Domenica si correrà il sesto gran premio stagionale di Formula 1, sul circuito di Montecarlo, nel Principato di Monaco. Questo il programma dell’evento: oggi, a partire dalle 10.00, la prima sessione di prove libere, e in seguito, dalle 14.00, la seconda. Nella mattinata di Sabato il terzo ed ultimo giro di prove libere, a partire dalle ore 11.00. Infine, Domenica alle 14.00, la settantesima edizione del gran Premio di Montecarlo. Che si prospetta come uno dei più difficili ed affascinanti del mondiale: da due anni il circuito del Principato vede trionfare la Red Bull, ma mai come quest’anno la situazione appare soggetta a cambiamenti. Per introdurci al Gran Premio di Montecarlo ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Ivan Capelli, ex pilota di Tyrrel, AGS, March, Ferrari (nella sfortunata stagione 1992) e Jordan. Ecco le sue impressioni:
Capelli, la pista stretta e tortuosa di Montecarlo che tipo di vettura può favorire?
A Montecarlo si rimette tutto in gioco, in virtù del fatto che ci sono caratteristiche uniche rispetto agli altri circuiti. Bisogna avere una vettura che si adatti agli avvallamenti, e a poter scaricare a terra la potenza, quindi che abbia tanta trazione.
Da questo punto di vista quale scuderia può essere in vantaggio?
La Lotus Renault, che ha dimostrato di essere una vettura facile da guidare, che sia Raikkonen che Grosjean riescono ad interpretare bene.
A Montecarlo i sorpassi sono molto più difficili: c’è qualche punto del circuito in cui sono più possibili?
Sicuramente fuori dal tunnel, per la frenata della chicane: lì c’è la possibilità di sorpassare. Se no in fondo al rettilineo dei box, quelli di St. Devote. Poi c’è un punto in cui ci si può arrischiare…
Quale?
Sulla frenata del tornantino, in prossimità della vecchia stazione. E’ un azzardo, ci vuole una certa “complicità” del pilota che precede: diciamo che bisogna essere intelligenti in due, perchè se quello davanti non vuole non si passa assolutamente.
Proprio il fatto che i sorpassi non sono facili rende decisive le qualifiche per questo gran premio?
Sì, a Montecarlo sono ancora più importanti, ma lo saranno anche le strategie.
In cosa in particolare?
A Montecarlo la Pirelli porta le Soft e SuperSoft, che sono gomme molto “delicate” dal punto di vista del consumo.
Questo cosa significa?
Fermarsi un giro prima o un giro dopo può essere determinante, lo abbiamo visto anche nella storia di questa gara. Qui più che altrove, pensare di fare qualche giro con le gomme al limite può essere rischioso, e cambiare completamente la dinamica della gara.
Per un pilota, cosa è importante fare a Montecarlo?
Non soltanto qualificarsi bene, ma avere la giusta strategia da attuare soprattutto nella parte centrale del gran premio.
Come sarà la gestione delle gomme, anche nelle prove?
Nelle prove libere, le scuderie dovranno capire quali sono le differenze in termini di tempo tra le due mescole, e in termini di consumo.
E in gara?
Potremo anche vedere, specialmente nella parte centrale nel gruppo o nelle ultime file, qualcuno che possa azzardare di arrivare in fondo con un cambio gomme in meno.
I piloti di testa invece?
Saranno obbligati ad essere veloci, per cui sceglieranno le gomme morbide o supermorbide con cui si andranno a qualificare. Col pieno di carburante, e con le accelerazioni così violente del circuito bisognerà vedere quanto resisteranno queste gomme al posteriore: questa sarà la chiave di lettura dei primi giri.
Questa Ferrari quante possibilità ha di giocarsela, almeno per il podio?
Alonso ha già dimostrato di saper fare la differenza qui a Montecarlo. Non deve fare l’errore di due anni fa, quando pur con una Ferrari non competitiva era andato velocissimo, andando a muro nelle libere. Fernando dovrà avere più tranquillità nel gestire le prove. Ma gli altri non staranno certo a guardare.
Quali avversari dobbiamo temere in particolare?
Come ho detto la Lotus andrà bene, così come la Williams che ha dimostrato di avere una buona trazione.
La McLaren?
A Montecarlo storicamente ha sempre avuto macchine veloci, e soprattutto c’è Hamilton che come Alonso può fare la differenza rispetto al compagno di squadra. E poi c’è la Red Bull, che teoricamente ha la macchina che più si adatta al circuito, come ha dimostrato vincendo le ultime due edizioni. Sicuramente sarà una bella battaglia, ma Alonso può essere la sorpresa.
Come si spiega l’equilibrio delle prime cinque gare, con altrettante scuderie vincitrici?
Perchè le squadre non hanno ancora ben capito come funzionano i pneumatici Pirelli.
In che senso?
Hanno difficoltà nel riuscire a gestirle in gara, con le temperature che magari cambiano rispetto alle prove libere. Sono pneumatici più sensibili alla temperatura esterna: è la caratteristica di quest’anno. Certo c’è da dire una cosa.
Quale?
Che comunque le gomme sono uguali per tutti. Ma il bello è proprio questo: vedere come le scuderie e i piloti cercano di adattarsi a questa situazione, e il fatto che ci siano stati cinque vincitori diversi dimostra quanto sia critico riuscire ad essere veloci in tutte le condizioni.
Pronostico?
Non escluso che a Montecarlo possa esserci il sesto vincitore, perchè la Lotus Renault, con Raikkkonen o Grosjean, secondo me ha buone chances.
(Carlo Necchi)