Il Gran Premio di Monaco 2013 rischia di essere ricordato soprattutto per il caso scoppiato a proposito dei test effettuati dalla Mercedes con le gomme Pirelli a Montmelò, nei giorni successivi alla gara spagnola. Infatti a Montecarlo ha vinto Nico Rosberg, al volante della monoposto tedesca le cui gomme hanno finalmente retto alla distanza, ed immediata è scattata la protesta ufficiale da parte di Ferrari e Red Bull. La situazione è un vero e proprio pasticcio, ma una cosa è certa: la vittoria del giovane tedesco figlio d’arte non è in dubbio, come si pensava ieri parlando di risultato sub-judice. Nessuno toglierà a Rosberg la sua vittoria, ma ci potranno comunque essere strascichi. Ricordiamo che il regolamento prevede che i test durante la stagione siano possibili soltanto con monoposto di almeno due anni fa (quindi del 2011) e non con i piloti ufficiali. C’è però un accordo risalente al mese di marzo, secondo cui ogni team può fare 1000 km di test per le gomme, e la Pirelli ha precisato di non avere fornito ulteriori indicazioni sugli pneumatici alla Mercedes rispetto a quelle in possesso degli altri team. La Casa tedesca sostiene di avere semplicemente messo a disposizione la vettura, ma c’è naturalmente chi pensa che in quella circostanza sia stata provata la sospensione posteriore usata poi a Montecarlo. Di certo una situazione confusa, dovuta a questo accordo che di fatto infrange l’articolo 22.4 H del regolamento sportivo, quello che disciplina i test. Un caos che non fa bene alla Formula 1.



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