L’incidente di cui è rimasto vittima Michael Schumacher lo scorso 29 dicembre ha scatenato una vera e propria gara di solidarietà da parte dei tantissimi tifosi di Schumi sparsi per il mondo. Naturalmente, la maggior parte di loro sono tifosi anche della Ferrari, dato che il pilota tedesco ha scritto tante pagine leggendarie nella storia della Scuderia di Maranello: infatti, tantissime sono le manifestazioni d’affetto per Michael che stanno arrivando al sito Internet ufficiale della Ferrari da parte di chi “ha condiviso e lavorato con lui undici anni in Rosso e da chi lo ha sempre sostenuto in tutto il mondo: i tifosi ferraristi”, come si può leggere nel messaggio che la Ferrari ha dedicato per presentare una nuova iniziativa dedicata appunto al sette volte campione del Mondo di Formula 1. Dunque alla Ferrari stanno arrivando gesti, parole, pensieri che testimoniano quanto Michael sia entrato nel cuore di chi “ama e vive di Ferrari”, a conferma di quale importanza abbia avuto il tedesco nella storia del Cavallino Rampante grazie a 72 Gran Premi vinti e cinque titoli mondiali conquistati (oltre a sei Costruttori). La Ferrari allora ha pensato di raccogliere, anche attraverso i canali Twitter e Facebook della Scuderia, tutti questi messaggi e di pubblicarne alcuni su una speciale bacheca, inaugurata dall’ex compagno di squadra Felipe Massa. Il neo-pilota della Williams ha lasciato Maranello dopo otto stagioni, ma naturalmente questo non gli impedisce di scrivere alcune righe speciali dedicate a Schumi: “Caro Michael, mio grande amico, hai fatto tanto per la mia carriera e prego per te ogni giorno. Ho corso nella mia gara di kart con il tuo nome sulla visiera del mio casco, ma ora ti voglio vedere forte più che mai, cosi come sei sempre stato! Ti abbraccio forte!”.
Si attendono ancora novità sulle condizioni di salute di Michael Schumacher, ricoverato dallo scorso 29 dicembre dopo l’indicente sciistico occorso sulle nevi di Meribel. Tenuto in coma farmacologico, il problema riguarda adesso le condizioni nelle quali l’ex pilota si sveglierà: al momento siamo arrivati al giorno numero 24(compreso il 29 dicembre), l’ultimo comunicato è della scorsa settimana e per il momento le cose rimangono stabili. Intanto però ha parlato Jean-Marc Orgogozo, professore di neurologia all’università di Bordeaux: al quotidiano transalpino “Le Point” ha detto che “ogni giorno che Schumacher passa in coma, si riduce la possibilità che la situazione migliori”. Dunque c’è pessimismo: il tedesco non dovrebbe più essere in pericolo di vita, ma come avevamo già appreso nei giorni scorsi il problema riguarda ora qualche complicazione legata a paralisi e problemi nel linguaggio.
In attesa di novità sulle condizioni di salute di Michael Schumacher, sempre in coma farmacologico a seguito del suo incidente sugli sci (abbiamo ormai oltrepassato le tre settimane), continuano ad arrivare atti di solidarietà e messaggi di speranza da parte di personaggi pubblici. L’ultimo è stato di Joachim Deckarm, di cui si era già parlato: uno dei migliori giocatori di pallamano al mondo, se non il migliore, nel 1979 a causa di uno scontro con un avversario aveva riportato un trauma cranico-cerebrale, restando in coma per 131 giorni. Oggi è su una sedi a rotelle ma, a parte questo, sta benissimo; e, pochi giorni dopo l’incidente occorso al suo connazionale, aveva detto che la situazione gli ricordava la sua. Due giorni fa Deckarm ha festeggiato il suo sessantesimo compleanno: a Saarbrucken si sono radunati tanti giocatori di quell’epoca, e anche alcuni che sono ancora in attività. Oltre 100 ospiti hanno visitato il grande ex, tra cui anche la squadra che nel 1978 ha vinto la Coppa del Mondo. “La speranza è l’ultima a morire”, ha ripetuto Deckarm, “l’importante è che la famiglia ti stia vicino”. E sul fatto che oggi l’ex giocatore sia un esempio di positività dopo il trauma ha pensato anche il presidente della Federazione tedesca di pallamano, Bernhard Bauer: “Joachim è un esempio di una lotta instancabile”, ha detto. E a fargli eco lo stesso Deckarm ha aggiunto di non essere mai caduto in depressione dopo essersi svegliato dal coma. Ha detto la sua anche Nicole Rosche, che lo ha in cura e lo vede tutti i giorni. “E’ un paziente molto piacevole”. Un paziente che non viene mai lasciato solo, se non di notte (ma è dotato di un pulsante per le chiamate di emergenza). La fondazione tedesca Sports Aid stanzia circa 70.000 Euro l’anno per le sue cure.