Domenica a mezzogiorno circa (ora italiana) capiremo meglio quali potranno essere i destini del campionato del Mondo di Formula 1 del 2012, ma ci sarà anche stato un pensiero speciali per i marò italiani arrestati in India ormai mesi fa. Si sarà infatti concluso il Gran Premio d’India, quartultima prova stagionale, e capiremo meglio quali saranno i rapporti di forza tra Sebastian Vettel e Fernando Alonso – e tra la Red Bull e la Ferrari –, cioè tra i grandi rivali per la conquista del titolo. La Red Bull si è scatenata in questo ultimo mese e Vettel – che fino a Monza aveva conquistato una sola vittoria – ha infilato una tripletta di vittorie da Singapore alla Corea, passando per il Giappone. Dall’altra parte abbiamo una Ferrari sempre molto competitiva in gara, come dimostrano i risultati di un ritrovato Felipe Massa, ma troppo in difficoltà in qualifica: e se gli altri avversari si possono superare durante la corsa, riprendere Vettel se parte dalla pole position diventa impresa impossibile. Questo è il quadro della situazione che la Ferrari deve modificare, perché adesso non c’è più un vantaggio da difendere, e arrivare davanti al campione del Mondo tedesco diventa fondamentale, pur se pesano i ritiri senza colpa di Spa e Suzuka. La Ferrari non può più gestire, insomma, e deve per forza attaccare, magari rischiando qualcosa. Dopo Yeongam ci sono state due settimane di lavoro, quindi questa volta potrebbero esserci novità significative: Red Bull e Ferrari le misureranno sulla pista del Buddh International Circuit, e chi avrà la meglio avrà buone probabilità di aggiudicarsi il titolo. Ieri il capo progettista della Ferrari Nikolas Tombazis aveva illustrato quale sarà il nuovo approccio alle gare della Ferrari, più aggressivo (clicca qui per leggere), ma d’altra parte Sebastian Vettel domenica sarà uno dei favoriti, anche perché il tracciato indiano gli piace: “Ci ho vinto l’anno scorso ma non lo adoro solo per questo. Ha una media di 235 orari, è il secondo più veloce dopo Monza. Si va su e giù come su un ottovolante, sarà una bella sfida”. Allargando lo sguardo oltre il semplice avvenimento sportivo, la vera notizia di oggi arriva però dalla decisione della Ferrari di correre il GP con il simbolo della Marina Militare italiana sulle monoposto, sulle quali dunque campeggerà il tricolore con lo stemma delle antiche Repubbliche Marinare.

Questa decisione è stata presa dalla scuderia di Maranello per testimoniare la propria vicinanza ai due marò italiani prigionieri in India a seguito di una vicenda poco chiara legata alla morte di due pescatori indiani, che secondo le autorità dello Stato asiatico sarebbero stati appunto uccisi dai nostri militari. “La Ferrari – aggiunge la casa di Maranello – vuole rendere omaggio a una delle migliori eccellenze del nostro Paese auspicando anche che le autorità indiane e italiane trovino presto una soluzione per la vicenda che vede coinvolti i due militari della Marina Italiana”. L’iniziativa è piaciuta al ministro degli Esteri italiano. Ha infatti scritto via Twitter Giulio Terzi: “Congratulazioni alla Ferrari per l’esposizione del simbolo della Marina Militare nel GP d’India. Testimonia il sostegno di tutto il Paese ai nostri marò”. L’Italia spera quindi di tornare dall’India con una vittoria doppia.

 

(Mauro Mantegazza)