Ancora Sebastian Vettel. Sempre lui, meravigliosamente lui. Nona vittoria consecutiva, la tredicesima in uno strepitoso 2013: meglio di due anni fa, quando era già sembrato cannibalesco. No, il tedesco non ha limiti: trionfa a Interlagos nel Gran Premio del Brasile e aggancia il record di Michael Schumacher (2004), prendendosi anche il lusso di riscrivere il record di punti che lui stesso aveva stabilito sempre nel 2011 (record comunque aleatorio, perchè legato alle regole in continua evoluzione). Un mostro: il quarto Mondiale lo aveva vinto un mese e tre gare fa, in India, ma non per questo si è fermato. Anche oggi il suo dominio è stato totale: e pensate, il campione si è pure concesso il lusso di mettere a tacere i detrattori che sostengono che a lui non succede mai niente, che i guai capitano tutti a Mark Webber, che la Red Bull è tutta per lui. Mancavano 24 giri quando ai box hanno combinato un pasticcio, perdendo la posteriore destra: poteva costare la vittoria, ma il margine che Vettel aveva scavato tra sè e i rivali era talmente ampio che nemmeno questo è servito a interrompere il suo regno. Costruito, come al solito, al via: quando Nico Rosberg provava a scrivere un finale diverso alla stagione e lo sfilava imponente, ma lui non cedeva di un millimetro e nel derby tutto teutonico si riprendeva la posizione. Finita lì, il resto succedeva dietro: Fernando Alonso lottava spalla a spalla con Hamilton, veniva passato, ripassava a sua volta al giro successivo. Nasceva una gara di rimonte: quella di Felipe Massa che si portava a contatto con Lewis Hamilton dopo aver passato Rosberg e dava vita al duello decisivo Ferrari-Mercedes per il Mondiale costruttori, e quella purtroppo anche di Mark Webber. L’australiano era qui all’ultima gara della carriera: come poteva non fare il grande risultato? E infatti la Red Bull numero 2 saliva prepotente alla ribalta, superava l’amico Alonso, si ritrovava dietro per la logica dei pit-stop, tornava davanti con un altro sorpasso. Chiudeva secondo il buon Mark, suggellando una strepitosa stagione per le Lattine Volanti. Alonso ci provava, eccome se ci provava: ma doveva accontentarsi di rimanere davanti alle due Mercedes, come capitatogli spesso in questa stagione. A sancire il secondo posto del Mondiale costruttori era il duello Massa-Hamilton e… i giudici: il brasiliano veniva richiamato ai box per un drive through nel mezzo della sua rimonta. Pneumatici sulla riga bianca in entrata nella pit lane: quasi una carognata al pilota di casa, salutata con rabbia dalla folla e con stizza estrema da Felipe, che rientrava in pista ottavo e vedeva svanire i sogni di dare un ultimo aiuto alla Rossa. Ma non era così: Lewis Hamilton tornava quello pasticcione e irruento degli inizi, si toccava con Bottas facendo esplodere la sua gomma e quando usciva dai box a seguito della riparazione si ritrovava a sua volta ottavo e con la beffa di un drive through per aver causato il contatto con il finlandese. Esultavano gli uomini di Maranello, ma non durava: il britannico rientrava fino al decimo posto, e la Mercedes festeggiava il secondo posto costruttori. Che sarebbe forse stato rosso, senza quella penalità inflitta a Massa. Nel frattempo Sebastian Vettel stava già cantando e festeggiando: il suo 2013 si chiude con una vittoria. Cannibale davvero: l’ultima volta che sul gradino più alto del podio era salito un pilota che non fosse il campione del mondo era il 28 luglio, Lewis Hamilton a Budapest. Da allora un nove su nove clamoroso: più di così, cosa bisogna aggiungere? Ecco qui: che il ci regali una stagione ancor più entusiasmante, e se possibile più combattuta. (Claudio Franceschini)



Ha vinto il Gran Premio del Brasile. A Interlagos nono successo consecutivo per il pilota tedesco, che fa 13 in stagione ed eguaglia il record di Michael Schumacher. Secondo Mark Webber, per una doppietta Red Bull annunciata; terzo Fernando Alonso che rivede il podio e chiude bene la stagione 2013, Felipe Massa danneggiato da un drive through decisamente severo che non gli consente di aiutare la Ferrari per il Mondiale costruttori. Il secondo posto, così, va alla Mercedes.



