Domina le qualifiche del Gran Premio di Abu Dhabi sul circuito di Yas Marina e si conquista una meritatissima pole position. La McLaren si conferma la monoposto migliore in questo fine-settimana, e a questo punto Hamilton è il grande favorito anche per la vittoria nella gara di domani. Sabato invece complicato per i due grandi rivali per la conquista del titolo iridato, Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Per la Ferrari si tratta dell’ennesimo sabato complicato: lo spagnolo partirà dal settimo posto sulla griglia di partenza, e dovrà tentare di rimontare. In suo aiuto ci potrebbe essere l’ottima velocità di punta della macchina di Maranello, che potrebbe consentirgli di sorpassare in fondo all’unico rettilineo lungo di questa pista per il resto piuttosto lenta (e la Ferrari soffre appunto il tratto finale, che è il più tortuoso). Certo, partire anche dietro a Maldonado e Raikkonen non è il massimo: sarà necessaria una ottima partenza. Ma anche Vettel ha poco da ridere: il terzo posto – dietro al compagno di squadra Mark Webber – è peggio rispetto alle sue recenti abitudini, ma soprattutto preoccupa l’affidabilità della Red Bull. L’iridato in carica ha perso tutta la sessione di libere del mattino a causa di un problema ai freni, e al termine della Q3 ha dovuto parcheggiare la macchina a bordo pista, senza rientrare ai box (rischia sanzioni se non avrà abbastanza benzina)*. Episodi che sembrano innervosire il tedesco, che ha rischiato un incidente nella Q1, andando a toccare il guard-rail con la gomma posteriore. Sarà anche una guerra di nervi, insomma, della quale presumibilmente approfitterà Hamilton.
Il Q1 delle prove ufficiali a Yas Marina – mentre il sole iniziava a tramontare – è stato caratterizzato soprattutto dal già menzionato errore di Vettel. In effetti, mentre le due McLaren e le due Ferrari hanno ottenuto subito buoni tempi, Vettel e Webber hanno dovuto faticare maggiormente e questa è stata la causa dell’errore. Il miglior tempo è stato ottenuto appunto da Lewis Hamilton in 1’41”497, con un margine già molto significativo su tutti gli altri piloti: pole ipotecata fin dalla prima fase. Eliminati Jean-Eric Vergne della Toro Rosso e poi – come sempre – i sei piloti di Caterham, Marussia e HRT. Per loro la vita nel Circus è davvero difficile.
La seconda manche non ha riservato clamorose sorprese: i piloti dei tre top team si sono qualificati senza soffrire, anche se ovviamente nel Q2 tutti cominciano ad utilizzare le gomme morbide, ma in ogni caso i valori non sono cambiati. Ancora una volta, davanti a tutti si era classificato Lewis Hamilton, questa volta in 1’40”901: sotto la barriera dell’1’41 e ancora una volta nettamente davanti agli avversari. In seconda posizione Webber, davanti a Vettel e ad Alonso: purtroppo per Fernando, in Q3 sarà l’unico a non ripetersi. Gli eliminati sono stati (nell’ordine in cui si schiereranno sulla griglia di partenza domani): Hulkenberg, Perez, Di Resta, Schumacher (solo 14esimo), Senna, Kobayashi e Ricciardo. Nessun flop tra le scuderie principali, quindi.
I dieci piloti rimasti si giocano il tutto per tutto nella fase decisiva: dopo il primo giro veloce del Q3 si capisce subito che non ci sarà storia. Lewis Hamilton si conferma indiscutibilmente superiore a tutti i rivali, ed ipoteca una pole position che poi conquisterà con il tempo di 1’40”630, con oltre tre decimi di vantaggio su Webber, primo degli inseguitori. Fernando Alonso non riesce a migliorarsi nel secondo dei due giri lanciati, e così si spiega la sua settima posizione in griglia, mentre per Sebastian Vettel i guai saranno nel giro di rientro ai box, quando via radio gli arriva l’ordine di parcheggiare la macchina. Ottima prestazione per Maldonado, sorprendente quarto, mentre per Grosjean ci sono due brutte notizie. La prima è il decimo posto, la seconda è l’inchiesta su di lui per essere uscito dai box proprio mentre sopraggiungeva Alonso: manovra pericolosa, che potrebbe costargli una penalizzazione.
Pos | No | Driver | Team | Q1 | Q2 | Q3 | Laps |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 4 | Lewis Hamilton | McLaren-Mercedes | 1:41.497 | 1:40.901 | 1:40.630 | 15 |
2 | 2 | Mark Webber | Red Bull Racing-Renault | 1:41.933 | 1:41.277 | 1:40.978 | 17 |
3 | 1 | Sebastian Vettel* | Red Bull Racing-Renault | 1:42.160 | 1:41.511 | 1:41.073 | 16 |
4 | 18 | Pastor Maldonado | Williams-Renault | 1:41.981 | 1:41.907 | 1:41.226 | 22 |
5 | 9 | Kimi Räikkönen | Lotus-Renault | 1:42.222 | 1:41.532 | 1:41.260 | 20 |
6 | 3 | Jenson Button | McLaren-Mercedes | 1:42.342 | 1:41.873 | 1:41.290 | 20 |
7 | 5 | Fernando Alonso | Ferrari | 1:41.939 | 1:41.514 | 1:41.582 | 17 |
8 | 8 | Nico Rosberg | Mercedes | 1:41.926 | 1:41.698 | 1:41.603 | 17 |
9 | 6 | Felipe Massa | Ferrari | 1:41.974 | 1:41.846 | 1:41.723 | 17 |
10 | 10 | Romain Grosjean | Lotus-Renault | 1:42.046 | 1:41.620 | 1:41.778 | 24 |
11 | 12 | Nico Hulkenberg | Force India-Mercedes | 1:42.579 | 1:42.019 | 16 | |
12 | 15 | Sergio Perez | Sauber-Ferrari | 1:42.624 | 1:42.084 | 17 | |
13 | 11 | Paul di Resta | Force India-Mercedes | 1:42.572 | 1:42.218 | 16 | |
14 | 7 | Michael Schumacher | Mercedes | 1:42.735 | 1:42.289 | 14 | |
15 | 19 | Bruno Senna | Williams-Renault | 1:43.298 | 1:42.330 | 18 | |
16 | 14 | Kamui Kobayashi | Sauber-Ferrari | 1:43.582 | 1:42.606 | 17 | |
17 | 16 | Daniel Ricciardo | STR-Ferrari | 1:43.280 | 1:42.765 | 14 | |
18 | 17 | Jean-Eric Vergne | STR-Ferrari | 1:44.058 | 9 | ||
19 | 20 | Heikki Kovalainen | Caterham-Renault | 1:44.956 | 11 | ||
20 | 25 | Charles Pic | Marussia-Cosworth | 1:45.089 | 10 | ||
21 | 21 | Vitaly Petrov | Caterham-Renault | 1:45.151 | 11 | ||
22 | 24 | Timo Glock | Marussia-Cosworth | 1:45.426 | 9 | ||
23 | 22 | Pedro de la Rosa | HRT-Cosworth | 1:45.766 | 8 | ||
24 | 23 | Narain Karthikeyan | HRT-Cosworth | 1:46.382 | 9 |
* Retrocesso in ultima posizione.
(Mauro Mantegazza)