Tanto rumore per nulla. Il processo contro la Mercedes e la Pirelli per il caso dei test segreti effettuati sul circuito del Montmelò dal 15 al 17 maggio per testare le gomme del fornitore italiano con la vettura 2013 della scuderia tedesca e i suoi piloti titolari, Lewis Hamilton e Nico Rosberg, si chiude con una semplice “ammonizione” per Mercedes e Pirelli e con l’esclusione della Casa tedesca dalla sessione di test riservati ai giovani piloti. Sostanzialmente dunque assolta la scuderia, che pure ha violato l’articolo 22 del regolamento sportivo che prevede appunto il divieto di effettuare prove con la monoposto attuale durante il Mondiale di Formula 1. Questa è stata la decisione presa dal Tribunale Internazionale della (Federazione Internazionale dell’Automobile), che si è riunito ieri a Parigi e che ha emesso questa sentenza dopo un giorno di discussioni fra i cinque componenti della giuria, guidata dal presidente Edwin Glasgow. Si può dunque affermare che ha vinto la linea difensiva della Mercedes, cioè che questi test fossero da considerare come un’iniziativa interamente voluta dalla Pirelli – che paga con l’ammonizione per avere alterato il corretto svolgimento delle competizioni sportive – senza che la Mercedes ne traesse benefici, cosa che certamente non sarà gradita da Red Bull e Ferrari, dalla cui denuncia era iniziata questa vicenda, emersa nel giorno del Gran Premio di Monaco vinto proprio da Rosberg. Il Tribunale reputa quindi che escludere la Mercedes dai test che gli altri team effettueranno dal 17 al 19 luglio a Silverstone con giovani piloti (come la stessa Mercedes aveva proposto a titolo riparatorio) debuttanti sia una compensazione sufficiente per le prove già effettuate dalla Mercedes, ma è probabile che le parti insoddisfatte possano ricorrere in appello. Non potranno però essere Ferrari o Red Bull a farlo, ma solamente la FIA: le polemiche sono destinate a proseguire nel Circus… (Mauro Mantegazza)