Ormai ci siamo: è tutto pronto per l’ultimo Gran Premio stagionale di Formula 1. I piloti prendono posizione sulla griglia di partenza: al momento la pioggia sembra dare un attimo di tregua, anzi guardando attentamente si possono vedere alcuni sprazzi di sole che fanno capolino dalle nuvole che per due giorni hanno fatto presenza fissa nel cielo di Sao Paulo. Terrà il meteo, oppure vedremo una gara bagnata come del resto le previsioni avevano ampiamente indicato? Staremo a vedere, le ultime danno possibile pioggia verso metà gara; ma adesso non c’è più tempo per analisi e parole. I motori cominciano a rombare, la pit lane viene sgomberata, restano solo le monoposto che si preparano ai giri finali di una stagione estenuante: il Gran Premio del Brasile 2013 sul circuito di Interlagos sta per cominciare… 



Piove su San Paolo: si preannuncia un Gran Premio del Brasile bagnato. Era in previsione: da venerdi mattina l’acqua è la grande costante dell’ultimo weekend della Formula 1 2013, i piloti sono preparati e, pur non avendo girato troppo nel corso delle prove libere, sanno cosa aspettarsi. Già ieri abbiamo visto la Q3 ritardata di svariati minuti a causa della troppa pioggia che rendeva la pista estremamente pericolosa: oggi va capito se l’acqua concederà comunque una tregua o se le condizioni saranno troppo impervie. La temperatura esterna non è troppo ostica: si va da un minimo di 18 gradi a un massimo di 22. Inutile dire che con la pioggia potrebbero cambiare tante cose: Fernando Alonso ha centrato ieri un terzo posto sulla griglia che forse in condizioni di pista asciutta non sarebbe stato possibile, e altri hanno certamente la possibilità di mettersi in mostra. Adrian Sutil sul bagnato aveva centrato una seconda fila qui a Interlagos: ieri è stato sedicesimo, ma chissà che non possa migliorarsi in gara. 

