Fernando Alonso si presenta a Shanghai per affrontare il Gran Premio della Cina, terzo appuntamento del Mondiale 2013 di Formula 1. Il morale è alto e gli obiettivi ambiziosi, anche se la prima necessità è dimenticare l’errore di Sepang. “Il nostro obiettivo qui è lottare per finire sul podio, con entrambe le vetture sarebbe ancora meglio”. In Cina ci saranno delle novità sulla : “Abbiamo avuto, così come credo la maggior parte delle squadra, il tempo necessario per realizzare alcuni aggiornamenti e sono ragionevolmente ottimista che quanto abbiamo portato qui dia i risultati che ci attendiamo”. Alonso liquida invece in poche parole l’argomento Malesia: “Nel corso di una stagione in Formula 1 tutti i piloti hanno almeno due o tre ritiri. Dobbiamo essere quindi preparati, ed esserlo anche per cogliere ogni opportunità e cercare di raccogliere il massimo dei punti possibili quando accade ai nostri rivali. È stato un peccato quel contatto alla seconda curva, ma per quanto riguarda la sosta o meno ai box, credo che ormai il danno fosse fatto. Adesso cercheremo di essere un po’ più attenti, di avere un po’ più di margine con la speranza che non accada più”. Vettel ha rallentato apposta per ostacolare lo spagnolo? Alonso non ci crede: “È impossibile. Ci sono 22 monoposto in pista e non sai quale traiettoria prenderanno i piloti dietro di te”. Contando anche la parte finale della scorsa stagione, è da quattro GP che Felipe Massa precede Fernando in qualifica: “Credo che stia facendo un lavoro fantastico – afferma il vice-campione iridato – e stia guidando al cento per cento. Però, parlare delle ultime quattro gare è un calcolo strano, che coinvolge gare dello scorso anno e di questa stagione, e le condizioni in qualifica a Melbourne e in Malesia non erano così normali”. Intanto, sono Red Bull e Mercedes nell’occhio del ciclone per i giochi di squadra: “Come pilota, si vuole sempre vincere, e fare di tutto per riuscirci. Comunque, quello che conta sono le priorità della tua squadra, quindi è difficile commentare o avere un’opinione su quanto fatto dalla Red Bull e dalla Mercedes nell’ultima gara senza sapere di cosa hanno parlato in precedenza. Ma quando si è in F.1 firmiamo un contratto con la squadra e abbiamo degli obblighi professionali nei confronti del nostro team, e qualche volta le persone confondono gli ordini di squadra con l’obbligo di fare il proprio lavoro. Un infermiere non può fare il medico e un portiere non può fare l’attaccante…” chiosa Alonso.