Questa mattina a Maranello si è tenuta la presentazione della Ferrari F138, la nuova monoposto della scuderia italiana che sarà schierata nel Mondiale di Formula 1 di quest’anno con l’obiettivo di riportare alla Casa più titolata dell’automobilismo mondiale l’iride, che manca dal 2007. Naturalmente all’atteso evento hanno partecipato i vertici di Ferrari e Fiat, con il direttore della Gestione Sportiva Stefano Domenicali a fare gli onori di casa e il presidente Luca di Montezemolo che ha tenuto un lungo discorso che ha unito ricordi del passato alle sfide e agli impegni del presente e del futuro, oltre alle dichiarazioni dei due piloti Fernando Alonso e Felipe Massa, che hanno rilanciato le loro ambizioni per una stagione nella quale vorranno essere competitivi fin dalla prima gara (clicca qui per leggere di più su quello che è successo durante la cerimonia di presentazione della monoposto). Ma ora tutti vogliono capire come è questa nuova macchina – certamente più bella della precedente F2012 grazie all’eliminazione dello scalino sul muso che l’anno scorso era stato necessario realizzare – e soprattuto se sarà abbastanza competitiva per centrare l’obiettivo di “incrementare i numeri prestigiosi della nostra storia”, per utilizzare le stesse parole scelte da Domenicali. I primi responsi si avranno settimana prossima, quando tutte le scuderie di Formula 1 si confronteranno nella prima sessione di test invernali sulla pista di Jerez de la Frontera, intanto le prime cose che si sono potute osservare a vista d’occhio – e ricordando che questa non sarà certamente la versione definitiva della F138 – sono le pance che scendono vistosamente verso il basso, introducendo un retrotreno completamente rinnovato, con l’obiettivo di far scorrere l’aria al posteriore finalmente in maniera ottimale, e se possibile anche meglio rispetto alle intuizioni geniali sfornate da Adrian Newey sulle Red Bull tre volte campioni del Mondo nelle ultime tre stagioni. Un’auto “speranzosa” – come ha detto Montezemolo – per tre motivi: “Perché abbiamo profondamente rivisto cosa non ha funzionato nel 2012, per il netto cambio di organizzazione del lavoro interno e per la scelta di concentrarci su un un’unica galleria del vento, quella della Toyota”. Allora andiamo a vederla questa nuova Ferrari: nella prossima pagina troverete il video della presentazione di questa mattina.



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