Domenica a Suzuka, nel Gran Premio del Giappone, le Lotus-Renault sono state protagoniste nel modo sbagliato durante le caotiche fasi della partenza della corsa: ma se il contatto tra Kimi Raikkonen e Fernando Alonso (che pure potrebbe decidere l’intero Mondiale di Formula 1) si può certamente catalogare tra i normali incidenti di gara, senza particolari colpe per il pilota finlandese, non si può fare lo stesso discorso per il “solito” Romain Grosjean. Il pilota francese è stato ancora una volta responsabile di un incidente al via, questa volta con vittima Mark Webber. L’australiano della Red Bull non l’ha presa per nulla bene: partiva in prima fila al fianco del compagno di squadra Sebastian Vettel, e si è ritrovato a dover lottare per entrare in zona-punti (alla fine sarà nono). Con questo contatto Webber ha dovuto rinunciare a tutti i sogni di gloria per la gara, ed è pure uscito definitivamente di scena per la caccia al titolo mondiale: in questo finale di stagione, non gli resterà altro che cercare di aiutare Vettel. Un fatto difficile da digerire, per cui al termine della gara Webber ha fatto irruzione nella hospitality della Lotus per parlare chiaro con il giovane collega: “Guardami negli occhi, Romain. Se tu continui così, qui non diventerai vecchio!”. Insomma, Grosjean potrebbe giocarsi il futuro in Formula 1 con questi incidenti in partenza che ormai causa con continuità. Sono numerosi gli episodi avvenuti in questa stagione. Il più celebre è stato ovviamente il maxi-incidente innescato dal francese a Spa, coinvolgendo pure Hamilton, Alonso e le due Sauber in una carambola che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori. Anche diversi altri Gran Premi hanno però visto Grosjean rovinare la propria gara – e spesso anche quella altrui – dopo poche centinaia di metri, e questo non aiuta a creare una buona atmosfera nei confronti di Romain. Webber lo ha spiegato chiaramente: “Gli ho detto chiaro e tondo: ‘Devi imparare che una gara non si vince nei primi dieci secondi. Cerca di mantenere la tua traiettoria e non spostarti continuamente di qua e di là’”. Famoso è rimasto anche l’episodio di Montecarlo, quando Grosjean spinse contro le barriere un incolpevole Michael Schumacher, rovinando l’ultima apparizione di Schumi nel Principato. Grosjean dunque è recidivo, e neppure la squalifica comminatagli dopo Spa (che gli fece saltare Monza) sembra essere bastata.
A Suzuka Grosjean se l’è cavata con uno stop-and-go, cosa che alla Red Bull non hanno gradito molto. Il boss Helmut Marko (braccio destro di Dietrich Mateschitz per le corse) è stato molto chiaro: “Gli devono dare almeno altre tre gare di squalifica, altro che dieci secondi”; il direttore Chris Horner ha approfondito: “Quelli della Lotus devono parlare con lui, perché Grosjean è pericoloso per gli altri ma fa anche perdere a sé stesso e alla sua squadra tanti punti preziosi”. In casa Lotus in effetti l’imbarazzo è grande, anche se al momento si nega che questi episodi potrebbero segnare il futuro del pilota. Il responsabile Eric Boullier ha detto: “Ho parlato spesso con lui. Abbiamo anche cambiato il suo avvicinamento psicologico alle gare. Fatti come quello di Spa, che poteva avere conseguenze drammatiche, non si possono accettare. Romain ha talento e una macchina per stare tra i migliori. Ma solo lui può cambiare la situazione”. Il messaggio è chiaro, e quasi inevitabile: dopo il secondo posto a Montreal (culmine di una prima parte di stagione molto positiva), i risultati del franco-svizzero sono andati nettamente in calando. Il suo sedile potrebbe essere a rischio.