Dietro al terzo trionfo iridato consecutivo del tedesco Sebastian Vettel in Formula 1 c’è senza ombra di dubbio il genio di Adrian Newey, progettista inglese della Red Bull che da tre stagioni domina la scena del Circus. Per molti mesi in questa stagione c’è stato il dibattito su quanta parte di meriti sia di Newey per tutti i successi della scuderia anglo-austriaca. A un certo punto, Fernando Alonso – il principale rivale di Vettel nella corsa al titolo mondiale Piloti – aveva pure affermato di non dover lottare contro un pilota (Vettel), bensì contro un progettista, appunto Newey. Al di là delle polemiche sul valore dei due piloti, delle due squadre in lotta e delle due monoposto delle ‘lattine’ e della Ferrari, quel che è certo è che il progettista è stato determinante nei trionfi della scuderia voluta da Dieter Mateschitz, come già in precedenza lo era stato per i successi della Williams e poi della McLaren negli anni ’90. Sebbene siano passate soltanto poco più di due settimane dalla fine della stagione 2012, certamente i progettisti stanno già lavorando alacremente sulle vetture per l’anno venturo. Newey in questi giorni ha parlato della prossima Red Bull, e ha dato un po’ di speranza agli avversari in vista della prossima stagione di Formula 1: “Non ci saranno sorprese, la macchina del prossimo anno sarà un’evoluzione di quella del 2012. Sta diventando sempre più difficile perché non ci saranno novità reali al regolamento e perché questa sarà la quinta stagione dall’ultima modifica regolamentare del 2009”, ha detto l’ingegnere della Red Bull. Quindi nessuna novità clamorosa, nessuna grande innovazione che faccia guadagnare a Vettel e Webber decimi preziosi. Certo, in queste frasi ci sarà sicuramente anche un po’ di pretattica, ma la considerazione di fondo resta vera: i paletti per progettisti sono davvero molti, e inventare molte novità è sostanzialmente impossibile. Newey ha poi aggiunto: “In ogni gara ci sono tantissime variabili che possono causare oscillazioni fra le macchine. Si è parlato un sacco delle gomme e in effetti sono importanti perché possono differenziare una monoposto rispetto alle altre. In alcuni casi un determinato tracciato o le temperature possono adattarsi meglio ad una macchina piuttosto che a un’altra. Tutti questi fattori rendono difficile il dominio da parte di un solo team”.



Parlando della RB9, cioè la monoposto della Red Bull per il prossimo Mondiale, e più in generale di come lavora una scuderia durante l’inverno, Newey ha spiegato infine che “la cosa fantastica della Formula 1 è che noi sappiamo esattamente ciò che vogliamo fare durante l’inverno, ma non abbiamo assolutamente idea di cosa faranno tutti gli altri”. Per avere i primi riscontri sulle parole dei progettisti – e quindi sulla bontà delle loro macchine – non si potrà fare altro che aspettare la prima gara del 2013.

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