Lewis Hamilton continua a far parlare di sé. Anche sul circuito di Suzuka del Gran Premio del Giappone, l’inglese, come due settimane fa a Singapore, non riesce a effettuare il secondo tentativo nella Q3. A frenarlo questa volta ci hanno pensato altri due piloti, Schumacher e Webber, che avrebbero fatto perdere tempo prezioso a Hamilton che è arrivato sul traguardo pronto a fare l’ultimo giro già con la bandiera a scacchi sventolante. Verso la fine della Q3, Hamilton era in testa a un passo dalla pole, però la sua McLaren è stata quasi l’ultima a uscire in pista per il secondo tentativo, davanti solo, per l’appunto, a Webber e Shumacher. L’inglese ha provato ad arrivare prima della bandiera a scacchi, senza però riuscirci, e ora accusa gli avversari: «Jenson era davanti a me, ha rallentato per prendersi il suo spazio per il giro veloce e sono arrivato all’ultima curva cercando di assicurarmi che avessi un gap sufficient tra lui e me. Non c’era molto spazio e ho rallentato ulteriormente, poi appena sono arrivato alla chicane, ho guardato negli specchietti e ho visto che Mark piombava su di me, passandomi. Poi non ho visto Michael ma anche lui si è infilato e mi ha superato: si è sfiorato con me alla mia sinistra. Penso sia stato parecchio pericoloso e mi ha fatto perdere il tempo per allinearmi al giro veloce». Anche Schumacher, che si trovava all’esterno della vettura di Hamilton rischiando il contatto, ha commentato: «E’ stato un po’ stupido alla chicane, tutti guidano in modo lento e avendo visto il mio tempo sapevo che avrei dovuto passare attraverso la curva qualche modo altrimenti non ce l’avrei fatta: ho comunque perso un secondo e non ho potuto effettuare il mio giro veloce. Avevo Webber davanti che ha rallentato a causa di Hamilton che aveva a sua volta frenato. Non so quello che c’era davanti a lui, se davvero avesse avuto bisogno di rallentare più di tanto. Ma abbiamo tutti dovuto spingere in qualche modo per cercare di fare un altro giro. In quel momento volevo fare un giro perché non sapevo se Kobayashi volesse fare a sua volta il tempo. 



Così ho fatto del mio meglio per passarlo, ma Lewis mi ha spinto un po’ largo sull’erba. E’ un peccato, ma alla fine non ci sono problemi, perché sono stato in grado di terminare la sessione al settimo posto».

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