Le qualifiche di Sepang, seconda tappa del mondiale Formula 1 2012, hanno confermato quanto già visto e commentato in Australia. Il circuito di Kuala Lumpur non è stato benevolo nei confronti del Cavallino ancora costretto ad inseguire e lontano dai fasti di un tempo. Sette giorni ma non sembra esser cambiato nulla, Lewis Hamilton in pole, Jenson Button secondo. Red Bull leggermente attardate e Mercedes che con buona volontà provano a ritagliarsi un posto al sole. In attesa della gara di domani, però, occhio ai ribaltoni perché Vettel (sesto), sorprendentemente dietro al compagno di squadra Webber che chiude la seconda fila, difficilmente si accontenterà di un podio senza aver almeno lottato sino all’ultimo. Nonostante i favori del pronostico le McLaren dovranno insomma guadagnarsi la vittoria sul circuito, prestando un occhio alle rivali pronte a sfruttare ogni passo falso delle frecce d’argento. Difficile l’impresa per la Ferrari che vedrà Fernando Alonso partire dall’ottava posizione, dopo la retrocessione di Kimi Raikkonen per la sostituzione del cambio, e Massa attardato in dodicesima posizione ben lontano anche dalla zona punti. La speranza resta però l’ultima a morire e confidando magari nella buona sorta si proverà a limitare i danni in vista di tempi migliori. In una gran premio come quello della Malesia, del resto, le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Le condizioni atmosferiche e la grandissima fatica a cui sono sottoposti i piloti possono sempre sovvertire i pronostici. Per analizzare quest’importante appuntamento e per approfondire tutti i temi della stagione appena iniziata, abbiamo contattato, in esclusiva per IlSussidiario.net, Gian Carlo Minardi fondatore del team Minardi e grande esperto di Formula 1. Ecco questo quanto emerso nella nostra intervista.



Le qualifiche di Malesia, secondo lei rispecchiano i valori delle monoposto?

In questo momento direi di sì. McLaren partita molto forte. Un bel lotto di inseguitori che ci sta sorprendendo soprattutto per l’assenza della Red Bull. Le forze in campo sono 4 e mezzo, la Ferrari ha una sola monoposto ed è attualmente in ritardo. 



Prima fila tutta McLaren’s… Le frecce d’argento possono ripetere il campionato di Vettel e della Red Bull lo scorso anno?

È prematuro per poterlo dire, sono partiti indubbiamente forte. Da qui a ripetere l’exploit e lo strapotere della Red Bull però ne deve passare di acqua sotto i ponti. 

Secondo lei, al di là dell’aerodinamica, il motore Mercedes può essere l’arma in più rispetto a Red Bull e Ferrari?

La Red Bull gioca molto sul motore, che non so fino a che punto può essere considerato regolare. L’anno scorso ci hanno fatto assistere ad un motore che veniva usato ad un più basso regime di giri rispetto alle altre monoposto. Non credo dunque si tratti del motore; in questo momento è una questione di carattere aerodinamico. La Mercedes hanno le macchine più competitive del momento e dei team altamente preparati. In questa fase si sta assistendo alla crescita di vari team ed alla conferma di altri. 



Il campione del mondo è solo sesto… Come se lo spiega?

Stanno mettendo a punto una vettura che ha subito delle modifiche ai gas di scarico, quello che era il loro punto di forza nella scorsa stagione. Dire “solo sesto” penso sia presto. Soprattutto se teniamo presente che Webber è quarto e Vettel si è spesso piazzato avanti al suo compagno di squadra, direi che è ancora presto per considerare il sesto posto come una sconfitta. Inoltre che in questa qualifica ha utilizzato le gomme più dure rispetto agli altri, se domani non dovesse piovere potrebbe essere una mossa importante e vincente per la gara.

Schumacher e la Mercedes stupiscono. Possono insidiare le McLaren e la Red Bull?

È tutto da dimostrare. Domenica ci hanno fatto vedere che erano competitivi sul giro secco perdendo poi lo smalto durante il corso della gara. Stanno soffrendo gli stessi problemi del 2011. Hanno indubbiamente fatto uno step in avanti sul giro, vedremo domani se sapranno riscattarsi anche nel Gran Premio. 

Il circuito della Malesia mette molto sotto pressione i piloti, in questo senso crede che una vecchia volpe come Schumacher possa trovare il colpo grosso?

Io credo che quando parliamo di sei campioni del mondo non sono stati campioni del mondo per caso. Non credo che gli altri siano svantaggiati rispetto al tedesco. Piuttosto penso che possano pesare i 43 anni di Schumacher, nonostante sia comunque preparato. 

Ed a proposito di sorprese stupisce anche la Lotus di Kimi Raikkonen…

La Lotus non è più di tanto una sorpresa perché anche lo scorso anno ha fatto vedere cose importanti, almeno ad inizio anno. Raikkonen sta smaltendo velocemente la ruggine di due anni lontano dalla Formula 1. Anche lui è un campione del mondo e sta dimostrando che questo titolo conquistato con la Ferrari, non è venuto per caso.

Passando proprio alla Ferrari. Il Cavallino continua a non trovare la quadratura del cerchio. Il podio è una chimera?

Tutto è possibile, ma non credo sia facile. Al momento è la quarta/quinta forza del campionato. Più quinta che quarta a dire il vero. Dovrà correre in difesa e fare più punti possibile, in attesa di modifiche importanti che si mormora arriveranno nelle prossime gare. Noi, da tifosi, ci possiamo augurare che in Ferrari abbiano trovato il bandolo della matassa e che abbiano capito dove andare a lavorare.

Massa, pur provando il nuovo telaio, continua a deludere. Secondo lei è più un problema del pilota o dello stesso telaio?

Bisogna dire che oggi i risultati sono meno disastrosi rispetto alle ultime uscite. Oggi è tornato nel suo trend di divario rispetto al suo compagno di scuderia. I soli 3 decimi di riscatto da Alonso hanno confermato che ha recuperato rispetto alla gara di Melbourne. È chiaro che in questo momento sta soffrendo anche lui la non competitività della monoposto.

Si aspetta un’altra stagione di transizione per il Cavallino oppure la reazione è possibile…

Siamo alla seconda gara, in questo momento la Ferrari sta soffrendo il gap tecnico rispetto alle altre vetture. È ancora presto per fare delle previsioni sia in bene che in male, gli uomini in rosso ci hanno abituato a grandi rimonte.

Quanto influiranno le condizioni atmosferiche (altamente variabili) di Sepang?

Indipendentemente dalle soluzioni tecniche e dalla bravura dei piloti, sarà una variante difficilmente valutabile.

A Sepang esordirà il P Zero Silver (la mescola più dura della Pirelli), il gap con la mescola morbida dovrebbe essere stato diminuito a costo di una maggiore erosione… Si aspetta un aumento del numero di Pit Stop (l’anno scorso vincente fu una strategia a tre soste)?

I Pit Stop non dipendono dalle prestazioni dei pneumatici. Le gomme quest’anno sono più consistenti e maggiormente performanti, c’è meno differenza tra una gomma e l’altra però esiste un decadimento più veloce quanto una gomma raggiunge il limite del kilometraggio fatto. Non è una questione di tempo sul giro. Comunque non possiamo fare paragoni rispetto alla scorsa annata. Domani avremo due gomme, una media e l’altra molto dura, le cui prestazioni non sono così differenti, all’incirca mezzo secondo di differenza. Bisognerà solo vedere chi soffre maggiormente i long run e quanto bisognerà attendere per effettuare i pit stop; questo può cambiare le strategie delle vetture.

 

(Massimiliano de Cesare)