Le parole degli inquirenti che stanno indagando sull’incidente di cui Michael Schumacher è rimasto vittima lo scorso 29 dicembre hanno alleggerito la posizione dei gestori delle piste di Meribel dove si è verificato lo sfortunato episodio, visto che il procuratore di Albertville, Patrick Quincy, ha dichiarato che la sicurezza in pista era conforme alle leggi francesi visto che vi erano dei paletti a delimitarne il bordo, e che caso mai ad ingannare Schumi sarebbe stato il leggero strato di neve fresca che ricopriva le rocce in una situazione che globalmente era di scarso innevamento. Tuttavia questa posizione non è condivisa da tutti gli esperti: ad esempio, un poliziotto italiano addetto al soccorso piste interpellato oggi dalla Gazzetta dello Sport ritiene che proprio a causa dello scarso innevamento si sarebbe dovuto segnalare meglio il bordo della pista: “La sicurezza è dinamica, va valutata giorno per giorno e ora per ora. Ciò che va bene il 16 dicembre può non essere più vero un mese dopo. Se c’era poca neve bisognava chiudere il passaggio, e non è stato fatto”. Proseguendo le indagini, i gestori torneranno sotto accusa?



La conferenza stampa tenuta ieri dagli inquirenti che stanno indagando sull’incidente di cui Michael Schumacher è rimasto vittima lo scorso 29 dicembre ha confermato la dinamica dell’episodio, sulla quale ormai non ci sono più dubbi. Oggi il noto quotidiano tedesco Bild ha pubblicato una immagine con la ricostruzione (clicca qui per leggere l’articolo): nella vignetta si può quindi vedere il sette volte campione del Mondo di Formula 1 che entra nel tratto di fuoripista fra i due percorsi che scendono praticamente affiancati l’uno all’altro (resta ancora da chiarire il perché di questo suo gesto) sulle nevi di Meribel, va a sbattere con gli sci contro una roccia, perde l’equilibrio e finisce contro un altro masso proprio con la testa, un duro impatto che ha causato tutto quello che sappiamo, anche se fortunatamente ormai possiamo considerare Schumi fuori pericolo di vita, per la gioia di tutti i tifosi e gli appassionati che hanno nel cuore il pilota tedesco dopo i suoi tanti successi al volante della Ferrari.



La conferenza stampa degli inquirenti che stanno indagando sull’incidente di cui Michael Schumacher è rimasto vittima lo scorso 29 dicembre ha confermato quello che ormai sembrava già abbastanza chiaro a tutti: il sette volte campione del Mondo di Formula 1 ha pagato quella che è stata una tragica fatalità per la quale non sembrano emergere responsabilità penalmente rilevanti da parte di nessuno, compreso lo stesso ex pilota della Ferrari che stava infatti sciando ad una velocità “moderata, adeguata alle sue abilità di sciatore esterno”, come hanno detto appunto stamattina gli inquirenti. Una conferma autorevole a queste parole arriva da Kristian Ghedina. Il celebre ex discesista azzurro, richiesto di un commento sulla vicenda, si è infatti espresso così parlando con l’agenzia Adnkronos: “Se tu inciampi e perdi il controllo dello sci e il corpo ti fa da frusta ti puoi fare molto male anche a 20-30 all’ora o addirittura ‘da fermo’, figuriamoci se finisci a sbattere contro un sasso”. Ghedina si era espresso in modo favorevole a Schumacher già subito dopo il tragico incidente sulle nevi di Meribel, quando molti ritenevano ancora che Schumi stesse sciando in modo spericolato, ora invece è stato dimostrato che la posizione corretta era un’altra, così Ghedina può ribadire: “Io ne ero convinto da subito, Schumacher è uno sciatore esperto e uno che non prende rischi eccessivi, ancor di più visto che stava sciando con il figlio”.  



Questa mattina si è tenuta un lunga conferenza stampa della Procura di Albertville, che ha fatto il punto sulle indagini relative all’incidente di cui è rimasto vittima Michael Schumacher. Ora è disponibile il video: gli inquirenti francesi hanno parlato per oltre mezz’ora, anche se a dire il vero non sono state rivelate particolari novità. Di fatto sono state confermate le indiscrezioni circolanti in questo giorno, in particolare sulla dinamica del fatto, che si configura sempre più come una fatalità. Infatti il procuratore Patrick Quincy ha dichiarato che l’ex pilota di Formula 1 procedeva a velocità moderata e adeguata a uno sciatore esperto come lui, mentre al momento non sono state accertate responsabilità nemmeno da parte dei gestori della pista. Le indagini comunque proseguono: nei prossimi giorni infatti arriveranno i risultati delle perizie che sono state ordinate sugli sci e sul casco che Schumi indossava al momento dell’impatto. 

Il campione del mondo in carica di Formula 1 Sebastian Vettel ha voluto augurare una pronta guarigione a Michael Schumacher tramite una lettera aperta pubblicata sul noto giornale tedesco Bild. Vettel in questo modo ha espresso tutta la sua vicinanza e solidarietà alla famiglia dell’ex pilota, che per il più giovane connazionale è sempre stato un modello ed un esempio, anche se ora proprio il pilota della Red Bull minaccia di insidiare i tanti record detenuti attualmente da Schumi. Rivolgendosi in forma diretta al sette volte campione del Mondo, Vettel ha detto: “Se c’è qualcuno capace di realizzare l’impossibile quello sei tu, fallo di nuovo, ti prego, per favore”. Parole molto sentite da parte del nuovo fuoriclasse del Circus, che tiene la Germania sempre ai vertici dell’automobilismo mondiale. Vettel ha ricordato il momento in cui ha appreso la notizia dell’incidente sugli sci di Schumi: “Sono rimasto sconvolto quando me l’hanno detto. Mi sono tornati in mente tanti momenti passati assieme a lui. Non posso dimenticare il primo incontro, quando lui aveva appena vinto il suo primo Mondiale. Venne ad assistere ad una gara di kart in Renania nel 1994, io avevo sette anni. Quando si presentò davanti a me non seppi cosa dirgli”. Ora invece lo sa, ed è un incoraggiamento davvero sentito per il mito della sua infanzia.

