In Formula 1 continua a tenere banco il caso del test della Mercedes con le gomme Pirelli prima del Gran Premio di Monaco. Detto che fra oggi e domani arriverà la decisione di Jean Todt sul rinvio a giudizio (quasi certo) del team tedesco davanti al Tribunale internazionale della Fia, oggi fanno notizia le parole di Chris Horner in una intervista che il team principal della Red Bull ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport. Horner accusa in modo molto diretto la Mercedes, ma anche la Pirelli: “Ci sono delle regole da rispettare e pensiamo che la Mercedes, facendo tre giorni di test di gomme con la vettura attuale, le abbia violate. Perciò abbiamo fatto una protesta. Non sono stati rispettati gli accordi fra i team e il regolamento sportivo. E la Pirelli, in quanto fornitore, aveva la responsabilità di far provare i suoi pneumatici nel rispetto delle norme. Se si agisce in segreto, si vuole nascondere qualcosa. Altrimenti perché i piloti avrebbero usato un casco diverso da quello abituale? Con le restrizioni attuali, girare tre giorni e 1000 chilometri ti consente di capire molte cose. Sono arrivati a Montecarlo con un degrado molto più basso del solito”. Horner invece assolve la Ferrari (“ha provato con una vettura vecchia di due anni e non con i piloti titolari”), poi analizza quanto incidono le gomme nella F1 di oggi: “Sono particolarmente sensibili. Su certe piste, con curve veloci ad alto carico, tendiamo a stressarle di più. La chiave è sposarle con la vettura. Ma è vero che il fattore gomme oggi conta troppo”. Infine qualche accenno al futuro: “Nel ripartiremo da un foglio bianco. Nuovi motori V6 turbo e la chiave, con soli 100 litri nel serbatoio, saranno i consumi. E’ prematuro parlare di Kimi Raikkonen: dopo appena sei gare non parliamo dei piloti che avremo”.



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