Michael Schumacher sta lottando per rimanere in vita. La caduta sulla maledetta pista di Maribel del 29 dicembre lo tiene sospeso. È la gara più importante della sua vita. Ieri, venerdì 3 gennaio, ha compiuto 45 anni. i fan di tutto di tutte le latitudini gli hanno fatto doppiamente gli auguri e su Youtube si sprecano i video che ripercorrono la sua strepitosa carriera. Uno tra i tanti, “Life is a race”, prima di concludersi con una carrellata di messaggi di sostegno da tutto il mondo della formula 1 e dello sport, ripercorre la sua avventura sulla monoposto: gli esordi con la Benetton di Flavio Briatore, la vittoria a Montecarlo (una delle tante), gli incidenti, il passaggio alla Ferrari e il trionfo con la rossa, portando il Cavallino sul tetto del mondo. La rabbia e il faccia a faccia storico con David Coulthard (in Belgio nel ’98), gli abbracci con Jean Todt e i meccanici. Tutta una carriera (7 titoli mondiali: due in Benetton e 5 consecutivi, dal 2000 al 2004 in Ferrari), fino al grande ritorno, dopo la pausa, in Mercedes. E quel gradino più alto del podio dove ha spesso messo i piedi e alzato le mani alte al cielo. E quante bottiglie di champagne stappate: speriamo tutti di stapparne una anche noi il giorno della sua guarigione.
La giornata del compleanno di Michael Schumacher è finita con l’ennesima sorpresa da parte dei tifosi per il loro campione. Infatti, ieri sera sull’ospedale di Grenoble, dove il sette volte campione del Mondo di Formula 1 è ricoverato in coma fin da domenica scorsa dopo l’incidente sugli sci, è stato proiettato un messaggio di incoraggiamento dove si poteva leggere (in inglese): “45 Schumi. Stay strong! Keep fighting!” (45 Schumi. Forza! Continua a lottare!). Tutto questo al termine di una giornata in cui la città francese era stata letteralmente presa d’assalto dagli appassionati che hanno voluto in ogni modo dimostrare la loro vicinanza all’ex pilota della Ferrari, con un affetto che ha “commosso fino alle lacrime” (come si legge nel comunicato di ringraziamento) i familiari di Schumi. Naturalmente questa ultima sorpresa è stata ampiamente fotografata e ripresa, tanto da venire pubblicata anche sul profilo Twitter ufficiale dell’ex pilota @SchumiOfficial. Oggi la situazione è tornata normale, anche se non manca mai la presenza di tante persone al fianco dei familiari, e nella giornata odierna possiamo citare le visite dell’ex collaudatore della Ferrari Luca Badoer e del presidente della Fia Jean Todt, due componenti della scuderia di Maranello negli anni dei tanti trionfi del Kaiser di Kerpen. Per avere notizie ufficiali sulle condizioni del campione, invece, bisognerà attendere lunedì, quando è in programma il prossimo bollettino ufficiale.
Solo lunedì arriveranno aggiornamenti ufficiali sulle condizioni di Michael Schumacher, sempre ricoverato in coma all’ospedale di Grenoble dopo l’incidente sugli sci di domenica scorsa. Intanto però è doveroso sottolineare che Schumi deve combattere una battaglia resa ancora più difficile dalle conseguenze della caduta in moto a Cartagena del 2009, quando il sette volte campione del Mondo di Formula 1 si esibiva spesso in sella a moto Superbike, partecipando pure ad alcune gare minori. In seguito a quella caduta in Spagna l’ex pilota della Ferrari fu curato presso la Sportklinik di Bad Nauheim, e oggi il noto giornale tedesco Bild ha intervistato Johannes Peil, che è il responsabile di questa clinica. Peil ha dichiarato che in quella occasione Schumi aveva riportato danni alla parte sinistra del cervello, con l’arteria vertebrale sinistra che si era rotta come conseguenza della caduta dalla moto. Il sangue irrorato dall’arteria destra, di maggior portata, aveva permesso di non compromettere l’afflusso al cervelletto, responsabile della motricità, e Schumacher aveva così potuto cavarsela senza grossi problemi. Oggi invece la sfida che sta affrontando è decisamente più difficile.
Sulla situazione di Michael Schumacher, sempre ricoverato in coma all’ospedale di Grenoble dopo l’incidente sugli sci di domenica scorsa, ha parlato anche Robert Kubica: “Mi sono trovato in una situazione simile, i media possono giocare un ruolo importante in un momento difficile per Schumacher e la sua famiglia. Quando ho subito l’incidente di rally in molti si sono domandati se potevo evitarlo”. L’ex pilota polacco di Formula 1 ha voluto commentare così la situazione di Schumi, e parla sicuramente con cognizione di causa, visto che anche la carriera di Robert Kubica è stata caratterizzata da alcuni gravi infortuni, e proprio come per il sette volte campione del Mondo il più grave non è accaduto su un circuito automobilistico. Kubica infatti rimase vittima di un grave incidente nel corso della Rally Ronde di Andora, in Liguria, nel febbraio 2011, incidente che ha posto fine ad una carriera molto promettente in Formula 1. Il polacco era nel mirino della Ferrari, invece rischiò la vita mentre dava sfogo alla sua passione per i rally, situazione che può essere paragonata a quella di Schumacher con lo sci, anche se naturalmente nel caso del tedesco l’incidente è arrivato a carriera agonistica ormai finita: anche allora ci furono polemiche sui rischi eccessivi che i piloti si prendono fuori gara. L’auspicio è che naturalmente Schumi possa riprendersi e tornare ad una vita normale, proprio come è successo a Kubica che nel 2013 ha vinto il Mondiale di rally nella categoria Wrc-2.
