Interlagos, ultimo atto. Domenica il Gran Premio del Brasile ci dirà chi vincerà il Mondiale Piloti 2012 di Formula 1 tra Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Inevitabilmente il grande favorito è il tedesco della Red Bull, che affronterà l’ultima gara con 13 punti di vantaggio sullo spagnolo della Ferrari. Le combinazioni che permetterebbero a Fernando di vincere il titolo non sono esattamente semplici da realizzare (clicca qui per saperne di più), e anche i dati oggettivi delle ultime gare, con Vettel sempre velocissimo in qualifica e poi praticamente impossibile da scavalcare in gara per Alonso, non inducono all’ottimismo i tifosi del Cavallino Rampante. Però l’aritmetica non condanna ancora lo spagnolo, e quindi lui e la Ferrari faranno di tutto per ribaltare la situazione, magari contando sulla pioggia (praticamente certa per sabato e possibile anche domenica) e sull’affidabilità, punto di forza di Maranello e tallone d’Achille per il genio di Adrian Newey. I precedenti non mancano, anche se l’ultimo è doloroso per la Ferrari, perché ad Abu Dhabi 2010 le parti erano invertite, e a Vettel riuscì il ribaltone ai danni di Alonso (e del compagno di squadra Mark Webber). I ricordi brasiliani sono però più piacevoli per la Ferrari: nel 2007 Kimi Raikkonen riuscì a realizzare una rimonta ancora più difficile di quella attuale, ai danni della coppia McLaren composta da Lewis Hamilton e appunto Fernando Alonso, mentre nel 2008 Felipe Massa riuscì soltanto a sfiorare il colpaccio, ma vinse la gara e il suo rivale Hamilton si piazzò soltanto quinto. Allora all’inglese il piazzamento bastò, ma se si ripetessero con Alonso e Vettel, stavolta il sorpasso sarebbe realtà. Il boss Bernie Ecclestone ha un po’ ridimensionato le speranze dei ferraristi: “Fernando lotta fino alla fine con una monoposto che è lontana dal top”. Lo spagnolo su Twitter scrive: “Siamo su una linea sottile che divide vittoria e sconfitta, ci siamo abituati”, sperando appunto nella pioggia e nei guai che la Red Bull ogni tanto manifesta – in particolare all’alternatore. Il Team Principal della Ferrari Stefano Domenicali rievoca proprio quanto accadde ad Abu Dhabi nel 2010, sperando però che stavolta sia Maranello a fare il ribaltone ai danni della scuderia anglo-austriaca (che comunque ha già vinto il titolo Costruttori).
Ecco le sue parole: “Andiamo in Brasile con la consapevolezza che tutto è ancora possibile, ci arriveremo a posizioni completamente invertite rispetto a quelle in cui arrivammo ad Abu Dhabi due anni or sono. Quando si arriva a lottare per il titolo all’ultima corsa si raggiunge già un traguardo importante: alla Ferrari accade con regolarità, solo tre volte è stata fatta eccezione, dal 1997 in avanti e nessuno può vantare una simile regolarità ai vertici della Formula 1. Congratulazioni alla Red Bull per la vittoria del titolo costruttori: cercheremo di impedirgli la doppietta a Interlagos”. A queste parole si aggiungono quelle del presidente Luca Montezemolo: “Abbiamo raggiunto un traguardo di cui dobbiamo essere orgogliosi, negli ultimi 16 anni, salvo rarissime eccezioni, siamo sempre stati abituati ad arrivare alla fine del campionato in questa situazione e ci siamo riusciti anche questa volta, in una stagione che, comunque vada, ci ha visto protagonisti. L’orgoglio però non basta: vogliamo vincere. Ad Austin la squadra è stata ancora una volta perfetta così come lo sono stati entrambi i piloti: Fernando è salito nuovamente sul podio e Felipe è stato autore di una gara bellissima, oltre ad essersi dimostrato una volta di più un uomo squadra. Adesso andremo a San Paolo del Brasile con la voglia di vincere e con la consapevolezza che ce la giocheremo fino all’ultimo chilometro dell’ultimo giro della gara di Interlagos. So che sarà molto dura ma io e tutti noi ci crediamo!”.