Kawhi Leonard è destinato ai Toronto Raptors? Stando a quanto riporta Adrian Wojnarowski sembrerebbe di sì, e quando parla l’esperto di mercato NBA – anche se in questo caso la notizia l’ha lanciata Sams Charania – c’è da essere piuttosto sicuri. In più, l’indizio del diretto interessato: DeMar Derozan, che sarebbe il giocatore di punta che la franchigia dell’Ontario spedirebbe a San Antonio in cambio dell’ala, ha commentato su Instagram esprimendo disappunto per un grosso fatto che deve accadere, chiedendo pazienza perchè “presto capirete”. Insomma: in attesa di scoprir quale possa essere il pacchetto completo che gli Spurs riceverebbero, il colpo sembra davvero vicino. Leonard, MVP delle Finali 2014 e per due volte consecutive miglior difensore della stagione, sta per volare nella Eastern Conference: in questo senso sarebbe assecondata la volontà di Gregg Popovich e di San Antonio, che nell’eventualità di una cessione avrebbe voluto contemplare solo questa ipotesi non andando a rinforzare una diretta concorrente della Western, già complicatissima di suo. A questo punto però bisogna aprire tutto un ventaglio di discorsi paralleli, perchè l’addio di Leonard agli Spurs non è così semplice e lineare come si potrebbe pensare.
LEONARD-TORONTO, UN SOLO ANNO?
Il numero 2 di San Antonio infatti non ha mai nascosto la sua volontà di andare a giocare a Los Angeles: sponda Lakers, oggi ancora di più visto l’approdo di LeBron James in gialloviola. Leonard non ha fornito altre destinazioni gradite, di fatto imponendo una sorta di aut aut non solo alla sua società, ma anche a tutte le altre: il fatto è che, secondo le regole del mercato NBA, il giocatore andrebbe a Toronto con il contratto in essere, che scade nel 2019. Le percentuali odierne che possa rinnovare la prossima estate in una squadra che non siano i Lakers sono prossime allo zero: per questo Toronto si prende un grosso rischio, perchè al momento attuale significherebbe prendere Kawhi e vederlo partire dopo un anno senza aver ricevuto contropartite. Nel mentre, si sarebbe perso anche DeRozan: evidentemente la volontà del General Manager Masai Ujiri è quella di andare all-in, ovvero in una Eastern Conference senza più LeBron provare a prendersi la tanto agognata finale, e poi eventualmente capire il da farsi tra un anno ma avendo raggiunto l’obiettivo, e aver reso Toronto una meta più appetibile. Siamo nel campo delle ipotesi, per quanto plausibili: anche Paul George sarebbe dovuto rimanere a Oklahoma City per un solo anno, anche qui c’erano di mezzo i Lakers e alla fine il giocatore ha rifirmato con i Thunder.
L’IPOTESI LAKERS
Che Leonard voglia lasciare San Antonio è cosa nota dalla scorsa stagione: il giocatore è sceso in campo per appena nove partite dopo il brutto infortunio patito nei playoff 2017 (gara-1 contro Golden State), e per la post season non si è nemmeno fatto vedere a bordo parquet nonostante avesse ricevuto l’ok medico all’attività. Gli Spurs non l’hanno presa affatto bene, ma per vendere un elemento simile vogliono essere pagati: sfidando la volontà dei Los Angeles Lakers di costruire subito una squadra da titolo, affiancando un’altra superstar a James, hanno chiesto un pacchetto che comprende Josh Hart (MVP della Summer League appena conclusa), Kyle Kuzma e Brandon Ingram, mentre si sono dimostrati più freddi su Lonzo Ball. Magic Johnson ha risposto picche, almeno sembrerebbe: se Hart e persino Kuzma possono essere sacrificati, Ingram – seconda scelta assoluta al draft 2016 – è un giocatore sul quale Los Angeles vuole costruire il proprio futuro. In più i gialloviola hanno il coltello dalla parte del manico: possono aspettare il 2019 e prendere Leonard da free agent, senza cedere nessuno. I rischi ci sono: intanto l’ala degli Spurs potrebbe cambiare idea – per svariati motivi – e poi i Lakers giocano contro il tempo, perchè a dicembre LeBron compirà 34 anni. Tuttavia il Re ha firmato un quadriennale, e dalle prime indiscrezioni filtrate sembra che non abbia chiesto di vincere subito: ovvero, accetterebbe anche una stagione di “assestamento” per poi andare a caccia del titolo nel 2019-2020. Su queste premesse l’affare Leonard-Toronto è destinato a non durare, ma le vie della NBA sono infinite e spesso sorprendenti…