Patrick Quincy, procuratore di Albertville, ha parlato sull’indagine in corso sull’incidente di cui Michael Schumacher è rimasto vittima il 29 dicembre sulle nevi di Meribel. Secondo le parole del magistrato, l’inchiesta è in stato avanzato dopo le audizioni dei testimoni, i sopralluoghi e l’esame delle immagini della telecamera sul casco dell’ex pilota. Così è stato determinato con esattezza il punto della caduta e la sua distanza dalla pista, mentre è più difficile accertare con esattezza la velocità alla quale stava sciando il sette volte campione del Mondo di Formula 1, che in ogni caso appare appropriata per uno sciatore esperto come il tedesco. Non ci sono comunque novità di rilievo rispetto a quanto era già emerso: Schumacher si trovava sul punto d’intersezione fra una pista rossa e una pista blu, e per attraversare questa intersezione si è trovato fuoripista: vi sono per la precisione 36 metri fra una pista e l’altra. Confermata la dinamica: lo sci di Schumi è andato a sbattere contro una roccia che ha fatto perdere l’equilibrio al tedesco che poi ha battuto la testa contro un’altra roccia adiacente. L’ex pilota Ferrari è stato immediatamente soccorso e rianimato. Il filmato della telecamera sarà ancora esaminato dagli esperti della Gendarmeria, il cui capitano dell’Alta Savoia Stephane Bozon ha parlato di Schumacher come di un ottimo sciatore, esperto e a conoscenza delle piste di Meribel. Secondo Quincy, le segnalazioni delle piste erano presenti e a norma delle leggi francesi perché il bordo era delimitato secondo le normative vigenti, come ha spiegato di nuovo Bozon, dunque la notizia principale è che non vi sarebbero responsabilità dei gestori, anche se non va ancora del tutto escluso un errore in queste segnalazioni, che avrebbe potuto ingannare Schumacher. Sci e casco del pilota sono in possesso degli inquirenti per essere analizzati in modo approfondito, ed è ancora presto per dire se il tedesco abbia commesso imprudenze, posto che comunque stava viaggiando a una velocità adeguata. Alla domanda sulla presunta presenza di una bambina che Schumacher avrebbe aiutato, gli inquirenti hanno risposto che nel video non si vede, ma per il momento non la escludono del tutto dal momento che il video dura due minuti e ha una visione limitata. L’inchiesta non è ancora conclusa: Quincy ha smentito l’esistenza di un filmato realizzato da un altro sciatore, o per lo meno questo filmato non è in possesso degli inquirenti.

Fra pochi minuti avremo importanti notizie sull’incidente di cui è rimasto vittima Michael Schumacher: alle ore 11.00 infatti si terrà la conferenza stampa indetta dalla Procura di Albertville, che ha indagato in questi giorni sulla dinamica del tragico evento per accertare eventuali responsabilità. Importante sarà il ruolo delle immagini della telecamera montata sul casco dell’ex pilota di Formula 1, che stando alle ultime indiscrezioni avrebbero dimostrato che non ci sarebbe stata nessuna imprudenza da parte di Schumi, che procedeva a bassa velocità ed è dunque rimasto vittima di una tragica fatalità, di cui caso mai potrebbero essere ritenuti parzialmente responsabili i gestori della pista, che secondo alcune ricostruzioni avrebbero evidenziato negligenza nel segnalare le rocce presenti nel breve tratto di collegamento fra due piste adiacenti, proprio dove il campione tedesco è andato a sbattere con la testa contro un masso dopo aver perso l’equilibrio incocciando contro una prima pietra. In ogni caso, basterà attendere ancora pochi minuti e poi sapremo la verità degli inquirenti.

La giornata di oggi si apre con la grande attesa per la conferenza stampa congiunta della Procura di Albertville e dei gendarmi che stanno indagando sull’incidente occorso a Michael Schumacher. Intorno alle 11 dovremmo ricevere aggiornamenti sulle indagini in corso: la caduta dell’ex pilota tedesco, avvenuta lo scorso 29 dicembre sulle nevi di Meribel, resta ancora ammantata di mistero. Come spesso accade in queste situazioni si sono dette e scritte tante cose: la più “curiosa”, nel vero senso della parola, riguarda la possibile presenza di una telecamera sul casco del 7 volte campione del mondo di Formula 1, che peraltro sarebbe stata accesa, rivelando così nuovi particolari sulla dinamica dell’incidente. Di certo però non c’è nulla; se non che le condizioni di salute, pur rimanendo stabili, non sono migliorate come invece ieri era stato riportata. E’ arrivata secca la smentita da parte dei medici, e nel frattempo la moglie Corinna ha inviato una lettera ai media nella quale ha chiesto che venga ascoltata esclusivamente la parola dello staff sanitario che ha in cura Schumacher presso l’ospedale di Grenoble. Filtra comunque un certo senso di ottimismo, anche se decisamente cauto: Sabine Kehm, manager e portavoce dell’ex pilota, aveva fatto sapere come il peggio fosse probabilmente passato. Ad ogni modo non è ancora stato dichiarato che Schumacher sia fuori dal pericolo di morte.