Nel giorno del ritorno di Fernando Alonso alla McLaren, ecco quali sono state le dichiarazioni del confermato Jenson Button, che sarà compagno di squadra del pilota spagnolo nel 2015: “Sono sicuro che Fernando e io lavoreremo molto bene insieme e sono impaziente di avere al mio fianco un pilota così veloce ed esperto. Anche io ho ammirato Senna, ma è stato Alain Prost che mi ha ispirato più da ragazzo, anche per il suo modo di guidare, una poesia in movimento, che ho cercato di emulare nel mio stile. Essere parte del nuovo binomio McLaren-Honda è una meravigliosa opportunità per tutti noi, e sono molto contento di farne parte. Mi fa pure piacere che Kevin (Magnussen, ndR) rimanga in squadra: è un pilota molto veloce e un bravo ragazzo”.



Adesso c’è il sigillo dell’ufficialità: Fernando Alonso e Jenson Button saranno i piloti della McLaren-Honda nel Mondiale 2015 di Formula 1. Resta anche Kevin Magnussen, che sarà il collaudatore e terzo pilota, ma ha vinto la volontà di Alonso (e della Honda) di avere al suo fianco un altro pilota di grande esperienza. Queste le dichiarazioni di Fernando nell’annunciare il ritorno alla scuderia inglese: È chiaro che McLaren e Honda sono in procinto di iniziare quello che di certo sarà una partnership lunga e di successo: mi unisco a questo progetto con enorme entusiasmo e determinazione, sapendo che può servire un po’ di tempo per conseguire i risultati cui miriamo, ma questo non è un problema per me. Lo scorso anno ho ricevuto diverse offerte, alcune molto allettanti, ma più di un anno fa la McLaren-Honda mi ha contattato e mi ha chiesto di prendere parte, in maniera molto attiva, al ritorno di questa loro partnership. Io non ho mai nascosto la mia profonda ammirazione per Ayrton Senna, il mio pilota preferito, il mio idolo in pista, il mio riferimento. Ricordo ancora, da bambino, i poster e le macchinine del mio idolo e che il kart che mio padre costruì per mia sorella maggiore aveva la livrea della McLaren Honda di Senna, una delle più leggendarie accoppiate nella storia della Formula 1, cui adesso sono onorato di poter prendere parte. Abbiamo tempo, speranze e le risorse necessarie per far riviver questa leggenda: è la nostra sfida”.



Oggi è il giorno dell’annuncio del ritorno di Fernando Alonso in McLaren. Una conferenza stampa svelerà quello che ormai era il segreto di Pulcinella, visto che da tempo si sa che il futuro dello spagnolo sarà di nuovo nella scuderia per la quale corse già nel 2007. L’attesa semmai è per sapere chi sarà al suo fianco fra i due piloti che avevano guidato per il team inglese nella stagione appena conclusa, cioè Jenson Button e il danese Kevin Magnussen. Anche questo mistero però è stato forse svelato in anticipo a causa di un messaggio su Twitter dell’ex collaudatore McLaren Gary Paffett, che ha fatto le congratulazioni a Button “per avere conservato il posto in McLaren per il 2015”, aggiungendo che la squadra avrà così una coppia di piloti molto esperti per l’anno del ritorno in Formula 1 della Honda, come motorista del team inglese. In un altro tweet Paffett si è detto pure dispiaciuto per Magnussen “dopo una stagione difficile con una vettura non molto competitiva, e ora senza un sedile per il 2015”. Con un terzo messaggio sul social network Paffett, accortosi della gaffe, ha precisato di non avere notizie dirette, ma di aver “solo ripetuto quello che si sentiva dire in giro”. Comunque sia, l’attesa è soprattutto per Alonso e per il suo ritorno da Ron Dennis, con il quale si era lasciato male al termine della stagione 2007, quella della spy-story, dell’esplosione di Lewis Hamilton e delle tensione interne alla McLaren, di cui infine approfittò Kimi Raikkonen che sul filo di lana soffiò il titolo iridato ai due piloti McLaren. Ora Alonso torna sui suoi passi dopo la fine dei cinque anni in Ferrari, dalla quale si porta dietro il fidato ingegnere di pista Andrea Stella: per Fernando è una nuova scommessa, perché al momento è difficile sapere se la power unit Honda saprà essere competitiva con quella della Mercedes che ha monopolizzato l’ultima stagione. (Mauro Mantegazza)

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