FORMULA 1 ABU DHABI -Fernando Alonso: oggi è andato tutto male – Fernando Alonso non getta la croce addosso alla squadra. Resta il rammarico per non essere riuscito subito a passare un Petrov combattivo come non mai. Al volante della Renault che equipaggia con i suoi motori anche la Red Bull, aggiungiamo noi.
La prende, fin che si può, con filosofia, Fernando Alonso. Almeno in apparenza. Quella che poteva essere una giornata memorabile, si è trasformata in una giornata frustrante, capace di abbattere un bisonte. Cominciata come Fernando aveva preventivato e cioè con il sorpasso di Button ai suoi danni che però gli permetteva di stare pur sempre davanti a Webber e quindi con il titolo di campione in tasca, finita nel peggiore dei modi, neanche pensabile dalle menti più contorte. Perché se uno sbaglio ci può stare, un dritto, una toccata e un inconveniente tecnico pure, appioppare una strategia sbagliata a entrambi i piloti ci è sembrato alquanto azzardato, quasi assurdo. Ma, in questo diamo ragione a Fernando, è facile giudicare col senno di poi. E alla fine non cambia nulla. Il titolo, ormai, se ne è andato. Ha messo le ali.
Fernando Alonso:
“E’ un peccato arrivare alla fine della stagione e perdere il titolo all’ultimo momento ma queste sono le corse, questo è lo sport. Oggi è andato tutto male, dalla partenza alla strategia. Col senno di poi sarebbe stato meglio non rientrare ai box così presto ma è facile parlare a bocce ferme: era comunque una decisione non certo facile. Voglio fare i complimenti alla Red Bull e ai suoi piloti: durante l’arco del campionato hanno avuto qualcosa in più di noi e si meritano di essere dove sono adesso. Lo avevo detto nei giorni scorsi: questa resta una stagione da dieci. Sono stati mesi intensissimi e mi sono trovato in una squadra dall’atmosfera straordinaria. Ora c’è tristezza ma sono certo che fra qualche ora, a mente fredda, cominceremo ad apprezzare meglio quello che abbiamo fatto. Dobbiamo continuare così, uniti e determinati. Dobbiamo vivere il prossimo anno con quella voglia di vincere che ci ha caratterizzato e che, l’ho imparato subito, è un segno dell’identità Ferrari. Dobbiamo migliorare la macchina, fare in modo che gli errori che tutti – noi piloti e la squadra – abbiamo commesso durante l’anno non si ripetano.”