Quale coda avrà la vicenda che possiamo idealmente intitolare come “Bobbj Jones vs Alessandro Amici”? Sono passati un paio di giorni dalla partita che li ha visti coinvolti, quella tra la Fortitudo Bologna e Mantova, ma la “rissa verbale” (altro modo di sintetizzarla) tra i due giocatori non sembra placarsi. I fatti risalgono a domenica: la Fortitudo ospita la Dinamica Generale nell’ultima di andata di basket A2 (girone Est). I lombardi dominano, ma nel quarto periodo la difesa bolognese gira un paio di viti e il risultato cambia: Matteo Boniciolli evita la sconfitta interna vincendo di un punto e nonostante lo scellerato finale del suo playmaker Demetri McCamey (0/2 ai liberi e palla persa che ha portato alla tripla di Riccardo Moraschini, sbagliata con gran sollievo di tutti i tifosi biancoblu). Il grande protagonista è Alessandro Amici, che tiene ad appena 5 punti (con 1/5 dal campo) e 2 rimbalzi Bobby Jones, ala di Mantova che prima di quella partita viaggiava rispettivamente a 16,4 e 8,3. Siamo però in un’epoca di social network: anche e soprattutto per questo motivo gli atleti professionisti dovrebbero stare attenti a lasciare certi commenti, ma Jones evidentemente non ci pensa e poche ore dopo la partita accede a Instagram e pubblica poche righe al vetriolo. Alessandro Amici è citato in maniera diretta: ne esce come un giocatore “sporco”, che ha passato il tempo a “colpirmi ripetutamente” e che è uno dei motivi per cui “quando gioco a basket non mi diverto, piuttosto mi pongo delle domande”. Non è finita: l’americano di Mantova utilizza anche Twitter e scrive che quando sei all’estero certi giocatori locali (“non tutti”, specifica) utilizzano alcuni trucchetti sapendo di essere in una situazione favorevole. “Non è più pallacanestro: è diritto/privilegio”. A Jones la cosa proprio non va giù, tanto che tagga Amici e gli scrive “tutti sanno che sei una barzelletta”.
AMICI RECIDIVO?
Chiamato in causa a questo modo, il giocatore della Fortitudo – che, per aggiungere dramma alla vicenda, arriva da due anni giocati proprio con Mantova – risponde affidandosi ad una “storia” di Instagram: una risata e poi “senti chi parla!!! Piagnone!!!” corredato da una F blu che altro non può intendere che “intanto sul campo abbiamo vinto noi”. Finita lì? No, perchè evidentemente l’ala di Bologna non si è fatta molti amici nel corso degli anni: in difesa di Bobby Jones intervengono due americani visti in Italia. Karvel Anderson, due anni a Imola, dice di aver avuto lo stesso problema e che Amici “ha quasi messo fine alla mia carriera”; Allan Ray, che ha fatto meraviglie con Roma, ha giocato con Ferrara e Montegranaro oltre che con Udine – quando ha incrociato Amici – e soprattutto è stato capitano della Virtus Bologna, ci va giù anche più pesante e senza mezzi termini dice che l’ala della Fortitudo è “un razzista”. Spiegando il concetto: “Ci ho giocato contro l’anno scorso, chiama ‘negri’ diversi americani”. Il termine “bums” è intraducibile in italiano – basti sapere che non è esattamente un complimento – ma Ray dice che questo tipo di giocatori “hanno bisogno di soluzioni extra per competere”. Poi, nel mal riuscito tentativo di stemperare la tensione – o forse no – aggiunge che Amici “ha i dreadlock ma non gli piacciono i neri: è confuso”. Un momento poco edificante per tutti, con la speranza che sia finita qui: la Fortitudo giocherà venerdì sera contro Udine mentre Mantova ospiterà Bergamo domenica, è bene che sia Alessandro Amici che Bobby Jones tornino a concentrarsi sui prossimi impegni dimenticando il battibecco. Almeno fino alla partita di ritorno, prevista per fine aprile al PalaBam; in più se la regular season si concludesse con la classifica attuale, il primo turno dei playoff sarebbe proprio Bologna Mantova. Apriti cielo…