Al Salone dell’Automobile di Parigi oggi grande rappresentanza del gruppo Fiat, con Sergio Marchionne e Luca Cordero di Montezemolo. Con i due dirigenti si è parlato di tutto, con l’amministratore delegato che naturalmente si è concentrato sulle politiche aziendali e sulla difficile situazione del mercato dell’auto a livello sia internazionale sia italiano, mentre il presidente della Ferrari si è concentrato soprattutto sulla Formula 1, argomento forse più “frivolo” ma che sempre scatena grande interesse. Iniziamo allora proprio dalle dichiarazioni di Montezemolo, che hanno già acceso grandi discussioni tra gli appassionati e i tifosi del Cavallino. Le prime domande riguardano il futuro di Felipe Massa, sul quale il massimo dirigente ferrarista prende ancora un po’ di tempo: “Devo prendere ancora qualche giorno per riflettere, spero che i progressi che ha mostrato a Spa e in Singapore, anche psicologici oltre che di risultati, vengano confermati anche in Giappone”. Montezemolo sprona la sua squadra a migliorare in vista della volata iridata: “Dobbiamo migliorare: il problema vero è avere più certezze che le innovazioni che portiamo siano efficaci in pista”. Ma la notizia più clamorosa è l’opinione su Fernando Alonso: “Mi impressiona per tre cose: per l’interpretazione della gara, specialmente per il consumo delle gomme, perché è un grande motivatore del team, e per la sua presenza a Maranello. è il pilota più forte che abbia mai visto in pista”. Un giudizio davvero forte da parte di un uomo che era già dirigente Ferrari ai tempi di Niki Lauda, e soprattutto è stato il presidente dell’epopea di Michael Schumacher: lo spagnolo più forte del tedesco? Se si pensa che Schumi ha portato cinque Mondiali a Maranello, e Fernando ancora nessuno, questa presa di posizione farà discutere nei “bar sport” dei motori. Queste dichiarazioni fanno passare pure in secondo piano le parole di Marchionne, il quale ha ribadito che la Fiat intende gestire la crisi del settore dell’auto “senza aiuti o fondi né a livello italiano né a livello europeo. Esiste un problema in Europa da gestire e si possono avere opinioni diverse su come gestirla. Non bisogna illudersi che facendo gli investimenti si risolva il problema, in questo modo si danneggerebbe solo la Fiat. Abbiamo chiesto pazienza e momenti idonei per gli investimenti. Questo è il nostro ruolo e non lo deleghiamo a nessuno”.
Marchionne ha ammesso alcuni sbagli negli anni passati, “ma non abbiamo fatto niente per mettere a rischio il futuro dell’azienda e non intendo cominciare a farlo adesso. Per il bene nostro e del Paese nel medio e lungo termine credo sia importante riconoscere alla Fiat la libertà di agire come imprenditori. Lo vogliamo fare nel contesto di liberi mercati”. L’a.d. smentisce poi con ironia ma seccamente le voci su una possibile cessione dell’Alfa Romeo: “L’ho detto in piemontese e lo dico anche in tedesco, Alfa Romeo non è in vendita”. Infine, alla domanda su possibili proposte di costruttori esteri a produrre negli stabilimenti in Italia, Marchionne è stato chiaro: “Zero, non ho ricevuto alcuna proposta”.