Le parole di Luca di Montezemolo su Fernando Alonso sono un tributo al pilota che negli ultimi cinque anni ha tenuto alto praticamente da solo l’onore della Ferrari, ma sembrano anche un nuovo indizio dell’addio dello spagnolo a Maranello: “Alonso per me è il miglior pilota del mondo in gara. A noi ha dato tutto, ha fatto gare straordinarie, è andato vicinissimo al titolo nel 2010 e nel 2012. Sia lui sia noi speravamo di fare meglio e soprattutto lui non si è mai tirato indietro, vedi i punti di differenza con i suoi compagni. Devo solo ringraziarlo”. Un commento che sa di commiato, anche se il presidente uscente tiene aperta la porta: “Ha parlato con Mattiacci, credo che ci si debba venire incontro, non c’è l’assillo di decidere immediatamente, dipende da quello che vuole fare lui e trovare qualcosa che vada bene sia a Fernando, che se lo meita, sia alla Ferrari. Ma non è scontato né che vada via né che rimanga”. Il problema è che ormai il pallino è nelle mani di Sergio Marchionne e Marco Mattiacci, che hanno scelto un’altra strada consapevoli del fatto che non potranno dare in tempi brevi una macchina vincente allo spagnolo che, a 33 anni, non vuole più aspettare. Pazienza che invece avrebbe Sebastian Vettel, che a 27 anni ha già vinto quattro titoli iridati: per entrare definitivamente nel mito gli manca solo di vincere con il Cavallino, e se dovrà aspettare facendo crescere il progetto per lui non sarebbe un problema grave come per Alonso. In fondo Vettel ha davanti l’esempio del suo idolo Michael Schumacher, che dovette aspettare ben quattro anni ma poi vinse cinque Mondiali consecutivi con la Rossa. Non c’è ovviamente ancora nulla di ufficiale, ma la strada sembra essere ormai segnata. (Mauro Mantegazza)
La Formula 1 è di scena a Suzuka per il Gran Premio del Giappone, ma tiene banco il futuro della Ferrari. Sembra infatti sembra più probabile che a fine anno Fernando Alonso possa lasciare la scuderia di Maranello. Nelle tradizionali interviste del giovedì, lo spagnolo si è espresso in questi termini: “Non vivo su Marte, conosco i rumors e la tempesta che è in atto, ma quello che dobbiamo fare qui in squadra è trovare un’armonia e lottare in pista per battere la Williams nel terzo posto dei costruttori che è la nostra priorità. La seconda priorità, poi, è il mio futuro in Ferrari, ma tutto quello che farò sarà per il bene della Ferrari e l’amore per la Ferrari. Penso che Ferrari conosca i miei numeri, mi ha mostrato sempre il suo supporto e in questo non c’è nulla di male. Entrambi facciamo il massimo per difendere questo marchio, io mi sacrifico tutti i week end e per 365 giorni l’anno per rendere al massimo: qualche volta si riesce a vincere, altre no, ma quando sei in Ferrari la pressione è maggiore che in ogni altro team, ma ora conta solo trovare l’armonia giusta”. Già, proprio l’armonia è quello che manca, oltre naturalmente ad una vettura che sia in grado di competere ad armi pari con le rivali. In Ferrari la parola d’ordine della nuova gestione di Marco Mattiacci è ‘discontinuità’ e uno degli obiettivi è proprio quello di ridimensionare il potere dei piloti, mentre Alonso ritiene di essere ancora centrale nel progetto, sia per l’esperienza, sia per i risultati di questi 5 anni a Maranello in cui ha ottenuto più del doppio dei punti dei compagni di squadra. Inoltre, Mattiacci invoca pazienza e chiede tempo, parlando di un progetto che potrebbe richiedere 2-3 anni per tornare al vertice, mentre secondo Alonso con i tecnici giusti si potrebbe fare prima: la sua pazienza si sta esaurendo. La separazione sarebbe dolorosa, ma appare sempre più probabile: chi però farà il primo passo? E cosa succederebbe in caso di addio? La destinazione più probabile per Fernando è la McLaren che dal 2015 avrà la nuova motorizzazione Honda (che è proprietaria della pista di Suzuka), mentre ci sono voci su un preaccordo fra la Ferrari e Sebastian Vettel. Mancherebbe solo la firma, che arriverebbe dopo la rottura con Fernando: si attendono sviluppi…