Nuova puntata sul tormentone gomme in Formula 1. Detto che il patron Bernie Ecclestone ha pubblicamente difeso il lavoro della Pirelli in una intervista con Niki Lauda, ribadendo che c’è stata una precisa richiesta di gomme che durassero poco (“Ho chiesto io alla Pirelli di fare gomme che durassero meno della metà di un Gran Premio, perché abbiamo bisogno dei pit stop. Loro lo hanno fatto”), resta la curiosità di capire quali cambiamenti avverranno a partire dalla gara in Canada, il prossimo 9 giugno. La Pirelli sta sondando le scuderie per avere l’unanimità sui cambiamenti, che in realtà saranno minimi. Infatti non verranno toccate le mescole, e si interverrà solo sulla struttura degli pneumatici, che torneranno ad essere in kevlar per motivi di sicurezza. Inoltre, questo cambio sarà certo solo per le gomme posteriori. Per quelle anteriori, una decisione definitiva sarà presa solo dopo le prove libere di Montreal, dove saranno provate anche quelle in kevlar. Il dato più significativo è comunque che – non cambiando le mescole – non ci saranno cambiamenti rilevanti al numero di pit stop in gara. La linea del fornitore è chiara: solo una esplicita richiesta dei team di evitare Gp troppo caotici potrebbe far cambiare la situazione attuale. Ma questo difficilmente avverrà, perché naturalmente quei team (come Lotus e Ferrari) che sono riusciti a lavorare nel modo migliore per far durare più a lungo le gomme non vorranno perdere il vantaggio.



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