Oggi giungono nuove notizie sulle condizioni di salute di Maria De Villota, la pilota spagnola che è stata operata alla testa in seguito all’incidente di cui è stata vittima nella giornata di ieri a Duxford (Inghilterra) nel corso di un test di collaudo al volante di una monoposto della Marussia Virgin, la scuderia anglo-russa (da questa stagione) che partecipa al Mondiale di F.1 dal 2010 senza avere ancora ottenuto nessun punto e che ha come piloti titolari il tedesco Timo Glock e il francese Charles Pick (clicca qui per leggere la notizia di ieri sull’incidente). La 32enne spagnola, con alcune esperienze nelle categorie minori ma che stava provando la monoposto di Formula 1 per la prima volta in un test di aerodinamica nella base aerea inglese, aveva perso il controllo della vettura ed era andata a sbattere contro un mezzo parcheggiato a lato del tracciato (la sicurezza durante i test privati delle scuderie sarà un tema da affrontare prossimamente per il Circus iridato). La De Villota è stata dunque ricoverata in ospedale all’Addenbrookes Hospital di Cambridge, ma per fortuna dopo le prime notizie molto allarmanti non appare più in pericolo di vita. Le sue condizioni comunque non si possono ancora giudicare soddisfacenti, come è d’altronde inevitabile visto che nelle ultime ore è stata sottoposta a un delicato intervento alla testa. Il presidente della federazione automobilistica spagnola, Carlos Gracia, ha detto in una intervista rilasciata all’emittente PuntoRadio che la De Villota è stata operata nella notte per una frattura al cranio. La famiglia ha chiesto di osservare il massimo riserbo sulle notizie cliniche e non ha autorizzato alcuno a parlare delle sue condizioni di salute. Fonti della scuderia Marussia, ieri, avevano fornito un primo quadro clinico tranquillizzante quando aveva annunciato che la De Villota era cosciente: “Da quando Maria è stata ricoverata all’ospedale Addenbrooke di Cambridge, ha ricevuto tutte le cure del caso in quello che è il maggior centro traumatologico della regione. Maria è cosciente ed è costantemente seguita e sottoposta a esami medici. Speriamo di avere al più presto maggiori notizie sul suo stato di salute. Tutti i nostri pensieri sono per lei e per la sua famiglia”.



Tutti i piloti del Mondiale hanno inviato messaggi di solidarietà, ma ora bisognerà rivedere qualcosa sui meccanismi dei test, specialmente quelli aerodinamici, spesso affidati a piloti di secondo piano e sprovvisti di super-licenza e organizzati in modo discutibile. In effetti la F.1 è all’avanguardia della sicurezza rispetto a tutti gli altri campionati motoristici a due e quattro ruote, ma poi succede che in un test privato un collaudatore si schianti contro un camion parcheggiato a bordo pista, e che per tirarlo fuori dall’abitacolo serva un’ora (come è emerso dalle testimonianze dei presenti). Argomenti su cui riflettere.

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