I casi dubbi legati ai sorpassi di Sebastian Vettel nella sua rimonta nel Gran Premio del Brasile ad Interlagos sembrano non finire davvero mai. Il pilota della Red Bull si era ritrovato in fondo al gruppo dopo il contatto al primo giro con Bruno Senna, ed è stato perciò costretto ad una grande rimonta che lo ha portato infine al sesto posto, sufficiente a vincere il Mondiale Piloti con tre punti di vantaggio su Fernando Alonso. Già domenica sera, era scoppiato il caso del sorpasso ai danni della Sauber di Kamui Kobayashi, ma tutto si risolse in breve tempo perché si scoprì che le bandiere che stavano sventolando in quel momento erano quelle giallo-rosse che segnalano semplicemente che la pista è scivolosa, ma che non impediscono di effettuare sorpassi. Ora invece nell’occhio del ciclone c’è la manovra del campione tedesco ai danni della Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, e il video con il sorpasso incriminato impazza su YouTube soprattutto in Spagna – come è facile immaginare.
Dal video ripreso dalla camera-car dello stesso Vettel, si vede il pilota tedesco che affronta la veloce “S” di Senna in discesa con le luci gialle accese – quindi in regime di divieto di sorpasso – esce dalla curva sempre con le bandiere gialle (come dimostra il pannello visibile sulla destra del video), affronta il rettilineo con la Toro Rosso davanti, che viene superata con una manovra che inizia quando già si vede in lontananza il pannello acceso del verde davanti a sé, ma prima di passargli davanti. Di certo, la manovra di Vettel inizia quando le spie gialle sono ancora illuminate sul suo cruscotto, spie che aiutano il pilota a ricordare che si è in zona di bandiera gialla – e quindi di sorpasso vietato -. La manovra termina in corrispondenza del pannello illuminato verde, ma va detto che solo a partire da quel punto si può ricominciare a sorpassare. Dunque il sorpasso del tre volte campione del Mondo è davvero ai limiti del regolamento, anche se ovviamente da qui a dire che il Mondiale è stato deciso da questo episodio il passo è lungo. Se fosse stato subito sanzionato, il tedesco avrebbe dovuto affrontare un drive-through, che avrebbe complicato ma di certo non impedito la rimonta. Quel che è certo è il fatto che le polemiche sembrano non spegnersi mai, dal musetto della Red Bull forse flessibile ad Abu Dhabi alla penalità che la Ferrari ha fatto subire a Felipe Massa in America per favorire Alonso. Ma la storia ormai è stata scritta: un ricorso di Maranello sembra improponibile, e il video servirà solo a rinfocolare le proteste.