A dare gli ultimi aggiornamenti sulle condizioni di salute di Michael Schumacher ha provveduto pochi minuti fa la portavoce dell’ex pilota, Sabine Kehm. Ecco dunque le sue dichiarazioni: “Le condizioni sono critiche, ma comunque stabili. Lo stato di salute dunque non è cambiato”, facendo così brevemente il quadro della situazione di Schumi. La Kehm poi ha voluto puntualizzare diversi aspetti di cui si è parlato in questi giorni: “Qualsiasi notizia sulla salute di Schumacher che non arrivi dai medici che lo hanno in cura è da considerarsi non valida ed è una pura speculazione”, mettendo così un freno alle indiscrezioni, che comunque inevitabilmente proseguiranno perché la famiglia e i medici hanno deciso che non ci saranno nuove conferenze stampa fino a lunedì. Inoltre, la portavoce ha voluto precisare in merito alla vicenda della telecamera posta sul casco del sette volte campione del Mondo di Formula 1 al momento dell’incidente sulle nevi di Meribel, domenica scorsa. Si era infatti diffusa la voce che la famiglia avesse voluto in un primo tempo trattenerla e non consegnarla alla polizia: ipotesi duramente smentita dalla Kehm, che ha dichiarato come la telecamera sia stata consegnata volontariamente agli inquirenti da parte della famiglia dell’ex pilota Ferrari. Infine, la portavoce di Schumacher ha voluto fare un appello ai mass media e a tutti coloro che seguono questa vicenda: “Per favore, rispettate la vita privata della famiglia”.
Continuano intanto le indagini sull’incidente di cui è stato vittima Michael Schumacher domenica scorsa a Meribel, sulle Alpi francesi, da parte della procura di Albertville, competente per territorio. Ieri sono stati sentiti diversi testimoni del fatto, e all’ospedale di Grenoble è stato interrogato anche Mick, il figlio 14enne di Schumi e della moglie Corinna, appunto in qualità di testimone della caduta. Oltre a lui è stato sentito anche un amico del ragazzo, anch’egli vicino al sette volte campione del Mondo di Formula 1 al momento del tragico incidente. Le loro versioni sono state poi esaminate da un’agente donna della polizia giudiziaria e da un suo collega sciatore adibito al controllo delle piste. Certamente le testimonianze dei vari testimoni del fatto, a cui si potranno anche aggiungere le eventuali riprese dal casco, potranno aiutare a fare definitivamente chiarezza sulla dinamica dell’incidente, sulla quale fino ad oggi continuano a circolare varie ipotesi.
Il grande afflusso di tifosi di Michael Schumacher a Grenoble, ieri, in occasione del quarantacinquesimo compleanno di Schumi, ha commosso la famiglia del sette volte campione del Mondo di Formula 1, che è stata sorpresa dall’affetto dimostrato dagli appassionati e in particolare dai numerosissimi tifosi della Ferrari giunti nella città francese proprio per dimostrare la loro vicinanza al campione che tante gioie ha regalato loro nel corso della sua carriera. Ecco perché la famiglia ha voluto pubblicare sul sito Internet ufficiale dell’ex pilota un sentito ringraziamento. Si può leggere: “Siamo sopraffatti dalla commozione, fino alle lacrime per il vostro affetto. L’incredibile affetto dimostrato oggi dai tifosi Ferrari all’esterno dell’ospedale ci ha completamente sopraffatto e commosso fino alle lacrime. Siamo profondamente grati per questo e anche per tutti i commoventi e sentiti auguri a Michael perché si riprenda presto, che ci hanno raggiunto da tutto il mondo”. Centinaia di chilometri percorsi, una notte in autostrada con cappelli, giubbotti, sciarpe e bandiere della scuderia di Maranello (compreso il bandierone del club di Caprino Bergamasco, quello che si vede sempre sotto al podio di Monza) per essere anche fisicamente vicini a Schumi e dare forza anche ai suoi familiari, per un buon compleanno che certo non sarà dimenticato.
Un episodio spiacevole si collega alla battaglia di Michael Schumacher per la vita. Infatti, ignoti hacker hanno diffuso su Facebook un finto video dell’incidente di cui è rimasto vittima l’ex pilota di Formula 1 a Meribel, ma chi apre il link corre il rischio di infettare il proprio computer con un trojan. Il video è in francese, ma l’allarme è stato lanciato anche in Germania: si vede uno sciatore vestito di rosso che si esibisce in una discesa spericolata su un ripido pendio, ma chi clicca sul link proposto non avvia il video promesso sul momento dell’incidente, bensì viene indirizzato su un sito esterno, con un trojan che spia gli accessi ai servizi bancari online e che non è ancora rilevato da tutti i programmi antivirus attuali. Un rischio dunque piuttosto elevato, contro il quale è scattata una vera e propria mobilitazione sulla Rete, indignata per il bieco sfruttamento della solidarietà mondiale che in questi ultimi giorni sta circondando il campione ex Ferrari, che proprio ieri ha compiuto 45 anni. Domenica si erano diffuse on-line voci incontrollate sulla morte di Schumacher (clicca qui per il commento del nostro direttore), con tanto di gruppi su Facebook già intitolati Schumacher RIP (o simili), ora siamo arrivati alla vera e propria truffa, particolarmente spiacevole perché specula sulla vita di un essere umano. Per tutti gli utilizzatori del social network, il consiglio è quello di fare grande attenzione ai link sui quali si può cliccare: aprire solo quelli di cui si è sicuri resta la migliore difesa contro gli attacchi informatici.