Pretattica? E cos’è? Saranno queste probabilmente le prime parole venute alla mente di Sebastian Vettel dopo i risultati delle due sessioni di prove libere disputate oggi sulla ostica pista dell’Hungaroring, alle porte di Budapest (clicca qui per la cronaca e i risultati). Quelle del venerdì sono solitamente giri di pista utilizzati per trovare il feeling con l’asfalto, verificare gli assetti, provare le diverse configurazioni della vettura e le mescole dei pneumatici. Non necessariamente per trovare il tempo migliore. Tutto vero, ma a Seb probabilmente non lo ha detto nessuno. E lui, come al solito di questi tempi, che siano Gran Premi, “Young Test” o prove libere, arriva, sale in macchina e segna il miglior tempo. Nonostante un piccolo intoppo con il raffreddamento dei freni che ha impedito al Campione del Mondo in carica di completare il programma di lavoro prefissato. Azzardare una previsione su come finirà una gara dopo le prove libere, specie di questi tempi, non è salutare perché si rischiano figuracce, ma in effetti la sensazione forte è quella che domenica il copione sia simile a quello visto nelle ultime gare. Vettel davanti e gli altri a inseguire. In più, la Red Bull conferma la sua solidità anche su una pista lenta come quella di Budapest con il secondo tempo doppiamente confermato di Webber. Un copione che sembra rispettato anche con le Lotus, che così come in Germania, si confermano, almeno sul giro secco, le più vicine alle vetture del magnate delle bibite energetiche Mateschitz: Kimi Raikkonen e Romain Grosjean si sono mantenuti in scia a Webber e costantemente davanti alla Ferrari. Che comunque hanno avuto, nel complesso, una prima giornata promettente. Su una pista storicamente poco favorevole al Cavallino, Fernando Alonso ha trovato un assetto interessante fin da subito, lavorando sul passo gara e trovando tempi già vicini ai migliori. Sarà un week-end particolare per l’asso asturiano della Ferrari, sia per il “lutto al braccio” che porterà in corsa – testimoniato dalle foto diffuse ieri su Twitter insieme con il connazionale Pedro De La Rosa, collaudatore della Rossa – in seguito al tragico incidente ferroviario di Santiago di Compostela, sia perché ricorderà bene la sua prima vittoria in carriera che ottenne esattamente dieci anni fa proprio sul tormentato circuito di Budapest. Fernando e Felipe Massa non potranno puntare solo sul “passo gara”, come in Germania risparmiandosi per le prove, ma vista l’importanza della posizione in griglia su un tracciato in cui i sorpassi sono molto difficili, dovranno cercare di sparare tutte le cartucce in prova. Due parole ancora sulle enigmatiche Mercedes, anonime per adesso, ma in linea generale sempre imprevedibili. Probabilmente sarà più chiaro domani se le Frecce d’Argento saranno quelle velocissime di Silverstone o quelle scialbe del Nurburgring. Tutti gli altri, con ogni probabilità, staranno alla finestra per sfruttare qualche inattesa occasione.



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