Ci siamo: la Formula 1 2013 finisce oggi. Alle ore 17 italiane va in scena il Gran Premio del Brasile: tutto già deciso o quasi, perchè sul circuito di Interlagos c’è ancora una manciata di verdetti da stabilire. Dici Brasile, e vengono in mente due momenti indelebili: nel 1991 Ayrton Senna vinse il primo Gran Premio casalingo (era la seconda gara stagionale) e si lasciò andare a un’esultanza quasi isterica, gridando come un pazzo nella sua radio. Salì sul podio che quasi non stava in piedi per lo stress emozionale, e Ron Dennis dovette aiutarlo a sollevare il trofeo. Poi la conclusione del Mondiale 2008, con buona pace dei duelli giapponesi tra lo stesso Senna e Alain Prost la più entusiasmante di sempre: Lewis Hamilton arrivava in testa con 7 punti di vantaggio su Felipe Massa. Il brasiliano della Ferrari si portò subito in testa, al britannico bastava un quinto posto per festeggiare il primo titolo in carriera e navigò a velocità di crociera per quanto possibile. A tre giri dal termine, cambiò tutto e si entrò nella storia: iniziò a piovere, il classico acquazzone da cinque minuti. Fu sufficiente: quasi tutti i piloti rientrarono per montare gomme da bagnato e, mentre Massa proseguiva in testa senza problemi, Hamilton veniva sorpassato da Timo Glock che lo sopravanzava per non aver effettuato la sosta, e poi da Sebastian Vettel che, all’epoca ventunenne e sulla Toro Rosso, di autorità si prendeva la posizione in pista. Con il sesto poso Hamilton non sarebbe stato campione: il pliota McLaren provava in ogni modo a ripassare Vettel, ma ne era impossibilitato. Massa tagliava il traguardo da campione del mondo: alzava il pugno al cielo, mentre nel box Ferrari i suoi familiari facevano esplodere la festa. La doccia gelida, però, era in arrivo: alla penultima curva del Gran Premio le gomme di Glock non tenevano più, e il pilota tedesco della Toyota veniva sfilato da Vettel e da Hamilton. Mentre in Ferrari si viveva un dramma sportivo, in McLaren si urlava di gioia, con Nicole Scherzinger – la fidanzata del britannico – che saltava in mezzo alla pit lane e Ron Dennis quasi incredulo. Massa saliva sul podio con gli occhi rossi e battendosi orgogliosamente il petto; chissà come sarebbero potute cambiare le cose se solo Glock avesse resistito due curve in più. Ci furono naturalmente polemiche: si accusò il tedesco di aver favorito volontariamente Hamilton, ma i dati sui giri effettuati anche da Jarno Trulli – che allo stesso modo era rimasto in pista nonostante la pioggia – dimostrarono che non c’erano trucchi nè inganni. Da allora nessun pilota Ferrari ha più vinto in Brasile, quasi come se fosse una maledizione: prima c’erano state tre vittorie consecutive (compresa quella di Kimi Raikkonen che a Interlagos vinceva un altrettanto inaspettato titolo mondiale, approfittando della crisi interna alla McLaren), poi successi per Mark Webber (2009 e 2011), Sebastian Vettel (2010) e Jenson Button lo scorso anno. In totale comanda Alain Prost: sei vittorie, di cui cinque però ottenute sul circuito di Jacarepaguà dove si è corso nel 1978 e poi tre il 1981 e il 1989. Con 4 troviamo invece Michael Schumacher, che è anche il recordman sul circuito di Interlagos. Per quanto riguarda i costruttori, la Ferrari ci ha vinto 10 volte (2 Michael Schumacher, Felipe Massa e Carlos Reutemann, una a testa Niki Lauda, Nigel Mansell, Alain Prost e Kimi Raikkonen) ma a comandare con 12 è la McLaren (4 Prost, 2 Senna e Kimi Hakkinen, una a testa David Coulthard, Juan Pablo Montoya, Jenson Button e Emerson Fittipaldi). 

