Per la Red Bull è stato un weekend molto negativo quello del Gran Premio della Cina a Shanghai. La gara non ha raddrizzato la situazione: per Sebastian Vettel la tattica di non girare sabato in Q3 per preservare le gomme tutto sommato ha funzionato, ma il quarto posto dietro ai tre grandi rivali non può soddisfare l’iridato in carica. Il tema delle gomme è però centrale in casa della scuderia anglo-austriaca. Il team principal Christian Horner ha infatti attaccato l’eccessivo degrado delle coperture Pirelli: “Non mi sembra giusto che i piloti debbano guidare al 70% delle loro possibilità per non compromettere la gara. Ma sono convinto che la Pirelli sia una grande azienda, capace di trovare una situazione”. Detto che il fornitore unico in realtà non ha fatto altro che adeguarsi alle richieste della Federazione, che ha voluto gomme che si consumassero più in fretta per garantire maggior spettacolo ai Gran Premi, resta vero che i pneumatici sono ormai la variabile determinante di una gara. Ancora peggio è andata a Mark Webber, che si è dovuto ritirare per il distacco di una gomma subito dopo una sosta ai box (e questo è costato una multa al team), sosta che per di più era stata dovuta all’incidente con la Toro Rosso di Vergne che all’australiano costerà tre posti di penalizzazione sulla griglia di partenza in Bahrain. Gara a dir poco disgraziata. Qualcuno ha persino ipotizzato che il ritiro sia dovuto a un complotto interno contro Webber: “Cose senza senso”, ha tagliato corto Horner.



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