Continua il giallo del sorpasso di Sebastian Vettel a Jean-Eric Vergne al quarto giro del Gran Premio del Brasile a Interlagos, ma è un ‘giallo’ che si tinge di verde. La situazione è complicata, perché c’è in ballo il titolo mondiale Piloti 2012, e Fernando Alonso e la Ferrari giustamente vogliono capirci meglio. Ieri ha fatto il giro del mondo il sorpasso del campione tedesco al pilota francese della Toro Rosso in regime di bandiere gialle, e quindi con il divieto di effettuare sorpassi. Non essendo stato sanzionato in gara con un drive-through, se la Fia decidesse di punirlo ora, Vettel sarebbe – a norma di regolamento – penalizzato di 20 secondi, passando in questo modo dal sesto all’ottavo posto nella classifica del Gp e perdendo quattro punti. In classifica generale non ne avrebbe più 281, bensì 277, e sarebbe scavalcato da Alonso, che di punti ne ha 278. La materia è molto delicata, per cui Maranello ha deciso sì di muoversi, ma non attraverso un ricorso ufficiale (che scatenerebbe un caso diplomatico), ma con una lettera alla Fia nella quale la Ferrari ha chiesto un chiarimento ufficiale alla Federazione in merito a questo sorpasso tanto discusso.



Il caso però si sta complicando ulteriormente, perché è spuntato un nuovo video che sembrerebbe chiudere il caso in senso favorevole a Vettel e alla Red Bull. Infatti, nelle nuove immagini si coglie chiaramente la presenza di un commissario di pista che, sulla sinistra della pista, sventola una bandiera verde (che indica la fine della zona in cui i sorpassi sono vietati) prima che il tre volte campione del Mondo inizi la manovra per sopravanzare il francese della Toro Rosso. A questo punto si configurerebbe una discrepanza tra la segnalazione manuale, che di fatto è un via libera che avrebbe consentito a Vettel il sorpasso, e la segnalazione sia sul pannello luminoso (posto sul lato destro della pista) sia sul cruscotto della monoposto di Vettel, ancora gialla. Si tratta dunque di capire se è stato il commissario a sventolare troppo in fretta la bandiera verde, o se invece c’è stato un ritardo nel sistema informatico che ha continuato a mantenere la luce gialla quando in realtà era già partita la comunicazione di ‘pista libera‘. Qualunque sia la verità, appare ben difficile che Vettel possa pagarne le conseguenze.



Infatti, anche qualora fosse vero che è stato il commissario ad agire in modo inappropriato, la Red Bull potrebbe facilmente difendersi dicendo che Sebastian ha visto la bandiera verde e per questo motivo ha sorpassato l’altro pilota. In effetti, questa è anche la spiegazione più plausibile, anche se resta il fatto che sul cruscotto la luce rimaneva gialla. Forse Vettel avrebbe potuto essere più cauto e rimandare di qualche metro il sorpasso a una vettura decisamente più lenta, giusto per non correre rischi in un momento confuso. Ma questa è più un’imprudenza che una vera e propria infrazione. La cosa certa è che il tormentone continua, nonostante la presa di posizione della Fia, che ha già chiarito che non esiste nessun caso, perché la bandiera verde a 350 metri dalla luce verde è l’unica che fa testo.



 

(Mauro Mantegazza)