Via Nick Tombazis e Pat Fry, pieni poteri a James Allison e più spazio a Simone Resta e Mattia Binotto. Continua la rivoluzione in casa Ferrari in questo 2014 a dir poco turbolento: pochi giorni dopo l’arrivo di Maurizio Arrivabene come nuovo team principal, sono stati ufficializzati gli addii al progettista greco e al direttore tecnico britannico, un ruolo che condivideva con il connazionale James Allison, che ora invece avrà pieni poteri e sarà dunque a capo di tutta la struttura tecnica della Gestione Sportiva. Con l’addio di Tombazis dopo otto stagioni, sarà invece Resta il nuovo capo designer di Maranello, che firmerà in prima persona la vettura per il 2016: il progetto del 2015 naturalmente c’è già e sarà l’ultimo di Tombazis, di cui Resta – 44 anni, laureato in ingegneria meccanica all’Università di Bologna e in Ferrari dal 2001 – era il primo collaboratore. Dunque la Ferrari dà grande spazio alle risorse interne, anche per quanto riguarda i motori: direttore di questo reparto fondamentale è Mattia Binotto, la progettazione sarà affidata a Lorenzo Sassi. Le due figure chiave sono comunque Allison e Resta, che occupano i ruoli che (tanto per fare i due esempi più illustri) furono rispettivamente di Ross Brawn e Rory Byrne ai tempi dell’epopea di Michael Schumacher. Ci saranno novità anche in altri settori: Alberto Antonini sarà il nuovo responsabile comunicazione per la Formula 1, mentre a capo del marketing ci sarà Renato Bisignani. Infine, l’arrivo di Esteban Gutierrez come nuovo terzo pilota ha portato un nuovo sponsor messicano, l’America Movil del magnate delle telecomunicazioni Carlos Slim: probabilmente si spiega proprio così l’ingaggio del pilota ex Sauber. Questo l’assetto per il 2015: se però le cose non dovessero andare bene, riprenderebbero quota le voci su Adrian Newey e su un possibile ritorno di Brawn, perché come si sa Sergio Marchionne vuole tornare a vincere nel più breve tempo possibile. (Mauro Mantegazza)



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