Sebastian Vettel è già campione del mondo, ma chi credeva che il cannibale tedesco si sarebbe fermato evidentemente non lo conosce: sotto la pioggia il 26enne “più maturo di sempre in Formula 1” (la definizione è di Jackie Stewart, uno che se ne intende) ha centrato la nona pole position stagionale con un giro pazzesco (clicca qui per la griglia di partenza), mettendo in fila Nico Rosberg e un Fernando Alonso che è riuscito a riprendersi la seconda fila (miglior risultato stagionale) che non conquistava dal Gran Premio del Bahrain (era il 20 aprile, a chiudere un filotto di tre terzi posti iniziato in Malesia e proseguito in Cina). Per Vettel le pole position in carriera sono 45: certo Ayrton Senna è ancora lontano (ne ha 65), ma andando avanti di questo passo non è per niente detto che il tedesco non ci possa arrivare, anche se sa benissimo come ogni stagione sia storia a sè. La consapevolezza si è avuta dopo la vittoria negli Stati Uniti: mentre si dedicava alla composizione degli ormai consueti cerchi sull’asfalto, il campione del mondo ha ringraziato il suo team dicendo, quasi commosso, “godiamoci questi giorni”. Come dire: chissà cosa ci riserverà il futuro. Intanto a Interlagos ha due missioni ancora da compiere, anzi tre: la prima è quella di allungare la striscia vincente e portarla a quota 9, cosa che naturalmente lo lascerebbe in corsa per portarsi in doppia cifra nel 2014. Più “immediati” gli altri obiettivi: quello di centrare il record di punti, che naturalmente gli appartiene già (392 nel 2011) e per farlo dovrebbe vincere la gara. Poi, quello di vittorie stagionali: per adesso sono 12, il primato è rappresentato dalle 13 di Michael Schumacher che le ha fatte registrare nel 2004 con la Ferrari. Per il pilota Red Bull non ci sarà comunque la possibilità di centrare anche la miglior percentuale di sempre: quella appartiene ad Alberto Ascari, con il 75% di vittorie nel 1952. Poco male: con tutta probabilità Vettel riuscirà anche a ritoccare il vantaggio massimo sul secondo classificato, in questo caso Fernando Alonso. Ha al momento 147 punti di margine sullo spagnolo, male che gli vada (cioè vittoria di Alonso e zero punti per lui) si troverà con un +122 finale, cioè esattamente lo stesso distacco che aveva toccato nel 2011 su Jenson Button. Insomma, numeri da marziano per un pilota che già oggi può essere considerato uno dei migliori della storia. Ma in Brasile, oggi, altri piloti hanno qualcosa da dire: intanto ci sono quelli che smettono, come Mark Webber che passa ai prototipi dopo una vita in Formula 1, qui ha già vinto due volte e vuole la tripletta prima di lasciare. A smettere in un certo senso è anche Felipe Massa, che abbandona la Ferrari dopo tanti anni e, tra una foto celebrativa e un’intervista commossa, vuole congedarsi dalla Williams con una vittoria sul circuito di casa, anche per impressionare la Williams con cui correrà dal 2014. Non solo: la Rossa va ancora a caccia del secondo posto nel Mondiale costruttori, che per il momento è saldamente nelle mani della Mercedes: bisogna recuperare 15 punti di margine, le Frecce d’Argento chiaramente sono largamente favorite ma chissà che la pioggia non porti qualche sconvolgimento nei piani di Ross Brawn, che può contare su un Lewis Hamilton assetato di vittoria, cosa che quest’anno gli è capitata soltanto in Ungheria  (28 luglio) nonostante sia scattato per ben cinque volte dalla pole position. Infine, ci sono tutti quei piloti che sono in cerca di una squadra per il prossimo anno e dunque vorranno fare bella figura a Interlagos: su tutti Sergio Perez clamorosamente lasciato a piedi dalla McLaren, ma anche Nico Hulkenberg, Pastor Maldonado, Paul Di Resta. Tanti temi, per quella che sarà una festa di fine stagione. Non resta allora che dare spazio a quello che succede in pista: il Gran Premio del Brasile 2013 sta per cominciare…

 

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Pos No Driver Team Laps Time/Retired Grid Pts
1 1 Sebastian Vettel Red Bull Racing-Renault 71 Winner 1 25
2 2 Mark Webber Red Bull Racing-Renault 71 +10.4 secs 4 18
3 3 Fernando Alonso Ferrari 71 +18.9 secs 3 15
4 5 Jenson Button McLaren-Mercedes 71 +37.3 secs 14 12
5 9 Nico Rosberg Mercedes 71 +39.0 secs 2 10
6 6 Sergio Perez McLaren-Mercedes 71 +44.0 secs 19 8
7 4 Felipe Massa Ferrari 71 +49.1 secs 9 6
8 11 Nico Hulkenberg Sauber-Ferrari 71 +64.2 secs 10 4
9 10 Lewis Hamilton Mercedes 71 +72.9 secs 5 2
10 19 Daniel Ricciardo STR-Ferrari 70 +1 Lap 7 1
11 14 Paul di Resta Force India-Mercedes 70 +1 Lap 12
12 12 Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari 70 +1 Lap 17
13 15 Adrian Sutil Force India-Mercedes 70 +1 Lap 15
14 7 Heikki Kovalainen Lotus-Renault 70 +1 Lap 11
15 18 Jean-Eric Vergne STR-Ferrari 70 +1 Lap 8
16 16 Pastor Maldonado Williams-Renault 70 +1 Lap 16
17 22 Jules Bianchi Marussia-Cosworth 69 +2 Lap 21
18 21 Giedo van der Garde Caterham-Renault 69 +2 Lap 20
19 23 Max Chilton Marussia-Cosworth 69 +2 Lap 22
Ret 20 Charles Pic Caterham-Renault +13 Lap 18
Ret 17 Valtteri Bottas Williams-Renault +26 Laps 13
Ret 8 Romain Grosjean Lotus-Renault +69 Laps 6