In seguito al gravissimo incidente di cui è rimasto vittima Jules Bianchi domenica scorsa, la Formula 1 si interroga su come migliorare ulteriormente le proprie misure di sicurezza. Ne ha parlato in una conferenza stampa indetta a Sochi il direttore di corsa della Fia, Charlie Whiting, che secondo alcuni è in realtà uno dei responsabili dell’incidente a causa del ritardato ingresso in pista della Safety Car: “Probabilmente la miglior decisione è togliere ai piloti la discrezionalità sul quanto rallentare allo sventolare delle bandiere gialle”, sono state le sue parole. Già domani, in un meeting alla vigilia del Gran Premio di Russia, si parlerà con tutti i team di introdurre limiti di velocità certi nel momento in cui ci fossero situazioni di pericolo. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Jean Todt, e il presidente della Fia ha detto che “la Federazione deve assicurare che incidenti come quello di Jules non si ripetano mai più. Ho totale fiducia nei miei uomini ma, detto questo: dobbiamo imparare da quanto accaduto”. Whiting comunque sottolinea che Bianchi aveva effettivamente rallentato, perdendo però il controllo della sua Marussia a causa di un problema di aderenza sulla pista bagnata, che già aveva tradito Adrian Sutil al giro precedente. Comunque la Fia vuole imporre a tutti i piloti limiti di velocità precisi, modulati alle situazioni di pericolo e controllati mediante le telemetrie per verificarne il rispetto.
Un solo pilota correrà per la Marussia nel Gran Premio di Formula 1 che si disputerà domenica 12 ottobre 2014 in Russia, sul circuito di Sochi. Il segno di rispetto arriva proprio dalla casa per cui ha corso Jules Bianchi, che è rimasto vittima di un bruttissimo incidente domenica scorsa, riportando un danno assonale diffuso al cervello, e le cui condizioni sono stabili, anche se critiche e gravi. Il pilota francese è ancora ricoverato all’ospedale giapponese di Yokkaichi e al suo fianco c’è tutta la famiglia, e anche il professor Saillant, che sta coordinando le cure insieme a tutti gli specialisti che lavorano in qual luogo. La forze e gli incoraggiamenti per questo giovane pilota francese sono arrivati con ogni mezzo alle orecchie della famiglia, e ora giunge anche il rispetto della Marussia, che ha scelto un solo pilota, Max Chilton, per correre la prossima gara. Il box di Jules Bianchi è stato comunque montato in Russia, e il suo nome affisso sopra.
“Jules si batte come ha sempre fatto”. E’ papà Philippe a raccontare, ad un giornalista di Nice Matin, le condizioni di salute di Jules Bianchi. Il pilota francese della Marussia si trova ancora in ospedale a Yokkaichi; ieri sera è stato raggiunto dai fratelli Tom e Mélanie che si sono riuniti ai genitori. Le condizioni sono gravissime: il cervello ha subito un danno assonale diffuso nella decelerazione. Tuttavia Philippe non vuole perdere le speranze. “Si batte, come faceva in corsa. E’ forte. Il professor Saillant e lo specialista inviato dalla Ferrari stanno collaborando perfettamente con i neurochirurghi locali; Jules non potrebbe essere seguito meglio”. Ha anche raccontato, papà Philippe, che tutte le manifestazioni di solidarietà nei confronti del figlio arrivate da tutto il mondo lo emozionano. “E’ straordinario: non avrei mai potuto immaginarlo, anche se so bene che Jules è un ragazzo gentile”. In particolare, si è soffermato sul gesto di Jean-Eric Vergne: il pilota francese della Toro Rosso ha realizzato un adesivo con la scritta #ForzaJules. Per quanto riguarda l’incidente, “non l’ho visto e non lo voglio vedere; è difficile parlare di un fatto di corsa, ai miei occhi sembra più un incidente stradale”.
“Siamo tutti sotto shock. Sono pronto a gareggiare, e a farlo per lui. Saremo professionali al massimo, ma la nostra mente sarà con lui ed è per lui che preghiamo”. Con queste parole Fernando Alonso, a Sochi per il Gran Premio di Russia. commenta l’incidente e il ricovero in ospedale – dove è ancora in condizioni critiche – di Jules Bianchi, il pilota della Marussia che si è scontrato contro una gru dei soccorsi a Suzuka, subendo gravi danni cerebrali. L’asturiano ha parlato anche dell’idea di realizzare degli abitacoli chiusi, con una sorta di cupolino in stile jet : “Sono d’accordo che dovremmo almeno provare questa idea perché non pensarci. Negli ultimi anni tutti gli incidenti più gravi negli sport motoristici sono stati caratterizzati da infortuni alla testa. Per quanto mi riguarda, nel 2012, sarei potuto morire alla curva 1 se l’altra vettura fosse passata dieci centimetri più vicino alla mia testa”.
Rimangono critiche le condizioni di Jules Bianchi, il pilota francese della Marussia rimasto coinvolto in un grave incidente avvenuto durante il Gran Premio del Giappone di Formula 1. Se il giovane dovesse sopravvivere “resterà paralizzato”: sono le pesanti parole pronunciate dall’esperto Shinji Nagahiro, professore del Dipartimento di Neurochirurgia dell’Università di Tokushima, contattato da Business Insider. Come già fatto sapere dalla famiglia del pilota, Jules Bianchi ha subìto un danno assonale diffuso ed è in condizioni “critiche ma stabili”. Nonostante la diagnosi sia chiara, secondo Nagahiro “i medici dovranno attendere qualche settimana, almeno un mese, per poter effettuare una diagnosi più precisa sulla ferita e sulle sue conseguenze”. Se un paziente riacquista coscienza e recupera pienamente oppure soffre di postumi “dipende dalla severità del danno e da quale area del cervello è coinvolta”, ha aggiunto lo specialista, precisando che “alcuni pazienti restano allettati, con i corpi paralizzati, mentre altri rispondono alla riabilitazione”. “Questo è un momento molto difficile per la nostra famiglia – hanno scritto i parenti di Jules in un comunicato – ma i messaggi di sostegno e di affetto per Jules da tutto il mondo sono stati una fonte di grande conforto per noi. Vorremmo esprimere il nostro sincero apprezzamento”. Il pilota “rimane nell’unità di terapia intensiva del Mie General Medical Center di Yokkaichi. I professionisti medici in ospedale stanno fornendo il miglior trattamento possibili e siamo grati per tutto ciò che è stato fatto dopo il suo incidente”.