivot. Negli ultimi giorni erano circolati i nomi di Hamady Ndiaye, preso da Avellino per sopperire all’assenza di Kyrylo Fesenko (e rimasto in Irpinia anche dopo il ritorno dell’ucraino) e Norvel Pelle, il centro di Antigua che sta giocando la seconda stagione a Varese. Evidentemente, nomi che non hanno stuzzicato la fantasia di Banchi; oppure il coach aveva chiesto che Mbakwe non fosse sostituto e che si utilizzasse lo spot di mercato per arrivare a rinforzare altri ruoli? Più probabile la prima ipotesi, ma al momento siamo appunto nel campo delle teorie; a breve potremmo sapere qualcosa in più. (agg. di Claudio Franceschini)
BANCHI SI E’ DIMESSO DA TORINO
Incredibile a Torino: coach Luca Banchi ha rassegnato le dimissioni, notizia anticipata dalla redazione di Sky Sport e poi confermata anche se le indiscrezioni di Sportando parlano della possibilità di ricucire lo strappo, se non altro come tentativo da parte di una società presa totalmente in contropiede dalla decisione dell’allenatore. Nelle ultime dichiarazioni rilasciate da Banchi – quelle dopo la vittoria di Varese – non c’erano stati segnali di uno strappo; si parla di “differenze di vedute” con la proprietà, il che può significare presumibilmente due cose. La prima: nonostante l’ottimo rendimento la società non era soddisfatta dello stato dei lavori. La seconda, che è forse la più probabile anche cercando eventuali episodi nel passato recente: Banchi chiedeva uno sforzo supplementare in termini di mercato nel tentativo di fare il salto di qualità, e qui si è scontrato con la dirigenza. Sia come sia, in casa Torino si apre un momento difficile: Banchi era stato fortemente voluto in panchina come condottiero di un progetto di crescita esponenziale e i risultati stavano dando ragione. Quinto posto in campionato al termine del girone di andata (10-5 e quarto di Coppa Italia da giocare contro Venezia), Top 16 di Eurocup iniziata con la vittoria sul Bayern Monaco e corsa concreta verso i quarti; eppure questo non è bastato perchè Banchi non rassegnasse le dimissioni.
QUALE FUTURO PER TORINO?
Se lo strappo non verrà ricucito, in panchina potrebbe finire Paolo Galbiati, il vice di Banchi che se non altro prenderebbe in mano la squadra per un periodo di tempo limitato; poi, eventualmente, la Fiat dovrebbe rivolgersi al mercato degli allenatori per individuare un degno sostituto del toscano. Già, ma chi? Operare in emergenza e a stagione in corso non sarà semplice: i tecnici più quotati sono già piazzati, l’ultimo in ordine di tempo ad essersi accasato è Frank Vitucci che, peraltro, aveva già allenato Torino tra il dicembre 2015 (ancora in corsa) e il maggio 2017, senza mai davvero brillare. Difficile pensare al veneziano se anche fosse stato libero; per di più l’addio di Banchi potrebbe anche portare al malcontento di alcuni componenti del roster che con lui avevano trovato un certo amalgama. Il grossetano ha vinto due scudetti come capo allenatore: quello che ha definitivamente chiuso la striscia di Siena (nei primi sei era l’assistente di Simone Pianigiani) e quello che l’Olimpia Milano aveva ottenuto dopo un’attesa di 18 anni. Banchi ha anche nel palmarès un playoff di Eurolega, che rappresenta il punto europeo più alto dell’Olimpia in epoca recente; e insieme a Carlo Recalcati (che lo aveva fatto con Varese e Fortitudo Bologna) rimane l’unico allenatore capace di vincere due scudetti consecutivi con due squadre diverse. A proposito: Charlie ha lasciato Cantù in estate ed è su piazza. Che possa essere lui il sostituto di Banchi?