Pugilato, International WBC Supermedi, sarà l’affascinante scenario del Teatro di “Cinecittà Studios” a ospitare una kermesse di boxe molto speciale. Cinema e sport con l’incontro tra Giovanni De Carolis e Dragan Lepei che combatteranno per il Titolo in questa serata del 14 dicembre. De Carolis 34 anni romano nel 2016 è stato Campione del mondo Wba, primo italiano 7 anni dopo la corona iridata di Giacobbe Fragomeni. Titolo conquistato in terra tedesca. E’ tornato poi alla ribalta con il titolo italiano conquistato a luglio 2018, con il successo su Roberto Cocco. Dragan Lepei 29 anni di origine rumena ma fiorentino e italiano a tutti gli effetti ha conquistato il titolo italiano reso vacante da De Carolis battendo a novembre Alex Marongiu. Una sfida quindi emozionante che si potrà vedere su Eurosport tra il maestro De Carolis e l’erede Lepei. All’insegna della grande boxe… Per parlarne abbiamo sentito proprio Giovanni De Carolis. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.



Come vede questo incontro per il titolo International WBC dei Supermedi

Sarà un incontro difficile, impegnativo perchè Lepei è un pugile forte, battagliero, molto determinato. Io comunque cercherò di fare del mio meglio per aggiudicarmi questo match. Cercherò di essere quel Giovanni De Carolis che aveva riportato il titolo di campione del mondo nel 2016 in Italia dopo 7 anni dalla corona iridata di Giacobbe Fragomeni.



Come si è preparato a questo appuntamento?

Mi sono preparato dal punto di vista fisico, ma ho cercato anche di prepararmi dal punto di vista mentale dando molta importanza a questa cosa. Ho voluto accostarmi a questo incontro con tanta tranquillità, affidandomi anche al mio staff e alle persone che stanno accanto a me tutti i giorni. Una cosa a cui ho dato tanto valore.

Come pensa di interpretare questo match?

No non posso dirlo, non posso rivelarvi questa cosa prima dell’incontro. Diciamo che col mio maestro abbiamo scelto alcune tattiche che porteremo avanti anche rispetto a come si evolverà il match.



Come giudica il suo avversario Dragan Lepei?

Dragan ama molto andare all’assalto dei suoi avversari, è un attaccante, un pugile che preferisce questo tipo di boxe.

Cosa teme di lui?

Ho visto alcuni suoi filmati dei suoi incontri, ha un buon gancio destro, un colpo di notevole qualità tecnica. Magari poi lui potrebbe avere voglia ancor più di battermi, sarebbe anche motivo d’orgoglio. Ci sarebbe la possibilità di dare una svolta alla sua carriera. Quella di sconfiggere un pugile più famoso di lui che potrebbe dargli una carica maggiore nell’affrontare il match.

Pensa che il match possa terminare prima della fine dell’ultimo round?

Nel pugilato tutti gli incontri possono finire prima della fine dell’incontro. Non si può mai dire come vadano a finire le cose.

Ritiene una cosa positiva che siano due pugili italiani a battersi per il titolo Mondiale?

E’ una buona cosa, testimonia che il nostro pugilato gode un buon momento. Magari non siamo come in Inghilterra o negli Stati Uniti, non abbiamo la stessa audience. In ogni caso c’è una situazione positiva come testimonia la carriera di altri pugili italiani. Parlo di Guido Vianello che ha esordito da professionista al Madison Square Garden nei massimi con un successo e di Fabio Turchi che ha confermato il titolo Internazionale Wbc dei massimi leggeri. Magari ci vorrebbe un’impatto mediatico maggiore per la nostra boxe.

A proposito di questo le piace il fatto che sia proprio Cinecittà a ospitare una rassegna pugilistica così importante?

Una cosa molto bella questo palcoscenico, molto affascinante. Un incontro nel Teatro 10 di “Cinecittà Studios” in uno scenario suggestivo, veramente speciale per il pugilato. Cinema e boxe accomunati da qualcosa di veramente unico, irripetibile.

Con il premio Giuliano Gemma, per celebrare questo grande attore…

Sì il Premio Giuliano Gemma giunto alla terza edizione nato per celebrare attraverso il ricordo di questo grande attore la grande boxe premiando personaggi rappresentativi del pugilato, dello sport, del cinema. In memoria di un grande interprete della storia del cinema italiano.

Un incontro poi disputato a Roma, la sua città, combattere in casa le darà una carica speciale…

Sicuramente combattere nella mia città mi darà una carica speciale, ci saranno anche tanti miei tifosi, tanti miei amici che verranno a vedermi e a sostenermi.

E una passione quella della boxe che sembra non finire mai, fino a quanti anni pensa di fare il pugilato?

Non lo so, posso dire che il pugilato ce l’ho nel sangue. Non so fino a quanti anni potrò fare boxe. Penso che possa essere fino a quanti anni avrò voglia di andare sul ring. Il pugilato al di là di ogni vittoria, di ogni Campionato del mondo vinto per me è una passione vissuta fino in fondo…

(Franco Vittadini)