Il Gran Premio disputato ieri a Valencia ha ricompensato Michael Schumacher della tanta sfortuna avuta in questa stagione. Il primo podio della “seconda carriera” del campionissimo tedesco – cioè da quando è tornato a correre con la Mercedes – è arrivato forse nella circostanza più inattesa. Anche Schumi, come Fernando Alonso, è stato protagonista di una rimonta straordinaria; certamente è stato aiutato – anche più del pilota della Ferrari – dalla fortuna, dal momento che ben quattro piloti che sarebbero giunti davanti a lui (Vettel, Hamilton, Grosjean e Maldonado) sono stati eliminati da incidenti o da guasti meccanici, ma innanzitutto bisogna anche essere bravi a trovarsi al posto giusto nel momento giusto, e possiamo certamente parlare di un piccolo risarcimento della sorte dopo tante (troppe) gare sfortunate. Potremmo ricordare il Gran Premio della Cina a Shanghai, quando Michael dovette ritirarsi mentre occupava la seconda posizione; oppure naturalmente il Gran Premio di Monaco, quando la pole position fu trasformata in una sesta posizione causa penalizzazione, al via fu spinto contro le barriere da Grosjean e la gara finì con un guasto meccanico. Insomma, finalmente ieri la Dea Bendata si è ricordata anche del vecchio campione, che così torna sul podio dopo 46 Gran Premi, cioè dalla vittoria in Cina nel 2006 con la Ferrari, terzultima gara della sua “prima carriera”, e fa segnare un record per la Formula 1 moderna. Infatti era dal 1970 che un pilota così anziano (sportivamente) non saliva su un podio iridato, anche se il record assoluto resta inattaccabile: nel 1951 Luigi Fagioli salì sul podio in Francia a 53 anni e 22 giorni. Inoltre non si può dimenticare il fatto che Schumi nel 2011 disputò le sue gare più belle a Spa, Monza e Suzuka, piste dove emerge la qualità del pilota e dove quest’anno non si è ancora corso, quindi il record potrebbe essere ulteriormente ritoccato. Non ha turbato la giornata nemmeno il rischio di penalizzazione, ma il caso dell’ala mobile è stato risolto considerando che il pilota tedesco non ne ha tratto benefici. Dunque la felicità di Michael Schumacher ha potuto avere il via libera, con la chicca di un podio molto “ferrarista” con Alonso, Raikkonen e Andrea Stella (l’ingegnere dello spagnolo, che ha lavorato con tutti e tre).



Ecco le parole del Kaiser dopo la gara: “Al podio non ci ho mai pensato durante la gara. Quando ho tagliato il traguardo ho chiesto al muretto in che posizione fossi, e quando mi hanno detto che ero terzo e sul podio non potevo crederci. Ero così preso dalla battaglia che avevo perso ogni riferimento! Per me è un momento di emozione intensa. La chiave della gara è stata abbandonare la strategia di una sola sosta in modo tale da avere gomme fresche nel finale. Però non ho ancora preso decisioni definitive per il futuro, vedremo dopo l’estate”.

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