A Budapest la pole position del Gran Premio d’Ungheria 2013 di Formula 1, decimo appuntamento del Mondiale, è andata al britannico Lewis Hamilton. Il pilota della Mercedes ha preceduto per pochi centesimi il tedesco Sebastian Vettel, che appariva nettamente favorito ma che non è riuscito a tirare fuori il massimo dalla sua Red Bull nel giro decisivo, suscitando l’entusiasmo di chi ottiene un successo insperato quando dal box comunicano ad Hamilton la pole. In seconda fila un Romain Grosjean decisamente positivo per tutta la sessione al volante della sua Lotus e poi Nico Rosberg con la seconda Mercedes. Per trovare Fernando Alonso bisogna scendere in quinta posizione, in linea con gli standard abituali della Ferrari in qualifica, anche se questa non è una buona notizia all’Hungaroring, una pista sulla quale è storicamente molto difficile sorpassare. Lo stesso discorso vale per Kimi Raikkonen, che scatterà al suo fianco dalla sesta posizione, e per Felipe Massa, settimo con la seconda Ferrari. Sarà molto importante la prima curva, nella quale potrebbe già decidersi l’esito della gara, e poi naturalmente il degrado delle gomme, che si annuncia alto con le roventi temperature di questo week-end magiaro.
Bel tempo e gran caldo sulla pista dell’Hungaroring, come da previsioni. I primi venti minuti delle prove ufficiali vedono come al solito soprattutto la battaglia fra i piloti dei team minori per evitare di venire eliminati subito. Impresa senza speranze per Caterham e Marussia, con la soddisfazione per il primo team di lasciare l’ultima fila per intero ai rivali, ma le due vittime principali sono stati Esteban Gutierrez (Sauber) e Paul Di Resta, che con la Force India ci aveva abituati a prestazioni migliori nelle qualifiche. Per il resto, da segnalare che anche i top team hanno utilizzato le gomme morbide, risparmiando invece quelle più dure. Il miglior tempo era stato realizzato da Nico Rosberg, che ha chiuso la sua migliore prestazione con il tempo di 1’20”350, precedendo di soli 13 millesimi il compagno di squadra Hamilton. Completano i primi cinque Grosjean, Vettel e Alonso: pur se in posizioni diverse, questa Q1 ci aveva già indicato i migliori cinque della griglia di partenza. Guai invece fin dall’inizio per Mark Webber, solo tredicesimo a causa di problemi con l’elettronica connessa al cambio.



Il secondo turno delle prove ufficiali del Gp Ungheria non ha riservato clamorose sorprese se non l’eliminazione di Jenson Button, che all’Hungaroring ha vinto due volte in carriera. Ma con la McLaren del 2013 non si può dire che questa sia una notizia clamorosa. Per il resto hanno finito qui le loro qualifiche le due Williams, la seconda Sauber e la seconda Force India, oltre alla Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, ancora una volta dietro a Daniel Ricciardo. Tra i big ancora una volta si erano classificati davanti a tutti Rosberg ed Hamilton, con il tedesco (1’19”778) a precedere l’inglese di meno di un decimo. Ma Vettel – pur fermandosi al terzo posto – aveva impressionato perché il suo 1’19”992 era arrivato nell’unico tentativo effettuato, in modo da risparmiare un treno di gomme morbide per la Q3. Proseguono i guai di Webber, che è riuscito a strappare un posto fra i primi dieci pur non potendo utilizzare il kers, mentre è da sottolineare la qualificazione di Sergio Perez, dopo lo splendido lavoro dei suoi meccanici per riparare la vettura che era stata seriamente danneggiata in un incidente nelle prove libere.
La lotta per la pole position è appassionante fin da subito: Vettel stampa subito un gran bel tempo sfruttando il treno supplementare di gomme morbide, e sembra mettere immediatamente una seria ipoteca sulla prima posizione. Sarà così fino alla bandiera a scacchi, ma il rush finale regala emozioni: Hamilton e Grosjean insidiano la pole, ma solo l’inglese riesce a battere il tedesco. Un fantastico sabato per la Mercedes, anche se Rosberg è apparso in ombra proprio nel momento decisivo e soprattutto anche se ci sono seri dubbi sulla tenuta delle gomme alla distanza per le Frecce d’argento, che a Budapest sembrano essere tornate a soffrire di questo loro problema congenito. Per la Ferrari buone prestazioni, ma ancora una volta in Q3 è mancato qualcosa per lottare per le primissime posizioni. Quattro decimi di distacco sono più di quanto era stato nelle sessioni precedenti, ma la Rossa quando c’è da tirare fuori la prestazione estrema perde sempre qualche colpo. Da segnalare che Perez è nono ma ha fatto il tempo con le gomme più dure, con le quali potrà iniziare la gara, mentre Webber ha dovuto gettare la spugna: nessun giro, i guai a cambio e kers lo condannano alla decima posizione sulla griglia di partenza della gara che scatterà domani alle ore 14.00. (Mauro Mantegazza)

Pos No Driver Team Q1 Q2 Q3 Laps
1 10 Lewis Hamilton Mercedes 1:20.363 1:19.862 1:19.388 15
2 1 Sebastian Vettel Red Bull Racing-Renault 1:20.646 1:19.992 1:19.426 12
3 8 Romain Grosjean Lotus-Renault 1:20.447 1:20.101 1:19.595 15
4 9 Nico Rosberg Mercedes 1:20.350 1:19.778 1:19.720 16
5 3 Fernando Alonso Ferrari 1:20.652 1:20.183 1:19.791 15
6 7 Kimi Räikkönen Lotus-Renault 1:20.867 1:20.243 1:19.851 17
7 4 Felipe Massa Ferrari 1:21.004 1:20.460 1:19.929 15
8 19 Daniel Ricciardo STR-Ferrari 1:21.181 1:20.527 1:20.641 14
9 6 Sergio Perez McLaren-Mercedes 1:21.612 1:20.545 1:22.398 16
10 2 Mark Webber Red Bull Racing-Renault 1:21.264 1:20.503 No time 13
11 15 Adrian Sutil Force India-Mercedes 1:21.471 1:20.569 17
12 11 Nico Hulkenberg Sauber-Ferrari 1:21.028 1:20.580 13
13 5 Jenson Button McLaren-Mercedes 1:21.131 1:20.777 10
14 18 Jean-Eric Vergne STR-Ferrari 1:21.345 1:21.029 12
15 16 Pastor Maldonado Williams-Renault 1:20.816 1:21.133 15
16 17 Valtteri Bottas Williams-Renault 1:21.135 1:21.219 13
17 12 Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari 1:21.724 11
18 14 Paul di Resta Force India-Mercedes 1:22.043 11
19 20 Charles Pic Caterham-Renault 1:23.007 8
20 21 Giedo van der Garde Caterham-Renault 1:23.333 7
21 22 Jules Bianchi Marussia-Cosworth 1:23.787 8
22 23 Max Chilton Marussia-Cosworth 1:23.997 8

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