Lo spagnolo della Ferrari sogna una gara “normale”, non costellata da errori che lo hanno penalizzato costringendolo ad inseguire dalle retrovie. Per portare a casa un bel risultato in una giornata speciale, e per dare un bel segnale agli altri contendenti al titolo.
Fernando Alonso:
Sono arrivato a Istanbul dopo aver trascorso un paio di giorni a Maranello. Insieme alla squadra abbiamo lavorato intensamente per preparare nella maniera migliore questa settima prova del Mondiale, un appuntamento che avrà un sapore speciale per tutta la Ferrari. Sarà proprio a Istanbul che la Scuderia celebrerà il suo ottocentesimo Gran Premio in Formula 1, un traguardo straordinario. Il mio capitolo in questa storia eccezionale è iniziato da pochi mesi ed è lungo appena sei paragrafi ma ho già avuto modo di capire quanto sia speciale far parte di un mito come la Ferrari.
Oltre al lavoro con la squadra, che mi ha visto impegnato anche al simulatore, ieri ho avuto il tempo di dedicarmi ai miei due sport preferiti, il calcio e il ciclismo. Ieri pomeriggio sono stato alla tappa del Giro d’Italia insieme a Stefano Domenicali ed è stata una bellissima esperienza. Era in programma una cronoscalata – da San Vigilio di Marebbe a Plan de Corones – e ho seguito metro dopo metro la prova del mio amico Carlos Sastre, rimanendo a bordo della moto d’appoggio. Mi piace allenarmi in bicicletta ma mi piace anche seguire anche i grandi eventi. Ero già stato al Tour de France e alla Vuelta ma mai al Giro: c’era un’atmosfera bellissima, con un grande tifo, soprattutto per i corridori italiani. Io ho cercato di dare il mio sostegno a Carlos e agli altri spagnoli: uno di loro è ancora in maglia rosa e sono stato contento di poter essere con lui sul podio quando l’ha indossata nuovamente dopo la tappa. In serata, a Modena, ho giocato a calcio nella partita di beneficenza fra la squadra di Telethon e la Nazionale Italiana Cantanti. Anche lì c’era tantissimo entusiasmo, con lo stadio praticamente esaurito: gli italiani fanno sentire in maniera straordinaria il loro calore e questa volta c’era anche una motivazione speciale, quella di raccogliere fondi per la ricerca medica.
Con la gara di Istanbul inizia il secondo terzo del campionato e tutti i giochi sono ancora molto aperti. Anche se la Red Bull finora è stata la macchina più competitiva c’è un grande equilibrio, con almeno cinque, sei piloti che sono in lotta per il titolo. Spero che ci sarà una gara “normale”, nel senso che non debba ritrovarmi ancora una volta nelle retrovie dopo pochi giri, com’è accaduto, per una ragione o per l’altra, in quattro delle prime sei corse della stagione. Abbiamo tutto il potenziale per essere competitivi e sarebbe fantastico poter celebrare il Gran Premio numero 800 della Scuderia con un bel risultato!