Lewis Hamilton 10
Caparbio, lottatore e uomo di spettacolo.Un vero leone! In partenza si fa beffare da Vettel, ma in poche curve si riprende la posizione. Poi ci pensano gli uomini del suo box a fargliela riperdere complicando quel tanto che basta il cambio gomme. La frittata sembra fatta, ma Lewis rimane alle costole delle due Red Bull e quando questi decidono di darsela di santa ragione, subito ne approfitta. Tutto a posto? Neanche per idea! Lewis le vittorie se le deve sudare fino all’ultimo e ci pensa il suo compagno di scuderia a scaldare di nuovo la gara con un sorpasso in staccata che coglie Hamilton quasi impreparato. Quasi, perché il leone passa subito al contrattacco, supera Button e poi gli chiude le porte in faccia alla maniera “provaci ancora se ne hai il coraggio”. Vince la sua prima gara nel 2010 alla grande, Red Bull a prescindere.
Jenson Button 8,5
Da la sensazione di essere uno spettatore privilegiato quando osserva senza colpo ferire il suo compagno di scuderia braccare da vicino le due Red Bull. Poi quando pare aprirsi uno spiraglio di vittoria subito ci si infila, ma deve fare i conti con un Lewis che mostra i muscoli e, quindi, visto quello che capita alle Red Bull, mette da parte ogni idea balzana e decide di fare di conto. Da buon ragioniere è la soluzione migliore, quella che gli consente di riportarsi quasi in cima al mondiale, a soli 5 punti da Webber.
Mark Webber 7
A guardare le immagini si direbbe che il buon Mark non abbia fatto nulla di male. Ma il male è arrivato, poco, ma è arrivato. Fino al fattaccio l’australiano si è difeso con i denti, soprattutto con Hamilton, poi nulla ha potuto con Vettel. Il terzo posto, visto come si stavano mettendo le cose, val quanto una vittoria. E in testa al mondiale che prima condivideva con Sebastian ora, ci è rimasto solo lui.
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Michael Schumaker 7,5
Il primo dei secondi. Sì, perché Red Bull e McLaren sono imprendibili e il tedescone riesce pure a metterci lo zampino in partenza andando ad importunare Jenson Button che porta sul musetto della sua McLaren il n° 1 che tanto è caro a Michael. Poi amministra ed è la sola cosa che può fare. Lui sta crescendo, all’appello manca la sua Mercedes GP.
Felipe Massa 4
Frustrato. Tanto da dichiarare che la sua gara è stata alquanto noiosa. La sua Ferrari ad Istanbul non ne vuole proprio sapere di andare, soffre rispetto alle rivali, ma lui un acuto non lo piazza neanche a pagarlo, neanche per scrollarsi di dosso la noia così come farebbe ogni comune mortale.
Fernando Alonso 4
Dopo il Bahrain colleziona una serie di errori da far accapponare la pelle: partenze anticipate, uscite dai box in qualifica dal tempismo pessimo, sportellate con i guardrail fino ad arrivare al sabato in Turchia dove manca ancora una volta la qualifica. Risultato? Una sesta fila che gli pregiudica la gara anche se, visto i tempi, ad andar bene, avrebbe potuto arrivare 5° o 6°. Per lo meno, in alcune gare, sfodera una grinta alla Hamilton, cosa che al suo compagno ancora non si è vista.
Nico Rosberg 6,5
Anche per lui vale quello che abbiamo detto del suo più titolato compagno di squadra. Al massimo, oggi, avrebbe potuto lottare per una posizione in più, la quarta appunto, quella che si è presa il signor Schumacher. Può andare bene così visto che il bel giovane la soddisfazione di stare davanti al Kaiser se l’è già presa parecchie volte.
Robert Kubica 7
Stando al risultato di oggi la Renault dovrebbe essere la quarta forza del mondiale e Robert Kubica ha contribuito in maniera non indifferente alla crescita di una scuderia che ad inizio stagione in molti davano per spacciata. Il pilota polacco, poi, in classifica generale occupa la sesta posizione in compagnia di Massa e davanti alle MercdesGP di Rosberg e Schumacher. Onore a Kubica.
Sebastian Vettel 3
Ci sta il contatto, nelle corse può accadere anche se a lui capita troppo di sovente (vi ricordate lo scorso anno con Kubica?). Ma dare del matto a Webber, in mondovisione, quello no! Se lo poteva risparmiare. Tanto più che le immagini televisive non lo scagionano per niente. Il talento c’è, la testa un po’ meno e se si vuole vincere un titolo mondiale, di quella non si può fare a meno. Meglio di lui Webber, più simpatico ma, soprattutto, meno presuntuoso.
Vitaly Petrov 6
Avrebbe meritato di più, merita di più. Ma la classifica finale del gran premio è impietosa: dalla zona punti a un evanescente 15° posto. Lottare con un Alonso e la Ferrari, seppur non messi bene, non è cosa da tutti. Dopo un avvio di stagione titubante sta crescendo con la squadra e la compagnia di uno come Kubica non può fargli che bene.
Kamui Kobayashi 7
Per il pilota giapponese arrivano i primi punti mondiali con la BMW Sauber. Quando le cose girano, nessuno lo butta fuori e la mono posto non frigge, dimostra le cose buone che aveva fatto intravedere lo scorso anno con la Toyota. La fortuna, questa volta, con i guai di Vettel e Petrov gli da una mano, e lui non si fa pregare. Perde il duello con Sutil (7) ma va bene lo stesso.
Ferrari e Red Bull 4
La prima deve correre ai ripari perché in Turchia il divario con McLaren e Red Bull era imbarazzante. La seconda deve correre anche lei ai ripari perché il caos tra i suoi piloti rischia di divenire, se già non lo è, altrettanto imbarazzante. In gioco c’è un mondiale che entrambe vogliono vincere. E una McLaren in ripresa.